Alti Tauri-Tauernweg, da verona 1000 km in bicicletta

Oltre gli Alti Tauri (Tauernweg) 1000 km. in bicicletta (I^ parte) da Verona alla Rep. Ceca

“Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno a chiunque tu sia.” (Renato Zero)  E’ piacevole canticchiare durante le lunghe pedalate in solitaria. La mia favola ha inizio...

Lunedì 16 luglio 2012 a Verona a Matrei 78 km.

Lascio la calda ed afosa Verona con un treno regionale sporco e scomodo per raggiungere Fortezza e prendere il trenino trentino pulito e comodo con destinazione S. Candido. Intorno alle ore 12,00 m’impedalo in direzione Matrei. Da qui in poi ci sarà sempre la temperatura fresca ideale 20°/25°-- 8°/15°. Noto che le biciclette sulle rastrelliere sono più leggere della mia perché non hanno la catenona antifurto appresso. Provo un po’ di vergogna ogni volta che la lego al palo. Il percorso è quasi tutto su ciclabile e ben segnalato.

Si incontrano ciclisti e pedoni sorridenti, alcuni camminano a piedi scalzi e tutti mi salutano. D'ora in poi sarà un continuo Ciao, Morning, Morgen, Hallo, Hi. Mi stupisco continuamente per la fiducia degli albergatori che non mi hanno mai chiesto i documenti o il pagamento anticipato. Sono circondata da montagne, dove su alcune cime brillano i ghiacciai. Gli unici suoni che odo sono quelli della natura: ruscelli, fiumi, insetti. Le nuvolette bianche sembrano buttate lì a caso per spezzare l’azzurro del cielo.

Dopo 78 Km. mi fermo a Matrei in un gasthof , bello con gli interni in legno intagliato. Mi aspetto un prezzo alto invece, 27,00 € compresa la mega colazione! Dopo il secondo giorno, ho imparato che il posto migliore per pranzare è il panificio dove compro un pezzo salato, una bibita e un dolcetto tipico. Per questo viaggio sono partita con la pancetta (quella addominale s'intende) e dopo 10gg. vorrei tornare senza, ma non posso rinunciare alla birra che, in questi luoghi è buonissima, e decido di berla soltanto se supero i 100 chilometri percorsi. Però stasera faccio l’eccezione perché il primo giorno bisogna festeggiare.

Martedi 17 luglio da Matrei a St. Martin B. Lofer 103 km.

La mattina devo raggiungere la galleria dei Tauri, ma le nuvole nere minacciose e l’albergatore, consigliano di prendere il bus che parte dalla piazza del paese e porta i ciclisti fino a dopo il tunnel. Io invece mi avvio sulla statale dove passano parecchi camion e si attraversano delle gallerie (per fortuna ho con me faretti e bretelle catarifrangenti) fino a quota 1632 mt. Scelta azzeccata per il paesaggio di ghiacciai ma la galleria è vietata ai ciclisti e c’è un bus navetta che trasporta al di là del tunnel.

A me è capitato un super uomo che ha alzato la bici con tutto il peso dei bagagli e l’ha legata sopra alla navetta togliendo solo borraccia e pompa, non ha voluto soldi spiegando che tanto quel tragitto l’avrebbe dovuto fare comunque. Al di là indosso tutto l’abbigliamento impermeabile per affrontare il freddo del discesone che porta fino a Mittersill da dove raggiungo la ciclabile dei Tauri ed i raggi del sole. Da qui mi consigliano una deviazione di 26 chilometri circa verso ovest per visitare le cascate di Krimml.

Preferisco proseguire lungo il fiume Salzach fino a Bruck, poi cambio direzione per raggiungere la bella Zell am See. Mi immergo in una festicciola dove è pieno di signore con il burka che mi guardano in modo strano: mi chiedo se invidiano la mia libertà o se pensano che il mio caschetto sia più scomodo del loro velo! Seguo ora il fiume Saalach. Dopo 103 chilometri, seguendo il profumo della legna, mi fermo in un bel gasthof a St. Martin B. Lofer (34,00 € con colazione). Ho con me anche la tenda, sacco a pelo e materassino ma fino a d ora non sono mai serviti, i prezzi richiestimi per camera singola si aggiravano tra 30,00 e 35,00 €. (Risparmierò ancora di più in Repubblica Ceca).

Mercoledì 18 da St. Martin B. Lofer a Laufen 107 km.

Stanotte ha piovuto, ma al mattino le nuvole sono pian piano andate via.Attraverso Lofer, villaggio dove Mozart si fermava per riposarsi durante i viaggi, controllo il racconto stampato da Internet e raggiungo tranquillamente la ciclabile. Si presenta sterrata, costeggia il fiume, ma contrariamente a quanto mi era stato riferito, di discesa non se ne vede, mentre si continua a salire. Il cartello mi dice che mi trovo sulla Mozart Radweg, ma affascinata dal paesaggio e dai tanti ciclisti proseguo finchè dopo 15 chilometri guardo la cartina e mi convinco di aver sbagliato strada, devo per forza tornare indietro.

Peccato in bici è sempre dura questa circostanza. Anche la mia ciclabile non è male, dentro il fiume tanti giovani trovano divertimento con la canoa e il rafting. Con l’emozione che sempre mi accompagna quando cambio territorio, attraverso il vecchio confine tra Austria e Germania. Tralascio la visita di Salisburgo per esserci già stata durante la stagione invernale, passo davanti al birrificio Stiegl, che avevo già visitato, e immagino la schiumetta della birra che mi sarei bevuta all'arrivo stasera. Chi ama ricevere tanti sms dovrebbe percorrere il fiume Salzach perché è funge da confine così ogni volta che si attraversa un ponte per visitare un paese la compagnia telefonica manda l’avviso. Fino in Repubblica Ceca conto ben 14 messaggi. Non contenta, mi fermo a mangiare e dormire in un gasthof a Laufen (D) e come passeggiata digestiva vado a Oberndorf (A). 107 chilometri percorsi anche oggi.

Giovedì 19 luglio da Laufen a Suben 110 km.

Oggi è stata una Via Crucis: c’era da seguire il cartello verde R3A Inn-Salzach e spesso ci si allontanava dalla sponda e si raggiungevano paesi più interni, poi un po’ di smontanbike per salire le scale, sterrati, boschi, ortiche, zanzare e due tafani, il tutto beccato in un’unica sosta –banana. I cicloturisti non hanno notato la differenza d’accento quando facevo ahi per il prurito anziché hi per il saluto. Quando il fiume cominciava ad annoiarmi improvvisamente è arriva Burghausen (D).

La fortezza e le casette colorate di questa città mi hanno ricaricata. Per chiudere la giornata ho beccato anche qualche goccia di pioggia. Dopo ho scoperto che la sfiga proveniva da Braunau (A) dove ero passata senza sapere che c’era nato Hitler! Ho dormito a Suben dopo 110 km in un gasthof dopo una cena in giardino in compagnaia di buona e fredda weiss. Spiando dalla finestra, prima di coricarmi, mi ha rallegrato la visione di altri cicloturisti che parcheggiavano le loro bici. Fine prima parte

Chi è Beatrice Virga

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