Isola di Sylt, Husum, Busum, ciclabile costa mare del nord
Ciclabile costa Mare del Nord - Da Sylt a Busum
Non rinunciammo ad una sosta. Acquistammo caffè, pane fresco e alcuni versi presso la fornitissima Baekerei.
Dall'isola di Romo a Husum 90 km.
In quei 17 km sopra l'isola ho ascoltato i versi della natura di Sylt. Un po' brughiera, un po' erica, un po' vento, un po' uccello, un po' innamorato, un po' poeta, mettevo alla prova i miei sensi. Il traghetto, che collega l'isola di Romo all'isola di Sylt, è già territorio tedesco. Il confine viene superato dopo 10 minuti di navigazione. La navigazione dura 40 minuti. Il trasporto con bicicletta costa 9,00 euro. Abbandonammo il territorio danese per proseguire il nostro itinerario in bicicletta lungo la costa del Mare del Nord in territorio tedesco. Il tempo di osservare le operazioni di distacco, prendere un caffè e un dolce nei salottini di questa piccola nave da crociera, che già fu ora di osservare l'avvicinamento alla nuova isola.
Dal punto dello sbarco e fino a Westerland, città principale dell'isola, il paesaggio mantiene la sua verginità. E' vero che abitazioni e strutture per i servizi sono frequenti, ma non creano impatto devastante sui dintorni. Raccolti in piccoli villaggi, i colori tenui delle architetture, i tetti in paglia, le siepi di rose, si armonizzano con il territorio tutto sotto controllo del Parco Nazionale Schlewig-Holstein Wattenmeer. In questo tratto, lungo e stretto, numerosi sono i punti di informazione sul territorio, molteplici i punti panoramici di osservazione, frequenti i sentieri che lo percorrono. Unica e bellissima, la ciclabile lo attraversa portando il cicloturista su un mondo insolito di dune, di brughiera e di silenzio. Solitari o in gruppo, escursionisti provengono e si dirigono in tutte le direzioni e la natura, madre generosa, elargisce a tutti risposte pur non sapendo parlare. Ho ascoltato anch'io in quei 17 km. i versi della natura di Sylt. Un po' brughiera, un po' erica, un po' vento, un po' uccello, un po' innamorato, un po' poeta, ascoltavo quei suggerimenti e mettevo alla prova i miei sensi.
Se coltivo
vissute visioni
paesaggi marini
campi di nuvole estesi
corsi d' acqua corrente
rivi loquaci
foreste silenti
natura non tocca.
Desio in me rintocca.
(L. H. Stone)
A Westerland tutto è diverso. Natura e territorio sono state trasformati in un organizzato e dinamico centro turistico. Consumismo e benessere si sprigionano da ogni poro della vita cittadina. L'accesso alla spiaggia non è più libero, e l'isola perde la sua qualità di ambiente tranquillo laddove il traffico gira vorticosamente, palazzi e hotel oscurano il cielo e dove le principali vie convogliano la marea di turisti a spendere e a consumare. La ferrovia è l'unico mezzo utilizzato per arrivare e partire dall'isola di Sylt.
Il carico e lo scarico delle vetture e di merci avviene senza sosta e il parcheggio della stazione sembra un casello autostradale. Visitammo furtivamente (perché non autorizzati) la spiaggia, per comprenderne la bellezza e l'organizzazione e poi con il treno raggiungemmo la terraferma (5,00 euro la bici, 21,00 euro il passeggero) fino a Niebull. La Nordseekusten-Radweg (come indicato dalla mappa Esterbauer) prosegue verso Dagebull luogo di imbarco per l'isola di Fohr. Da questo punto non abbandona più la costa e ne condivide la carreggiata staradale (diversamente da 5 anni fa che aveva corsia preferenziale sulla costa).
Perde un po' del suo fascino e acquisisce un po' di traffico. Si può comunque salire sull'argine e vedere ad intervalli la panoramica sulla costa. Le greggi hanno preso il sopravvento e pascolano ovunque. Si attraversa una splendida area umida costellata di laghetti e zone verdi: vere oasi di sosta, per migliaia di uccelli starnazzanti nelle diverse specie. Un nuovo parcheggio, con ristorante e centro informazioni, accoglie nei pressi i molti turisti curiosi e amanti della natura. La strada prosegue sempre lungo la costa attraversando zone umide ricche di fauna.
Poi lascia spazio a terre coltivate e a pascoli. Alti fusti crescono in mezzo ai campi, ma sono di cemento e per rami hanno grandi pale che ruotavano lente. Proiettano le loro ombre sulla stanza immensa senza pareti e solo il verde pavimento dei Koog raccoglie la regolare alternanza di luci e ombre. Attraversammo, una fertile campagna che, personalmente, mi ricompensava dell'assenza di storici monumenti tradizionali, fino all'incontro con un unico villaggio abitato. Non rinunciammo ad una sosta. Acquistammo caffè, pane fresco e alcuni versi presso la fornitissima Baekerei.
Mit dem Fahrrad durch den Koog
Es ist fast wie ein Sog
Blumen, Ferlder, der Deich.
Die Sonne lacth mir entegegen
aber auch bei Regen
liebe ich dieses stille Reich.
( da Gedankenreise, volumetto di pensieri scritto da Waltraud Hansen acquistato presso la Backerei)
In bicicletta attraverso il Koog
come un vortice men vo'
tra fiori, campi, l'argine.
Il sole sembra andarsene
pur con pioggia
amo questo intimo regno.
(libera traduzione di L. H. Stone)
Ad Husum il cielo si tinse di nero. Gli affittacamere rinunciarono a darci ospitalità per una sola notte. Scegliemmo così l'hotel, all'imboccatura del canale direttamente sulla ciclabile. Seduti al ristorante speravamo di osservare per qualche attimo il tramonto sul mare. Dopo un primo tentativo di aprirsi un varco, il sole scomparve definitivamente sotto un manto di nuvole nere e pesanti che il cielo a stento tratteneva. Il grande astro si coricò ignorandoci, o forse ci chiamò facendoci l'occhiolino per qualche istante, forse quando, incuranti del suo fascino, eravamo già sotto un candido piumino.
Da Husum a Busum 90 km.
Il vento fu il protagonista della nuova giornata. Lo temevamo, ma non ci spaventava. Sapevamo che avremmo avuto la sua ostilità in questo viaggio, ma fino a questo punto fu facile condividerne le bizze. In questa giornata si presentò da subito baldanzoso e ardito, spavaldo e sicuro. Non ci spaventò affatto. Finché lotta da solo, il vento, non è invincibile. Diventa vittorioso quando si allea con la pioggia, ma per il momento non era stato ancora raggiunto da questo alleato. Faticammo molto per arrivare al faro di Westerhever.
Molto fotografato, il faro è il simbolo dello Schlewig-Holstein. Lo si raggiunge solo a piedi o in bicicletta, il che lo rende una rara e preziosa perla. “In mezzo ad una radura verde, tra vegetazione bassa o assente, tra rivoli d’acqua, dove le greggi hanno lasciato il posto ad uccelli di diverse specie, un corpo cilindrico rosso e bianco s’erge, e due costruzioni più basse sembrano fare da contrappeso.
La ciclabile lo raggiunge dopo aver attraversato la zona paludosa, correndo sopra ponti di legno. Ogni pedalata che ti avvicina al faro leva la fatica di tutti i chilometri percorsi in questi dieci giorni e soprattutto scrive la parola fine ad un film nel quale i fotogrammi sfocati dalla fantasia possono ora essere rimpiazzati con quelli nitidi di questa realtà, e il sottotitolo descrive il concetto del sito impossibile da descrivere, difficile da dimenticare, solo da vedere.” (vedi pagina)
Il profumo di bellezza e la gioia di vivere in libertà, oggetto della partenza dal gruppo di Lupo Solitario, si spensero in questi luoghi forse perché avevano trovato felice conclusione. Solitario, Lupo apparve e si ricongiunse al gruppo miracolosamente sotto lo stesso tetto al riparo da improvviso temporale. Sotto la stessa tettoia quattro cicloturisti si raccontavano le vicende trascorse durante la lontananza e altrettanti nidiacei di rondine ascoltavano il richiamo della madre che, disturbata dalla nostra presenza, non si fidava ad entrare per portare loro il cibo.
Ripartimmo dopo il temporale, e questa volta con il vento in poppa. Per diversi chilometri penetrammo verso l'interno tra filari di alberi brillanti e rinnovati campi verdi. Raggiungemmo di nuovo la costa pur avendo volontariamente saltato uno splendido posto di attrazione turistico e ambientale: la spiaggia, le dune e l'area circostante di S. Peter-Ording. (vedi descrizione fatta in altra occasione). C'era, comunque, un nuovo appuntamento che ci attendeva: Eidersperrwerk. Forza dell'uomo e della natura collaborano in questa opera facendo di un manufatto costruito dall'uomo per proteggere e regolamentare l'afflusso delle acque sul golfo di Toenning, una zona ambientale naturalistica.
Abitata da varie specie di uccelli di mare nidificanti, quest'area protetta insegna, all'escursionista che vi si reca, la forza della mente dell'uomo che progetta, l'adattamento e la colonizzazione degli uccelli abitanti del mare. Uno spettacolo che incanta per le forze in campo di entrambi, invitati a convivere. Sopra e sotto questa impropria diga, corre un percorso ciclabile, la Norseekusten-Radweg, che non finisce mai di stupire. La marea si infrange senza sosta accarezzando ruvidamente sabbia e sassi. Le grida stridule delle sterne e dei gabbiani reclamano spazi nella loro vita condominiale. Manca solo una ventina di chilometri a Busum e questi possono essere percorsi sia sulla riva del mare, sia su ciclabile oltre l'argine di protezione.
La via che corre lungo il mare è una ciclabile che viene condivisa con il pascolo di greggi. Più esposta al vento, presenta inoltre la pericolosità di attraversamenti rapidi e improvvisi di pecore e agnelli. Però ha la particolarità di mettere in contatto diretto con la visione del mare e aiuta a meditare sul lavoro dell'uomo che tenta di dominarlo e sottometterlo per ricavare nuove terre per pascolo o per turismo. E a mano a mano che Busum si avvicina, i pascoli sono sostituiti da prati ben tagliati, esposti al sole. Su queste spiagge verdi, divani di vimini multicolori esposti al sole e controvento, accolgono i turisti nel gesto più semplice del mondo di lasciarsi accarezzare dai suoi raggi, scoprendosi. In questa città non manca nulla. La organizzazione tedesca ha trasformato il piccolo villaggio di pescatori in una dinamica cittadina turistica dove il tempo libero scorre tra spiaggia e porto, tra escursioni e shopping, tra ristoranti e catering take-way. Ottima la sistemazione presso ostello.
Conclusione
In pratica il viaggio in bicicletta termina su questa tratto di costa. La visita alla città di Lubecca è la coda di un viaggio inserita per la facilità di raggiungere un aeroporto che permettesse il rientro. Per chi volesse, la Nordseekusten-radweg prosegue fino ad Amburgo, attraverso belle città come Brunsbuettel, Glueckstadt, Elmshorn. (vedere). Per noi il tragitto da Busum fino a Lubecca avvenne esclusivamente in treno. Fu il maltempo a consigliarci di non percorrere ulteriore strada in bici per attraversare un paesaggio, immaginato, modesto e non compatibile con l'idea iniziale del viaggio.
Nato per amore della natura, il viaggio aveva voluto approfondire la costa del Mare del Nord con la consapevolezza della difficile condivisione della strada con venti e temporali, ma convinti che la natura, selvaggia e protetta, avrebbe donato attimi di forti emozioni e di suggestivi incontri, divenendo alla fine una amica da ricordare con simpatia. L'itinerario della Costa del Mare del Nord rimane uno tra i più difficili itinerari in bicicletta in Europa. Ha come suoi nemici il vento, la pioggia, i pochi ripari, assenza di ristori lungo il percorso, tratti di sterrato a volte non percorribili.
Anche se in compagnia, si viaggia soli, impegnati a difendersi dalla fatica e dal vento. Pedalare in questo contesto ha uno strano effetto sul cervello. Esso resta attivo nei pensieri e il cuore, forte, si alimenta di continua emotività messa in circolo dalla mente. Con la faccia incollata al finestrino, osservavo pesanti gocce di pioggia picchiare contro i vetri. La decisione del Cantautore di prendere il treno si rivelò saggia. A sera, arrivati, constatammo che per tutto il tempo dello spostamento, il cielo aveva riversato sulla zona attraversata, copiose decine di millimetri di pioggia.