L’Alchimia del Segno: L’Evoluzione Artistica di Giancarlo Molinari. Emozioni scolpite nel colore
Mi è sempre piaciuto chiamarlo Maestro. Di Giancarlo Molinari ho sempre apprezzato le sue qualità: come uomo, come collega, come artista. Molto ha insegnato a tanti; anch’io, pur se in piccola parte, ho imparato da lui.
E quel poco mi è bastato per capire che l’arte, la sua, non si inventa e non nasce soltanto da dote naturale o istintività: richiede studio profondo, anche se siamo spesso tentati di credere che sia solo ispirazione o genialità.
Più spesso, invece, è il risultato di preparazione, di duro lavoro, di esperienza maturata nel tempo. La genialità parte da lontano: è fantasia, intuizione, decisione, velocità d’esecuzione. Ma non basta: va coltivata, fatta crescere, applicata con costanza e, soprattutto, bisogna crederci e saperla governare. In lui ho visto questa unione rara: la scintilla e la fatica, il colpo d’occhio e la pazienza del mestiere. È questa alchimia che rende le sue opere vive e necessarie, capaci di restare nella mente e nello spirito di chi le incontra.
Chi si immerge nelle opere di Molinari, presto dimentica dove si trova, o persino se esiste ancora. L’osservatore si estrania, perde il senso della fisicità. Ogni sguardo verso il quadro diventa un invito a riflettere non solo su ciò che rappresenta, ma anche sul modo in cui è stato creato. Se poi taglia idealmente l’opera per soffermarsi sui particolari, scopre la solidità di un lavoro artigianale che si scompone in una serie di piccoli capolavori autonomi.
Il risultato finale è abbagliante: ti smaterializzi, perché dialogando con l’immagine ti sei smarrito nelle tue stesse fantasie, affiorate e percepite come un linguaggio nuovo. È come se l’autore ti offrisse un modo inedito di esprimerti, fatto di emozioni che emergono dal profondo, quelle che non hanno nome, perché hanno scavato dentro di te senza bisogno di spiegazioni logiche.
Chi avrà modo di leggere la sua biografia conserverà l’immagine di un artista completo: un percorso che attraversa la formazione scolastica, i primi passi e l’evoluzione verso la fotografia; le mostre, i premi e i riconoscimenti che lo hanno consacrato pittore e creatore di immagini: vere poesie i cui versi sono scritti nei frammenti e nei particolari di ogni opera.
Scrissi a suo tempo:
"Giancarlo Molinari registra nelle sue opere l'intimo confronto con l'uomo, la natura e le sue manifestazioni, rendendo unici i contatti, prima istintivamente assaporati, intimamente protetti ed elaborati poi, per esibirli in condivisione con quanti credono che produrre arte non sia solo fisicità, ma ricchezza interiore da vivere, trasmettere ed imparare"
E’ per questo che sempre di più mi piace chiamarlo Maestro. (Fernando Da Re)