Filo di speranza pedalando lungo la via della seta

Pedalare lungo la Via della Seta per salvare vite nel mare

“Mi sono compagni di viaggio Armando Lanaro e Ralf Kirkhhoff, già compagni di altre avventure, e su questo tratto del cammino della seta, ci siamo chiesti cosa e come fare nel nostro piccolo per poter dare una mano onde evitare lo scempio, quello delle morti in mare.”

Carissimo Fernando,

“L’art. 10 della Convenzione del 1989 sul soccorso in mare così dispone: “Ogni comandante è obbligato, nella misura in cui ciò non crei pericolo grave per la sua nave e le persone a bordo, di soccorrere ogni persona che sia in pericolo di scomparsa in mare. Gli Stati adotteranno tutte le misure necessarie per far osservare tale obbligo”.

“La Convenzione Internazionale per la sicurezza della vita in mare del 1974 ( Convenzione Solas) impone al comandante di una nave “che si trovi nella posizione di essere in grado di prestare assistenza avendo ricevuto informazione da qualsiasi fonte circa la presenza di persone in pericolo in mare, a procedere con tutta rapidità alla loro assistenza, se possibile informando gli interessati o il servizio di ricerca e soccorso del fatto che la nave sta effettuando tale operazione”.

MOAS.eu Jason Florio2016 4318

Con queste premesse Sergio Borroni, medico per professione viaggiatore per diletto, mi vuole confidare le motivazioni che lo spingono questa volta a voler viaggiare in terre di grande fascino, conosciute da pochi e visitate in bicicletta da quasi nessuno.

“Ti devo dire, Sergio, che questo era in parte il mio programma per il 2016, e che solo un motivo di salute che per forza si dovrà protrarre oltre l’estate, ha cancellato a me e all’amico Enzo di prepararci adeguatamente. Quindi ti invidio e ti faccio i miei auguri. Comunque mi sembra un programma ambizioso e soprattutto lo scopo benefico a cui vuoi legare la tua azione può in qualche modo suscitare delle perplessità, non ti sembra?”

“So di trattare un argomento che rischia di suscitare polemiche. So anche che è difficile collegare quanto sotto esposto con un viaggio in bicicletta. Ma che posso farci. Io sono nato sulle sponde del Mediterraneo. E, ben prima di me, queste acque hanno visto nascere millenarie civiltà, le cui vestigia si trovano dappertutto e hanno influenzato e a volte creato la nostra cultura e la nostra storia. Sono un marinaio, non solo un viaggiatore su due ruote. Ho il mare nelle vene e, come tutti coloro che navigano, ho il sacro rispetto della vita di quanti, a qualunque titolo, solcano le sue acque. Non voglio e non posso pensare che questo meraviglioso mare si tramuti in una immensa tomba di disperati.”

“Parti da solo?”

“Mi sono compagni di viaggio Armando Lanaro e Ralf Kirkhhoff, già compagni di altre avventure, e su questo tratto del cammino della seta, ci siamo chiesti cosa e come fare nel nostro piccolo per poter dare una mano onde evitare lo scempio, quello delle morti in mare.”

“Come sei arrivato a programmare una raccolta fondi e con chi la intendi fare?”

“Abbiamo cercato a lungo e io stesso sono andato a Malta recentemente, a parlare con i responsabili del MOAS, una ONG no profit, che si prodiga nel salvare quanti più naufraghi possibile, sottraendoli alla indegna fine del topo. Abbiamo quindi creato una pagina web collegando il nostro progetto di viaggio in bici con la possibilità di donare qualunque somma per aiutare questa ONG.”

sergio borroni

“Mi sembra di capire dalle tue parole una forte motivazione e un grande cuore perché tutto si realizzi come l’hai pensato.”

“Noi non possiamo ringraziare tutti coloro che decideranno di donare a nome di tutti quanti quelli che verranno salvati dalla generosità dimostrata, ma so che ogni centesimo donato conta, così come so che non è più il tempo delle attese. Muoiono in mare tutti i giorni e l’arrivo dell’estate, con le migliorate condizioni metereologiche, rischia di essere un momento ancora peggiore. Nonostante alcune credenze va sottolineato che il 60% dei migranti sono donne e bambini.”

“Quanto volete raccogliere?”

“Il costo della nave omnicomprensivo è di 7.200 euro al giorno, intendo ribadire per quanti non fossero informati, che il salvataggio in mare è un dovere ben preciso, come riportato dagli articoli delle convenzioni sopracitati, e non è una opzione. Ogni briciola raccolta va ad alimentare la speranza.”

“Puoi darmi ancora dei numeri non tanto per stupire, ma quanto per capire questo fenomeno drammatico”

505789238

“I dati raccolti dalla UNITED for Intercultural Action, una NGO che coordina più di 500 organizzazioni europee che si occupano di rifugiati e migranti e inseriti in “The Migrants Files”, il più vasto monitoraggio a livello continentale sul tema, (perché non esistono né in Italia né in Europa istituzioni che effettuino sistematicamente censimenti di questo tipo) si stima che i deceduti nel tentativo di attraversare il mare siano 23.000 di cui 8.000 quelli che sono deceduti nel solo canale di Sicilia. Fino ad oggi sono stati sottratti al mare 13.000 persone di cui 1.633 negli ultimi tre mesi.”

“Allora qual è il tuo appello finale”

“Aiutiamoli. Davvero. Solo cosi, possiamo pensare anche per noi, ad un futuro di maggior integrazione e tolleranza. Grazie a tutti quelli che vorranno accompagnarci in questo cammino a nome di migliaia e migliaia di disperati senza voce.”

“Forza ragazzi, Armando, Ralf e Sergio, e mai come in questa occasione posso affermare “che ogni strada è facilmente percorribile se ha per meta l’amicizia, dunque Buona Strada a voi lungo la Via della seta per portare un filo di speranza ai disperati del mare”.

bolivia 4

 

Lo splendido video della spedizione è pronto da vedere qui:

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER E RIMANI AGGIORNATO!