Puglia in bicicletta, da Foggia a Lecce sulla via francigena

Da Foggia a Lecce: sulla via francigena

"Arrivata vincente alla conquista della meta, non con poca fatica, decisi che accanto agli scarponi da montagna avrei dovuto fare posto anche alle due ruote”. Ben arrivata Gisella nel mondo degli innamorati di cicloturismo.

La gente si accalca alla stazione degli autobus. Inizio a smontare la bici mentre un signore mi osserva incuriosito. Poi la carico nel vano del bus e inizio la lunga discesa notturna verso Foggia. Trascorro la notte scomodamente cercando di rendere meno sofferente la seduta sui due sedili, forse dormo per un minuto. L’alba è vicina, alle sei e un quarto sbarco alla stazione di Foggia e assemblo la bici. La stanchezza di una notte in bianco non si fa nemmeno sentire….l’emozione del nuovo viaggio cancella ogni fatica.

Foggia – Trani km. 94

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Uscire dalla città è semplice seguendo le tracce gpx scaricate prima della partenza. Un bar aperto mi delizia con cornetti freschi e cappuccino. Pedalo senza sosta fino al Santuario dell’Incoronata. Questo è il mio “crocevia” che segna il percorso interrotto l’anno scorso lungo la via Francigena del Sud, e da qui riprendo in direzione sud. La tappa odierna prevede il passaggio da Carapelle lungo la complanare, non so come però mi ritrovo sulla SS16 Adriatica, in pratica una Super Strada molto trafficata in questo tratto.

Tre ragazzi fermi lungo la strada mi aiutano a scavalcare il doppio (e alto quasi quanto me) guardrail. Dalla complanare, sana e salva, proseguo per diversi chilometri fino a Trinitapoli. Sosto in un bar per un panino appena in tempo prima che chiuda per la pausa pomeridiana. Dovrò farci l’abitudine, da queste parti il gran caldo costringe la chiusura forzata di tutti gli esercizi pubblici e in giro non trovi più anima viva! Una bella ciclabile che costeggia le saline mi porta fino a Margherita di Savoia.

La via principale è ancora addobbata con vistose luminarie. La spiaggia libera è molto invitante, ma prima di arrivare in riva al mare dovrei trascinare la bicicletta sulla sabbia, non ne ho la forza e non mi fido a lasciarla legata all’ingresso del bagno. Mi sento costretta a rinunciare, e tristemente proseguo sulla mia rotta verso sud. Barletta mi accoglie con una lunga pista ciclabile e un interessante centro storico. Da qui percorro per un tratto la provinciale e poi taglio lungo una stradina secondaria raggiungendo in breve la bella Trani e la sua famosa Cattedrale sul mare.

Trani – Bari km. 62

La lunghezza della tappa di ieri seguita ad una notte completamente insonne, mi ha letteralmente stremata. Non me la sento di sostenere anche oggi una tappa della stessa lunghezza (che prevedrebbe il passaggio da Castel del monte prima dell’arrivo a Bari) considerato che vorrei essere a Bari nel primo pomeriggio per accogliere il mio amico Stefano in arrivo col treno da Padova, decido di passare al piano B e tirare dritto (o quasi) lungo la costa. Percorro la provinciale al mattino presto passando prima per Bisceglie ancora addormentata poi Molfetta e Giovinazzo.

I pescatori sono già di ritorno intenti a pulire il pesce pescato nella notte. Una deviazione verso l’interno mi porterà tramite la lunga provinciale (qui trafficata) alla animata Bitonto. È metà mattina e la fame si fa sentire. Un tavolino all’aperto affianco ad una mamma intenta ad accudire al suo piccolo, è l’ideale per affidare ad uno sguardo fidato la mia dueruote. Lascio Bitonto percorrendo una bella e solitaria stradina di campagna che mi accompagna fino alle porte di Bari con solo un breve tratto di provinciale.

La periferia di Bari mi stupisce per la sua pulizia e le belle costruzioni, in questi ultimi anni è molto migliorata e non hai quella sensazione di insicurezza. Arrivo alla stazione in tempo per accogliere Stefano. Siamo ora pronti per fare un tour della vivace città.

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Bari – Matera km. 84

Usciamo presto stamattina, la città ancora dorme e in giro si vedono i residui dei bagordi notturni. L’estesa periferia di Bari ci fa passare prima davanti a nuovi ed eleganti palazzi in costruzione e poi davanti allo stadio San Nicola. Una stradina secondaria che serpeggia tra i primi ulivi che vedremo in questi giorni, ci porta a Bitritto e poi Sannicandro.

La strada ora inizia a salire gradatamente fino a raggiungere 400 metri slm. Il traffico domenicale oggi è fatto da un centinaio di Vespe che parteciperanno al raduno annuale su alla Foresta del Mercadante, appassionati di MTB ed amanti delle passeggiate. Nel parco ci concediamo il meritato riposo sotto la generosa ombra dei pini.

Rabbocchiamo le nostre borracce e poi ci immettiamo sullo sterrato fino all’uscita dal parco sulla provinciale diretta ad Altamura. Bisognerebbe passare almeno una giornata in questa bella cittadina, ma il tempo è tiranno e noi dobbiamo proseguire (non prima di aver sostituito la camera d’aria anteriore della bici di Stefano). Siamo così vicini a Matera che non possiamo rinunciare a porre omaggio a questo gioiello anche se vuol dire uscire dai confini regionali.

L’ampia provinciale poco trafficata ci conduce dopo qualche chilometro su una stradina secondaria che alle porte di Matera diventa pista ciclabile. L’ultimo tratto per raggiungere la città è una salita spacca-gambe che ci costringe a scendere dalle nostre bici e spingerle a mano. Arrivare a Matera a metà pomeriggio ci permette di fare un tour abbastanza completo di questa città unica nel suo genere. Lo splendore dei Sassi è straordinario! Le sue viuzze, le chiese rupestri, le case grotte, le luci gialle, tutto è magico e ci sembra di vivere in un presepe!

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Matera – Polignano a Mare km. 84

Ritorniamo in Puglia attraversando tranquille stradine delimitate da muretti a secco. Sul tragitto assaporiamo dolcissimi fichi e more. Iniziamo anche a vedere i primi trulli. Nei pressi di Gioia del Colle ci rifocilliamo con delle freschissime mozzarelle. Superiamo poi Putignano e Conversano. Il percorso è veramente molto suggestivo.

Quando poi avvistiamo il mare, il quadretto idilliaco è completo. Gli ultimi chilometri verso Polignano a Mare sono su provinciale (trafficata), ma fortunatamente sono pochi e in discesa, così in brevissimo tempo siamo in città. All’ufficio del turismo ci danno un elenco di accoglienze.

Al primo tentativo troviamo un ottimo B&B. Donatella e il marito Gianni sono davvero molto ospitali e si prodigano nel venire incontro alle nostre necessità. Gianni ci accompagna al negozio di biciclette per sostituire la camera d’aria (posteriore stavolta…e sempre della bici di Stefano).

Polignano è una cittadina molto vivace e piena di eventi culturali e sportivi, ordinata e pulita. Si vede proprio che l’amministrazione locale lavora bene. La giornata per noi è stata davvero molto lunga e purtroppo dobbiamo rimandare il tanto agognato bagno a mare ad altra occasione.

Polignano a Mare – Ostuni km. 80

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Donatella del B&B ci rifornisce con una colazione luculliana. Le sue merendine soddisferanno i nostri cali di zuccheri per tutto il resto del viaggio! La partenza come sempre è alle sei. In breve siamo a Monopoli dove ci concediamo una breve sosta in spiaggia. La strada che seguiamo poi si snoda per chilometri tra ulivi secolari che si abbracciano l’un l’altro, noccioli e carrube il tutto contornato da muretti a secco in continuo saliscendi. La mattinata scorre e i chilometri pure, ci vuole però qualche ora per arrivare ad Alberobello.

Le salite si fanno sentire! Prima di visitare il parco dei trulli ci concediamo una lunga sosta sulle panchine della piazza principale. E’ arrivato il momento di proseguire, e lo facciamo tramite una bella contrada che in breve ci porta a Locorotondo, annoverato tra uno dei borghi più belli d’Italia. Non è da meno il successivo borgo di Martina Franca. Non rimane altro che affrontare l’ultimo lungo tratto di saliscendi verso la città bianca, Ostuni! Arriviamo molto tardi, sono da poco passate le diciannove, la stanchezza si fa sentire.

Prima di lasciare Martina Franca l’ufficio del turismo ci consegna una lista di alloggi economici di Ostuni, così una volta arrivati andiamo direttamente al b&b. Il gestore ci consiglia un tipico ristorante (una braceria) chiamato “la locanda del macellaio” dove ci deliziamo con delle straordinarie bombette (involtini di carne), contorno, frutta, dolcetti e vino. Tutto ottimo per la modica cifra di 15 euro in due! Poi due passi per la visita della città vecchia.

Ostuni – Campo di Mare km. 64

La faticaccia di ieri ha avuto delle ripercussioni su Stefano che si sveglia con qualche linea di febbre. Nonostante tutto partiamo intenzionati a fermarci non appena le forze vengono a mancare. Il tragitto da Ostuni inizia con una bella lunghissima discesa tutta su provinciale. Il traffico è quasi nullo visto che come al solito partiamo all’alba.

Il percorso prosegue tutto in piano. Usciamo dalla provinciale per godere di un po’ di relax in spiaggia nella zona di Torre Guaceto. Torniamo sulla strada secondaria che corre parallela all’autostrada. La seguiamo per parecchi chilometri fino a Brindisi. Immancabile la sosta ai piedi delle colonne romane con vista sul porto.

L’uscita da Brindisi non è bellissima. Percorriamo un tratto di strada molto trafficata e poi finalmente lasciamo la provinciale per immetterci su una tranquilla stradina di campagna che costeggia campi di pomodori, uliveti e gli immancabili pannelli solari. Lo stato febbrile di Stefano ci consiglia di dedicarci un pomeriggio di totale relax. Così appena avvistiamo le belle spiaggette di Campo di Mare, e trovata una pensione, ci doniamo qualche ora di riposo in spiaggia.

Campo di Mare – Santa Cesarea Terme Km. 92

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Le due tachipirine e le ore di riposo hanno fatto effetto, stamattina partiamo rinvigoriti! Partiamo prima dell’alba che vedremo sorgere nei pressi di Torre Chianca. Poi una sosta a San Cataldo e da qui ci immergiamo nella pace dell’Oasi delle Cesine. Arrivati nei pressi di Torre Specchia approfittiamo della generosità del gestore di un bagno per ritemprarci con una nuotata e qualche bruschetta.

Ma ahimè la giornata è ancora lunga. Ripartiamo alla volta di Otranto dove passeggiamo nel suo bel borgo antico. Per Santa Cesarea Terme la scelta di percorrere l’entroterra è azzeccata. Dopo un’iniziale tratto di provinciale, prendiamo una solitaria traversa che costeggia ulivi secolari e che più avanti ci fa passare tra i vicoli di Cerfignano.

La strada ora provinciale poco trafficata, è ancora lunga. E finalmente arriva la discesa a Santa Cesarea Terme. Prima di tutto una sosta al bar dove ne approfittiamo per indagare su eventuali alloggi. Prontamente viene contattato un abitante del luogo che ci affitta per una notte un grande appartamento.

Santa Cesarea Terme – Torre San Giovanni km. 70

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Notte terribile!!! Le zanzare hanno banchettato alla grande stanotte! In preda alla disperazione alle 4 ci alziamo e ci prepariamo ad una partenza notturna. La temperatura è decisamente frizzante e ci costringe ad indossare il pile. Per la strada non c’è anima viva, il buio è totale e questo purtroppo non ci permette di vedere la bella Castro.

Il primo bar aperto lo troviamo a Tricase. Salutiamo il sole che sorge e avanziamo per la Torre Nasparo e poi il famoso ponte Ciolo. E infine avvistiamo il faro di Santa Maria di Leuca! Alla Basilica di Finibus Terrae mi prende una grandissima emozione! Questo luogo per me segna l’importantissimo traguardo del percorso iniziato a piedi al Passo del Gran San Bernardo fino a Roma e poi proseguito da Roma in bicicletta lungo la via francigena del sud.

E ora eccomi qui, alla fine della terra. Dopo le foto di rito, il nostro percorso continua lungo la provinciale che ci regala eccezionali scorci su baie e insenature. Alla spiaggia detta le “Maldive” ci fermiamo giusto il tempo di scattare qualche foto, troppo affollata per i nostri gusti. Il nostro tentativo di dormire a Marina di Ugento fallisce per mancanza di posto e siamo costretti a proseguire fino a Torre San Giovanni dove troviamo un grazioso B&B. La giornata non è ancora arrivata al termine e così ci riposiamo qualche ora in spiaggia prima di un gustosissimo aperitivo da Martinucci.

Torre San Giovanni – Lecce km.72

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Anche l’ultimo giorno di pedalata ci vede già in sella prima dell’alba. Procediamo verso nord sempre lungo la provinciale. La vista di Gallipoli ci sorprende all’improvviso. Entrando nel suo porto scorgiamo delle belle imbarcazioni e poi ci addentriamo per il borgo antico, accompagnando la bici a mano. Proprio mentre stavamo per lasciare il borgo, scorgiamo dalla strada una incantevole e invitante spiaggetta cittadina raggiungibile comodamente anche con la bicicletta.

La tentazione di fare un ultimo bagno in questo straordinario mare, è forte e noi non ci rinunciamo! Ritemprati, possiamo ora inforcare le nostre bici in direzione Nardò. La strada purtroppo è abbastanza trafficata, ma essendo tutta dritta senza quasi cambi di direzione, riusciamo ad arrivare senza difficoltà nel bel borgo. La prossima meta è ora Copertino dove sfortunatamente non possiamo ammirare l’eleganza del suo castello in quanto è in fase di restauro. L’ultima parte del nostro ciclo-viaggio è ora arrivata.

Da Copertino percorriamo prima un tratto di provinciale e poi deviamo su una laterale molto tranquilla che ci condurrà direttamente nel centro di Lecce. Arriviamo nel primo pomeriggio, abbiamo così il tempo di trascorrere una bella serata passeggiando per le sue eleganti vie ad ammirare le numerose e attraenti chiese. Domani ci aspetta il rientro in treno.

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ritratto di Gisella

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