Aquitania e Perigord, in bicicletta tra corsi d'acqua e borghi medievali

Pedalare in agosto nelle regioni francesi di Aquitania e Perigord significa immergersi in un paesaggio verdissimo e poco trafficato, con abbazie arroccate e villaggi medievali, ma vuol dire anche salire, salire e ridiscendere continuamente, sotto un caldo torrido al fianco di fiumi sinuosi ed affollatissimi.

In collaborazione con Amici della Bicicletta Fiab Verona

Siamo un gruppo di otto persone, a Ferragosto partiamo in aereo da Bologna per Bordeaux, ci accompagna un po’ di malinconia per l’assenza delle nostre, rassicuranti biciclette ma dopo averne noleggiate altre iniziamo il nostro viaggio con entusiasmo. Una pista ciclabile molto ben segnalata sin dal centro città, ci permette di raggiungere l’oceano (LACANAU-OCEAN) sfruttando il tracciato di una vecchia ferrovia immersa completamente nella foresta. Nel pomeriggio arriviamo a Cap Ferret, dove l’Atlantico viene trattenuto a fatica in un golfo interno. Nell’ultimo tratto una lingua di terra arida riflette il caldo che il sole regala con eccessiva generosità.

Superata qualche difficoltà, dovuta all’imbarco delle bici su un traghetto, attraversiamo il bacino di Arcachon, ammirando in distanza le imponenti dune di Pilat. Il giorno successivo, dopo un trasferimento in treno fino a Moissac, ha inizio la nostra pedalata più impegnativa che ci porta nella regione del Midi-Pirenei, dove veniamo accolti da borghi carichi di un fascino d’altri tempi come Lauzerte e Cahors, con il meraviglioso ponte di Valentré. L’itinerario prevede poi una meta ambiziosa che mette a dura prova i nostri muscoli per i dislivelli continui, ma che appaga lo sguardo per l’ambiente naturalistico circostante.

Saint Cirq Lapopie ripaga ampiamente le nostre fatiche: all’improvviso ci appare come una perla incastonata e trattenuta a stento da una roccia sovrastante il fiume Lot, con le sue case arroccate e le botteghe artigiane. Dopo una breve immersione nei suoi vicoli tortuosi scendiamo al fondovalle. Qui credendo di seguire il fiume finiamo fuori strada, sta imbrunendo e dobbiamo trovare un alloggio per la notte. Non è un’operazione facile. Finisce che ci accontentiamo di un campeggio comunale che ci mette a disposizione una spartanissima tenda, destinata ai pellegrini che percorrono il “cammino di Santiago”. Dopo un’ottima cena al ristorante, ci prepariamo per passare la notte su dei materassi gonfiabili.

Ridiamo come pazzi per l’esperienza imprevista e soprattutto per lo spirito goliardico che fortunatamente ci assiste. E come pellegrini, il giorno dopo, una lenta pedalata dopo l’altra raggiungiamo, sulle alture del Canyon di Alzou, uno dei luoghi più mistici di Francia: Rocamadour. Da secoli le sue torri e le sue chiese resistono aggrappate a un dirupo sfidando le leggi di gravità, la modernità ha fornito comodi ascensori interni che permettono visite agevoli. Nel pomeriggio incontriamo la Dordogna che ci affianca con le sue morbide anse quasi a proteggerci.

Scorgiamo sulle sue acque imbarcazioni per turisti in navigazione e file di canoe per gli appassionati. Da questo momento il caldo si fa insopportabile. A la Roque Gageac si superano i 40° e pedalare diventa un’agonia. Ci riposiamo all’ombra di un parco pubblico osservando il divertimento dei bambini e delle famiglie che trovano refrigerio sulle sponde del fiume. La decisione di fermarci in un bell’albergo con piscina e aria condizionata è unanime. La tappa successiva, Saint Ciprien ci riserva una brutta sorpresa: non ci sono posti letto disponibili.

Siamo costretti ad allungare di alcuni chilometri per arrivare al campeggio Cromagnon, ma la salita è talmente ripida che dobbiamo farla a piedi. Per fortuna lo sforzo è compensato con la sistemazione in belle casette in legno, immerse in un querceto e una piscina che resterà aperta per noi oltre l’orario di chiusura. La via del ritorno è ormai imboccata, ma altri centri importanti come Bergerac, Libourne e Creon ci offrono la loro ospitalità. I vigneti sterminati e gli ingressi imponenti alle cantine testimoniano che siamo in una delle zone più rinomate di pregiati vini francesi. Bordeaux è ormai vicina e a lei dedichiamo il nostro ultimo giorno. La scopriamo molto bella, con la cattedrale di St Andrè e la piazza della Borsa, ma anche ricca di razze e culture. Ormai appagati da magret de canard e foie gras, da patè vari innaffiati di rossi bordeaux e visto che siamo in una città cosmopolita, scegliamo per cena un locale marocchino con cuscus alle verdure come bella conclusione.

Le tappe del viaggio

 partecipanti

Bordeaux -Arcachon km. 79
Moissac- Cahors km. 67
Cahors -Saint Sulpice km. 61
Saint Sulpice -Souillac km. 70
Souillac -Saint Ciprien km. 75
Saint Ciprien- Bergerac km. 58
Bergerac -Libourne km. 79
Libourne- Bordeaux km. 71

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