Amsterdam, bike friendly

Amsterdam

“Ora che molte città nel mondo devono affrontare il problema del traffico, l’inquinamento e il poco spazio per parcheggi, guardano ad Amsterdam e scoprono che la soluzione consiste proprio nella nostra popolare due ruote”. (Jorrit Kreek)

Amsterdam è sempre connessa con l’immagine della sua ciclabilità. Utilizzata da persone altolocate e da gente umile, la bicicletta è il grande livellatore sociale di Amsterdam, con più del 50% di spostamenti all’interno della città con questo mezzo di locomozione ecologico. Ad Amsterdam, la bici non fa il monaco: non è difficile infatti trovarne di antiche e anche un po’ arrugginite, spesso personalizzate con disegni fatti a mano e con catene antifurto e chiavi tenute insieme con del nastro isolante.

Evidentemente, gli abitanti della città sono consapevoli che una bella bicicletta può essere rubata più facilmente. Si stima che nella capitale vengano rubate ben 50.000 biciclette l’anno. Tuttavia, le cose funzionano davvero bene. “Ora che molte città nel mondo devono affrontare il problema del traffico, l’inquinamento e il poco spazio per parcheggi, guardano ad Amsterdam e scoprono che la soluzione consiste proprio nella nostra popolare due ruote”, dice Jorrit Kreek, fondatore di Urban Arrow, una compagnia che produce la versione elettrica delle particolarissime bakfiets, le famose biciclette che consentono il trasporto di carichi piuttosto pesanti o spesso anche dei bambini. Già nel 1965 il programma “White Bike Plan” Luud Schimmelpennik concepiva l’idea del bike sharing, la bicicletta condivisa.

Considerando la sua natura piatta, è facile pensare che Amsterdam sia stata molto agevolata nell’utilizzo della bicicletta, ma anche gli abitanti della città hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione del mezzo. A partire dagli anni ’70 poi, la legislazione e gli investimenti hanno reso l’uso dell’auto in città sempre più oneroso e pedalare molto più conveniente, anche in termini di tempo: “un viaggio in auto per attraversare la città richiederebbe un’ora, mentre in bicicletta si impiega addirittura la metà”.

Nel campo della produzione di biciclette, molti imprenditori di Amsterdam hanno l’opportunità di diventare leader del settore: una bici prodotta ad Amsterdam gode di ottimo prestigio nel mercato mondiale. Le biciclette di Vanmoof ad esempio, con un sistema di blocco catena integrato, si sono già guadagnate una serie di premi internazionali per il design. Mark Groot Wessink di Roetz-Bikes sta portando la proverbiale sostenibilità della bici alla sua logica conclusione. I telai in acciaio di bici dismesse vengono rimpiazzati con materiali naturali, come manubri in sughero del Portogallo.

Pristine: Nella città della bicicletta per antonomasia c’è anche spazio per le sottoculture del ciclismo. Un esempio è Pristine, situato nella zona Oude-West, un tempio per gli amanti della bicicletta a scatto fisso. Oltre ad essere un rivenditore di biciclette e accessori, Pristine è anche un ritrovo per gli appassionati, con tanto di spazio espositivo.

Die Fiestsfabriek. Questo duo turco-olandese produce biciclette adatte ai lavoratori o alle famiglie numerose. A caratterizzarle sono infatti le capienti casse e gli spaziosi carrelli in cui si possono facilmente trasportare bambini, grandi quantità di spesa e animali. www.defietsfabriek.nl

Roetz-Bike. Il produttore di biciclette Roetz fabbrica biciclette dallo stile particolare e realizzate con elementi sostenibili quali telai riciclati, parafango in legno e manubrio in sughero. Oltre a riutilizzare parte del milione di biciclette che ogni anno vengono buttate, Roetz-Bikes offre anche posti di lavoro a persone disabili e a disoccupati.

Workcycles: Fondata nel 2003 dall’ex designer americano Henry Cutler, la WorkCycles produce esattamente ciò che il suo nome fa intendere: produce biciclette e tricicli destinate all’utilizzo per lavori pesanti, funzionali e estremamente resistenti. www.workcycles.com

ciaobici workcycles

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