Cicloturisti? Cicloviaggiatori? Viaggiatori speciali!

E' oriente

Impossibile non misurarsi con questa definizione di Paolo Rumiz.

Ecco allora il resoconto della sua avventura da Trieste a Vienna in bici pubblicata in apertura del volume “E’ Oriente” dove l’autore raccoglie alcuni suoi racconti di viaggio a scopo giornalistico tra cui anche “Dove stiamo andando?” appunto dedicato a questo viaggio in bicicletta con il figlio Michele. Rumiz si misura con le sue forze fisiche, supera evidenti difficoltà e approda in un percorso mentale che gli si apre continuamente dinnanzi, conducendo una bicicletta.

Accanto alle sue doti di giornalista che analizza elementi paesaggistici e contesti storici, ne trae beneficio anche la lirica insorgente nel nome della bicicletta perché “in bici corpo e mente vanno alla stessa andatura”. Una conferma che molti di noi, cicloturisti o ciclo-viaggiatori o semplici utilizzatori di questo silenzioso mezzo, “metallico benessere in movimento”, assaporavano già prima che Paolo Rumiz salisse sulla bicicletta per raggiungere Vienna, con la differenza che non lo sapevamo esprimere meglio di quanto ora lui ci ha esposto, da giornalista, da scrittore da poeta e da maestro. Aforismi dal libro “E’Oriente”:

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In bici, corpo e mente vanno alla stessa andatura.

La bici non è solo una formidabile macchina da incontri e di eventi. Aiuta pure a miscelare immagini, memorie e situazioni.

Senza delle buone mappe ci si perde. Perdersi talvolta è utile. Scopriamo il meglio.

In Austria i viaggiatori su due ruote hanno la cittadinanza onoraria.

In bici assaporiamo la divinità della lentezza, la perfezione dell’immobilità.

All’italiano medio il viaggio lento fa ridere. E’ diventato roba da tedeschi.

La bici non è come l’auto, che la parcheggi e la dimentichi. Lei è lì che ti aspetta, per tutta la notte.

Cicloturisti? Viaggiatori? Viaggiatori speciali. Non romantici cercatori di foreste, ma pellegrini medievali su antiche strade.

Se sto fermo, non ho idee. Se parto, i pensieri arrivano e le cose accadono. Per questo ho sempre un taccuino in tasca. Per questo quando viaggio cerco di scrivere, e quando scrivo cerco di viaggiare. Ormai la miscela non è più scomponibile.

La bici non ha finestrini, la visione è a trecentosessanta gradi.

Aggiungo di mio: La bicicletta ha in comune con l’amicizia il battito del cuore, l’incontro con idee e comuni sentimenti, il desiderio di ritrovarsi spesso e di stare insieme, percorrere una strada sconosciuta consapevoli di poter risolvere difficoltà improvvise. E pedalare per raggiungere l’identica meta. Ogni strada è facilmente percorribile se ha per meta l’amicizia. (F. Da Re)

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