Da Imperia a Gallipoli. Emozioni e incontri in bicicletta. Natalie Allegra. Prima parte

Questa redazione è lieta di presentare l’originale cicloviaggio di Natalie Allegra. Un testo schietto e che mette in evidenza le emozioni di una donna, sola, che affronta un itinerario con passione ed eccitazione e si emoziona per scorgere un Paese “l'Italia che è unica e meravigliosa, piena di persone bellissime. È un paese ricco di storia, di paesaggi mozzafiato, di cucina, di cose da esibire e raccontare a tutto il mondo”. Una descrizione la sua dove è importante i pensieri che si attivano in vicinanza di situazioni, di persone, di avvenimenti che solo il viaggio innesca, incendia e rende indelebili. Chi è Natalie Allegra.

 

 

Informazioni generali: partenza 19 luglio da Imperia e arrivo a Gallipoli 4 agosto. Anno 2020 tempo di Covid-19

Percorsi 1.742 km in 17 giorni, 21mila metri di dislivello, 130 km di trasferimento tra treno e il furgone facendo autostop.

ciaobici.it copertina Natali AllegraIntroduzione: Diciassette giorni da sola, dal Nord al Sud, a pedalare con la mia Bimba, inseparabile e insostituibile compagna di un viaggio dentro un Paese unico ma, soprattutto, dentro di me. Ho visitato sette regioni estremamente diverse tra loro dove mai, e ripeto mai, mi sono sentita un’ospite: Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia. Mi hanno spalancato le loro braccia accoglienti nove parchi naturali (Cinque Terre, Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Monte Subasio, Monti Sibillini, Gran Sasso, Sirente Velino, Majella, Gargano, Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase).  Viaggiare in Italia con la bicicletta mi ha aiutato a vedere il nostro Paese con occhi nuovi, a sfidare i preconcetti che avevo su di me, sulla società e sugli individui. Sin da giovanissima, ho provato questo sentimento di disconnessione dalle persone, pensando di essere diversa, di non fare parte di loro. Più incontravo nel mio viaggio persone di diverse origini, mentalità e cultura e tradizioni, e le ascoltavo parlare delle azioni e vicende per loro importanti, più mi appariva chiaro che, se siamo diversi per alcuni aspetti, tutti siamo essenzialmente uniti. Siamo tutti qui a cercare di trovare uno scopo nelle nostre vite: ricerchiamo felicità. Eppure invece di fare caso alle cose che abbiamo in comune, guardiamo alle nostre differenze, ci isoliamo, giudichiamo, supponiamo. Bukowski, quel genio squilibrato aveva ragione quando scriveva:"…tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti…"

Dopo questo viaggio voglio sinceramente dire: l'Italia è unica e meravigliosa, piena di persone bellissime. È un paese ricco di storia, di paesaggi mozzafiato, di cucina, di cose da esibire e raccontare a tutto il mondo. Con orgoglio!

L’IDEA DEL VIAGGIO

Ma come nasce l'idea di un viaggio? Da un libro, da un film, dal racconto di qualcuno, oppure anche da voler riconquistare i luoghi legati alle persone che ci hanno ferito, alle esperienze emotive sgradevoli o dolorose ma che hai nel cuore e quindi ritorni, per farli tuoi, sovrapponendovi nuove esperienze.  O forse più semplicemente, la risposta adeguata è che per me il viaggio non finisce mai, in un modo o nell'altro. Da viaggiatrice solitaria, quale sono da quando ero ragazzina, la voglia di partire, questo desiderio di spostarsi, di esplorare, di conoscere e a volte, di riconoscere, di confrontarsi, non passa mai. È sempre lì in agguato, in un angolo del cervello o, meglio dire, nell'anima. Un’ Anima nomade, sognatrice: ecco mi definirei proprio così.

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Il viaggio che avevo sognato e progettato per l’estate, era un viaggio del cuore: Imperia-Berlino-San Pietroburgo. Un percorso fisico ma anche mentale, alla ricerca della bambina che sono stata e della donna che sono poi diventata. A rovinare tutto ci ha pensato lui, il Covid. Lui ha stravolto tutto, spegnendo (ma solo per il momento) anche il mio sogno. Poi per caso succede che un giorno un’amica di Gallipoli, che non vedevo da anni, mi chiama: “Nat, perché non vieni a trovarmi?”. Un attimo di silenzio, senza rifletterci più di tanto: “Dai, quasi quasi vengo in bici…”.

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SI PARTE

Sabato 18 luglio: decisi la notte prima della partenza di passarla sulla spiaggia. Ovviamente insieme alla mia bimba. Dormiremo e, all’alba, dopo un bagno, partiremo.

PRIMA TAPPA Domenica 19 luglio - Imperia-Genova-Santa Margherita Ligure 

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Una delle tappe "obbligatorie" del mio viaggio di quest'estate era Genova. Genova per me è il porto, il mare, quel profumo di umido e di salsedine, di vicoli che raccontano di storie vissute, quel rumore di acciaio e di barche che dondolano. Genova è anche un ponte caduto e tante vite spezzate. Genova ferita. Genova non mi lascia tranquilla, mi agita e mi commuove. Ci andavo per lavoro tanti anni fa quando facevo la guida turistica. Questa volta decido di percorrerla in bicicletta. Arrivo al Porto Antico e proseguo nel centro storico in direzione Boccadasse, poi cambio direzione, punto alla sopraelevata, proseguo fino alla Lanterna, cambio di nuovo direzione. Imbocco una strada, poi un'altra, giro ancora. Continuo così per mezz'ora finché non mi perdo. Mi fermo, tiro fuori il telefono e cerco di capire in che parte di Genova sia finita.

"Ti sei persa bèla garsuna?"  Alzo lo sguardo. Davanti a me un vecchietto sorridente. Siccome sono cresciuta senza nonni maschi finisco spesso a chiacchierare con i nonni altrui. E così finiamo al bar a mangiare una fugassa e a parlare un po' di tutto; io gli racconto del mio viaggio, lui mi racconta qualche aneddoto di quando faceva il sevizio militare, dei suoi 3 nipotini e mi fa morir da ridere quando mugugna nominando sua moglie, e di come, a volte, lo fa arrabbiare. Renzo, un mito, 81 anni e non sentirli, genovese doc. E mi viene in mente una bellissima giornata che passai tanti anni prima quando facevo la guida turistica con un gruppo di turisti. L'età media 75 anni. Rimasi sbalordita dalla loro voglia di vivere e divertirsi nonostante la loro età. Spesso capita che gli anziani siano trattati con poco rispetto o addirittura considerati come un intralcio nella vita di tutti giorni. Ci si dimentica che loro sono una fonte inesauribile di esperienza e saggezza. Sono in grado di trasmettere valori, sono capaci di consolarci, “coccolarci”, e trasmetterci un amore incondizionato. Saluto Renzo con affetto, lui mi augura buon viaggio e mi spiega ancora una volta che strada devo prendere. Meglio di Google maps.  Già dopo la prima tappa, al confine tra Liguria e Toscana, abbandonai la traccia: voglio viaggiare all’avventura, lasciarmi trasportare dall'istinto. Amo perdermi.

SECONDA TAPPA Martedì 21 luglio, Santa Margherita-Pisa 151 km.

 L'avventura continua...

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TERZA TAPPA Martedì 21 luglio, Pisa-Siena, 129 km

È incredibile come in soli tre giorni si possano provare così tante emozioni. Da Santa Margherita Ligure a Viareggio, prima, e poi da Viareggio a Siena. Chilometri percorsi: 389. Sono anche uscita fuori rotta, ma è stato bellissimo.

QUARTA TAPPA Mercoledì 22 luglio, Siena-Monteroni d’Arbia  21 km

Di buon mattino mi fermo lungo una strada. Campi di girasoli, silenzio pazzesco, passa un’auto ogni decina di minuti. Al Lago Trasimeno mancano una settantina di chilometri. Ieri mi è accaduta una cosa davvero strana. Ma bella, bellissima. Eccovi un resoconto. Mi fermo a prendere un caffè in un paesino di campagna non lontano da Pisa. Stazioncina: incontro una ragazza, che poi mi dirà essere originaria del Nicaragua. Parliamo del più e del meno – “tu cosa fai”, “dove sei diretta” – e scopro che era sul treno, diretta a Siena, quando il controllore l’ha fatta scendere perché non aveva il biglietto. “E ora?”, le domando. “Non so...vedremo…magari salgo sul prossimo e se mi fanno di nuovo scendere…cercherò di risalire su quello dopo…non ho un centesimo, in tasca, non posso fare altrimenti…non ho scelta”. E’ stato un attimo: “Ti compro io il biglietto”. Lei, stupita e incredula, mi risponde. “Ma io non ti ho chiesto niente…”. Sorrido. Ci abbracciamo, poi ci salutiamo. E io riparto con lei nel cuore.

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Pochi chilometri e, lungo la ripida salita verso Monteriggioni, mi salta la catena, mi sbilancio e cado. Per me solo una botta forte alla gamba. Ma è la bici ad avere la peggio: deragliatore del cambio piegato e altri danni. “Mannaggia, e adesso?”. Il tempo di osservare meglio la bici e si ferma una delle rare auto di passaggio. Sopra c’è una famiglia. Scende il più giovane dei figli e mi dice che lui sta imparando a fare il meccanico per le bici e che se io sono d’accordo ci metterà le mani. Detto fatto. “Ora il cambio è a posto – mi dice – ma se devi fare tanti chilometri è meglio che la fai vedere da qualcuno che ne sa più di me…”.

Riparto, direzione Siena. Arrivo nella zona vecchia e, una volta entrata nel centro storico, scorgo incredibilmente una vecchia bottega: dentro c’è un omino sui sessanta, Luca, magro magro, toscano doc. Mi guardo intorno: l’officina è incredibile. Appesi sul muro e appoggiati su vecchi banconi attrezzi, pezzi di ricambio, strumenti e accessori di bici. E tante, tantissime foto d’epoca con i campioni di ieri e di lui che correva. “Guardiamo un po’ cosa c’è da fare qui”. Ci lavora su e me la mette a posto.  “Quanto le devo?”. Mi guarda dritto negli occhi e mi risponde. “Nulla, nulla. Va bene così. Buon viaggio!”. Solo dopo ho saputo che Luca era un dei meccanici più bravi di Siena. Ripenso alla ragazza incontrata poco tempo prima e capisco al volo cosa possa aver provato. La vita è davvero incredibile. Nello stesso giorno: sconfino in Umbria, Magione per la precisione, completamente cotta dal sole. Percorsi solo 97 km.  Fa caldo, caldissimo, domani la sveglia suonerà presto: alle 4,00. Fine prima parte (testi e foto di Natalie Allegra)

Siena Natalie

Dove trovare e dialogare con Natalie

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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