Carretera Austral con Carlo e Angela.Traghetti, Parchi naturali, Panorami mozzafiato, Hasta el Sur

Ormai è cosa assodata, nel momento in cui Carlo e Angela iniziamo a progettare un nuovo viaggio in bicicletta la prima cosa che fanno è dargli un nome, un'identità. Questo è il terzo viaggio insieme, il più lungo e  il più “ambizioso”, ma che non ha una meta predefinita. L'unica certezza è che partiranno da Puerto Montt, la città che segna l'inizio della Patagonia Cilena, e scenderanno verso sud, Hasta el Sur, per l'appunto. Seguirli nel racconto sarà essere presenti con loro.

 

Attraverseremo tutta la Carretera Austral, entreremo in Argentina per il Paso de dos Lagunas, per terminarlo a El Calafate, se saremmo lenti, a Puerto Natales se le cose andranno bene o a Punta Arenas se andrà tutto benissimo. Il motivo è semplice: in Patagonia, il programma che avevi studiato a casa non è sempre attuabile. Il territorio è difficile, il clima è ostile, le condizioni della strada possono rallentarti, e i traghetti possono non partire anche per giorni, senza contare eventuali problemi meccanici o fisici, ragion per cui noi partiamo con un piano A, un piano B e pure un piano C, e alla fine finiremo col piano D, deciso lungo il percorso.

Descrivere tappa per tappa, un viaggio durato un mese e mezzo e lungo 2200 km sarebbe troppo, preferisco quindi raccontare il viaggio per capitoli, lasciando comunque poi tutte le tracce gpx giorno per giorno a disposizione.

Capitolo 1 Carretera  Austral (Prima Parte) Da Puerto Montt a Villa Cerro Castillo 685 km 8100m D+

Puerto Montt: al nostro arrivo, la capitale della regione de Los Lagos, splende nei colori del tramonto riflessi sul mare che la bagna. È una città di medie dimensioni con una forte identità marinara, offre tutto il necessario di cui un turista in bicicletta ha bisogno, alloggi per tutte le fasce di prezzo, negozi di ciclismo con servizio di officina, centri commerciali, banche e agenzie di cambio, ferramenta dove comprare bombolette di gas per il fornellino, supermercati per fare una scorta di cibo e tutto quanto è necessario.

Di sicuro merita una visita il mercato del pesce, dove poter mangiare un ceviche fresco circondato dai leoni marini.  1Cap1 puertomonttmod

La prima tappa ci porta a Hornopiren, sono circa 115 km e 1300m d+, la strada è sempre asfaltata e fuori da Puerto Montt il traffico cala notevolmente, non ci sono problemi a reperire cibo perché lungo il percorso si trovano ristoranti, panetterie e alimentari. Il mare ci accompagna per gran parte del percorso, il cielo è di un azzurro abbagliante e il verde delle foreste completa una policromia che ci accompagnerà per i prossimi giorni. La carretera austral è una strada bimodale, questo perché la sua continuità viene per quattro volte “interrotta” dal mare, diventa quindi obbligato il passaggio in traghetto. Il primo di questi traghetti lo si incontra a circa metà della prima tappa, è un breve passaggio di circa sette km, in alta stagione ci sono tantissimi traghetti (36 corse giornaliere) e non serve comprare il biglietto in anticipo, basta presentarsi al molo. 

Arriviamo ad Hornopiren alla sera, troviamo posto in un campeggio e usciamo a cena in questo piccolo villaggio a vocazione turistica. Da Hornopiren la carretera continua via mare, attraversando il Canal Cholgo con il passaggio in ferry più lungo del tragitto; in realtà sono due tratte, intervallate da una decina di km di strada sterrata. La prima sezione, la più lunga, sono 4 ore di navigazione lungo un fiordo azzurro, circondato da montagne innevate e foreste verdissime, dove sarà facile avvistare qualche delfino giocare con la scia della nave. La navigazione termina a  Leptepu, non una cittadina o una località, ma un molo in mezzo alla foresta. Da qui pedaliamo per 10 km una strada di una bellezza incredibile, in uno scenario primordiale, una foresta pura e vergine, inestricabile da quanto e fitta, orlata da felci gigantesche per tutta la sua lunghezza, talmente selvaggia che ci sembra di essere nel set di Jurassic Park.

All'imbarco del secondo ferry, non preoccupatevi delle tempistiche, in alta stagione ci sono due corse al giorno nella seconda tratta, per cui si riesce tranquillamente a coprire la distanza in bicicletta.

 

 

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Un'oretta circa di navigazione e si riprende la bicicletta, la strada è sempre un nastro sterrato che taglia in due la foresta, da qui mancano ancora una cinquantina di km a Chaiten e circa 1000 metri di dislivello che risulteranno essere molto faticosi. Lungo la strada ci sono un paio di campeggi, molti ciclisti si fermano per la notte, ma piove, e l'idea di montare la tenda sotto la pioggia ci motiva a proseguire.

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Cos’è un hospedaje? Non è altro che una casa privata.

Arriviamo a Chaiten alle dieci di sera, un ristorante ancora aperto ci salva la cena, troviamo facilmente un Hospedaje per passare la notte e crolliamo nel letto. Cos’è un hospedaje? Non è altro che una casa privata, dove si affittano camere, prezzo medio 15-20€ a persona, spesso è concesso l'uso della cucina, altre volte, ma più raramente, il proprietario cucina la cena per circa 8-10 €. Praticamente in tutti i paesini della Patagonia troverete questo tipo di alloggio,  Nel 2008 Chaiten è stata completamente devastata dall'eruzione del omonimo vulcano, tutto il villaggio è stato evacuato, e la distruzione è stata pressoché totale, oggi è un paese in rinascita, ci sono un paio di ristoranti e di minimarket, la popolazione con determinazione non vuole abbandonare il paese nell'oblio.

Enormi ghiacciai sovrastano foreste verdissime, una sensazione che ci accompagnerà per tutto il viaggio.

La terza tappa, da Chaiten a Villa Santa Lucia è una meraviglia per gli occhi, 80 km e circa 1000m d+ nel mezzo del parco nacional Pumalin, un'enorme riserva nella foresta temperata pluviale, più di 400.000 ettari comprati dal magnate americano Tompkins, il fondatore del marchio Patagonia, diventati prima riserva naturale privata con accesso pubblico e poi ceduta gratuitamente al governo cileno. Il paesaggio è mozzafiato, enormi ghiacciai sovrastano foreste verdissime, iniziamo a provare una sensazione che ci accompagnerà per tutto il viaggio, realizziamo l'immensità degli spazi in cui ci stiamo muovendo, da europei non siamo abituati a questa vastità, le foreste sono letteralmente infinite, i ghiacciai enormi, e dietro di essi, ancora montagne, ancora ghiacciai e ancora foreste.

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A Villa Santa Lucia facciamo anche la prima conoscenza di questo viaggio, Giuseppe, un ragazzo che viaggia in solitaria, ci unisce la passione per la bici e per i viaggi e incredibilmente veniamo dalla stessa città ma ancora più incredibilmente scopriamo di lavorare per la stessa azienda. Da Villa Santa Lucia al paese de La Junta la strada è facile, 70km scarsi e 750m d+, tutti asfaltati scorrono via facilmente. Decidiamo di condividere un alloggio con Giuseppe, prenotiamo una cabanas, anche questa una soluzione che si incontra facilmente lungo il percorso, una casetta da 4 o 6 persone con cucina, costo medio 40-70€.

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Puyuhuapi merita una sosta, è un piccolo villaggio adagiato al termine del fiordo Quelat

Salutiamo Giuseppe, lui ha un programma bello chiaro e deve raggiungere Ushuaia perché ha già il volo di ritorno prenotato, noi andiamo con più calma, la tappa di oggi è quasi di riposo, da La Junta a Puyuhuapi sono 45 km e 550m d+, che passano veloci pedalando sempre avvolti dalla foresta. Puyuhuapi merita una sosta, è un piccolo villaggio adagiato al termine del fiordo Quelat, abitato da una numerosa comunità di immigrati tedeschi. Passeggiando tra via Hamburgo e via Strauss potrete notare i campanelli delle case a nome Wiess, Franzt, etc etc. Ci sono alcuni ristoranti e minimarket, il fiordo è veramente carino e al tramonto il colore del mare si tinge di oro. L'attrazione per cui Puyuhuapi ha sviluppato una buona capacità ricettiva è il vicino Ventisquero Colgante, nel parco del Quelat, un ghiacciaio sospeso sopra un precipizio di 200 metri, l'acqua di fusione crea una cascata imponente che si infrange su una laguna blu, il tutto circondato da una foresta che sembra equatoriale per quanto è fitta. Noi decidiamo di visitarlo così, partiamo in bici da Puyuhuapi, dopo una ventina di km costeggiando il fiordo, arriviamo al bivio che porta al parco, troviamo un campeggio molto basico e così scarichiamo il bagaglio, mettiamo giù la tenda e raggiungiamo il punto di partenza del trekking con le nostre bici. Dal parcheggio un sentiero di circa 6 km vi permette di visitare sia la laguna che il punto panoramico della cascata, e sebbene quest'ultima sia parecchio lontana la meraviglia non manca. Anche la foresta che lo circonda è spettacolare, un tripudio di muschi, licheni e felci completano lo spettacolo. L'ingresso è a pagamento, circa 8 euro, si acquista on line e si può entrare fino alle 14:00 dopodiché chiudono i cancelli in entrata. A Puyuhuapi abbiamo alloggiato da Don Claudio, un ottimo Hospedaje, se volete visitare il ghiacciaio partendo direttamente da qua per poi rientrare, il proprietario vi risolverà ogni problema, vi organizza il transfer etc etc.

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 Avanti lungo la Carretera Austral, terminando la tappa a Villa Amengual dopo 65 km con 1300m d+.

Il giorno successivo di nuovo in sella, la strada costeggia fedelmente il fiordo Quelat regalando un matrimonio di mari e monti, foreste e ghiacciai, fino alla prima vera salita del viaggio, la Cuesta (passo) del Quelat, 8 km e 500m d+ di salita, pendenze mai estreme ma un fondo sterrato abbastanza difficile ne aumenta la difficoltà. Piove e il tempo è uggioso, le nuvole ci lasciano intravedere di rado le cime delle montagne, ma lo spettacolo è comunque impressionante. Dopo la salita le difficoltà per la giornata sembrano terminate, una lunga discesa asfaltata ci porta al bivio per Puerto Aysen, noi lo ignoriamo e tiriamo dritti per la Carretera Austral, terminando la tappa a Villa Amengual dopo 65 km e quasi 1300m d+. A Villa Amengual, un minuscolo villaggio, troverete una piccola ma molto caratteristica chiesa di legno un minimarket dove per farvi aprire dovrete suonare il campanello, ma soprattutto potete dormire al Refugio para Ciclista, un luogo iconico della carretera austral, un piccolo fabbricato con letti a castello, gestito dalla calorosa Dona ines, dove per 7 euro potete trovare un letto, una doccia calda ed essere accolti nella cucina di famiglia per preparare la cena e condividere storie e momenti vissuti.

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 Da Villa Amengual la carretera continua verso sud, Villa Manihuales, il prossimo villaggio, dista 60 km e poco meno di 600m di dislivello, una tappa facile, dove lo sguardo è costantemente attratto dalla caratteristica sagoma del cerro Picacho, un'imponente bastionata di granito dove sarà facile scorgere il volo circolare dei condor.

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 Il giorno successivo abbiamo un dubbio, dobbiamo raggiungere Coyhaique, il centro abitato più grande della carretera. Per farlo si presentano due opportunità: il tracciato originale, diretto ma con più dislivello e un fondo stradale difficile, oppure la strada più moderna, che passa per Puerto Aysen, tutta asfaltata ma con una galleria di un paio di km. Un po' per integralismo, un po' perché il tunnel ci spaventa, decidiamo di percorrere il tracciato originale. la prima parte scorre bene, lo scenario è incantevole, le dense foreste australi lasciano spazio a verdi pascoli fioriti, colline e montagne dalla forte erosione creano movimento al panorama.

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Raggiungiamo Villa Ortega, un piccolo nucleo di case senza nessun esercizio commerciale abbastanza facilmente, anche se costantemente in salita, da qui dovrebbe essere solo discesa, ma la strada è veramente in pessime condizioni, scendiamo piano e con fatica, le rare macchine che passano ci ricoprono di polvere, un gruppo di avvoltoi neri che banchettano a bordo strada sembrano guardarci con interesse, ma siamo in mezzo alla natura, siamo felici e le difficoltà  passano in secondo piano. Arriviamo a Coyhaique dopo 75 km e 1300 metri di scalata abbastanza provati. Coyhaique è il centro più importante della carretera austral, conta circa 45.000 abitanti, potete trovare di tutto, di sicuro è l’unico posto sulla carretera austral dove poter riparare eventuali guasti alla bicicletta, banche, uffici di cambio, supermercati, ristoranti, ferramente e alloggi di ogni tipo. Noi ne approfittiamo per cambiare un po’ di Pesos Cileni in Pesos Argentini.

Ultima tappa della prima parte della carretera austral, de Coyhaique a Villa Cerro Castillo

Una tappa che piacerà molto agli scalatori. Quasi 100 km e più di 1500 metri di dislivello positivo per attraversare il magnifico parco nazionale del Cerro Castillo. Fondo stradale ottimo e tappa quasi tutta in salita, soprattutto la parte finale fino al passo del Castillo. Panorami d'alta montagna, numerose vedute sui ghiacciai che dominano il parco, picchi rocciosi e meraviglie per gli occhi ad ogni svolta della strada. Ma la cosa che più ci è rimasta impressa è la discesa finale verso Villa Cerro Castillo, una decina di km serpeggianti, una strada che sembra disegnata, una strada che esiste solo nei sogni dei ciclisti, con l'immensa mole del Cerro Castillo a destra e la pianura di fronte, con l'azzurro del Lago Carrera che brilla all'orizzonte e un sole vespertino che colora tutto d'oro.

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Il Cerro Castillo domina con la sua parete rocciosa il piccolo villaggio, il nome deriva dalla sua forma, una possente bastionata di basalto orlata da numerose torri verticali che ricordano un antico maniero. Imperdibile il trekking fino alla laguna alla sua base. Dal paese vi consiglio di raggiungere in bici l'ingresso del parco, ci sono due sentieri, uno più corto che parte da poco fuori il paese, e quello ufficiale, che dista circa 4 km; percorrete quest'ultimo perché il primo è interdetto e verrette rimbalzati dai rangers al checkpoint intermedio. Come tutte le attrattive naturali, in Cile e Argentina si paga un ingresso, circa 18 euro a persona, acquistabili on line o all’ingresso del parco. Il trekking è lungo 18 km e conta 1300 metri di dislivello, durante la salita la  montagna resta sempre nascosta, ma lo scenario è comunque grandioso, la vista spazia verso il lago General Carrera e la valle del Rio Ibanez. Ma il pezzo forte si cela solo alla fine, le fatiche vengono ripagate da un bellissimo panorama d'alta montagna che ci lascia senza fiato: la verticalità della montagna, il ghiacciaio alla sua base che precipita sulla laguna sottostante tinta di blu cobalto, di un blu così denso e bello che a fatica troviamo la forza di voltarci per tornare a valle.

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Finisce così la prima parte della carretera austral, le tappe:

Tappa 1 Puerto Montt - Hornopiren 113 km 1350m D+

Tappa 2 Hornopiren - Chaiten 135 km 1200m D+ (66 km in traghetto)

Tappa 3 Chaiten - Villa Santa Lucia 80 km 1000m D+

Tappa 4 Villa Santa Lucia - La Junta 70 km 750m D+

Tappa 5 La Junta - Puyuhuapi 45 km 550 m D+

Tappa 6 Puyuhuapi - Parco Quelat 22 km 220m D+ piu trekking Ventisquero Colgante 20 km (in parte in bici) 600m D+

Tappa 7 Parco Quelat - Villa Amengual 66 km 1280m D+

Tappa 8 Villa Amengual - Villa Manihuales 60 km 580m D+

Tappa 9 Villa Manihuales - Coyhaique 75 km 1300m D+

Tappa 10 Coyhaique - Villa Cerro Castillo 98 km 1550 m D+

Trekking Cerro Castillo 18 km 1250m D+

La seconda parte in preparazione. Chi sono Carlo e Angela.

Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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