Sicilia, cicloviaggio a tappe dell'isola completo (seconda parte)

Il Giro della Sicila (seconda parte) di Ilenia Zaccaro

In ogni viaggio ogni persona sul sentiero diventa amico, quasi fratello, non ci si limita a vederlo perché lo si incontra.

6° giorno: ISOLA DELLE CORRENTI-PORTOPALO DI CAPO PASSERO-PACHINO-AVOLA-FONTANE BIANCHE-SIRACUSA-MARINA DI MELILLI-PRIOLO-BRUCOLI 108 Km (SP8 – SP84 – SP19 – SS115 – SP104 – SS115 – SP114 – SP57)

ciaobici 11 Faro di Punta SeccaLascio l’Isola delle Correnti con una pace interiore che porto con me per gran parte della giornata. Pedalo curiosa accanto al castello di Tafuri, sono diretta a Marzamemi, ma ad un certo punto la strada è interrotta e devo seguire per Pachino e poi risalire verso Siracusa.

Nei pressi di Avola incontro la squadra dei 4 cicloviaggiatori. Attraversiamo Siracusa tra lo smog del traffico giornaliero.

Pranziamo a Marina di Melilli in un lido sulla spiaggia prima per poi dirigersi verso Priolo e immergerci nell’odore intenso di petrolio della raffineria grande quanto una spaventosa città.

Nei pressi di Augusta perdiamo la via, i cartelli stradali sono completamente scoloriti ed anche il navigatore sul telefono sembra confuso, dobbiamo chiedere aiuto ad un ciclista di passaggio, ancora qualche chilometro ed arriviamo a Brucoli.

Saluto i ragazzi e mi posiziono sopra ad una piccola scogliera a pochi metri d’altezza sul mare, la musica della festa in sottofondo, la bici fedele amica sul mio fianco e prendo sonno tra un rumore e l’altro proveniente da un vecchio camper alle mie spalle, motorini e coppiette di passaggio.

7° giorno:BRUCOLI-CATANIA-RIPOSTO-FONDACHELLO-RIPOSTO80 Km (SP57 – SS114 – SP2 – SP173)

Parto presto, attraverso Catania su una bella pista ciclabile lungo la costa nelle prime ore del mattino quando il traffico non è così intenso.Proseguo sulla strada provinciale oltrepassando vari paesini immersi tra le piante di limoni.Mi sento stanca, quando me ne rendo conto sto sbadigliando e mi cala un velo di sonno sugli occhi. Provo inizialmente a fermarmi sulla spiaggia, l’acqua è fredda e cristallina come piace a me, mi rilasso, ma il sole è cocente e riprendo la bicicletta alla ricerca di un altro luogo per fermarmi. A Fondachello, in una bottega mi faccio preparare un panino, intanto mi balena l’idea di fermarmi a dormire in un B&B per la sera. Sono solo le 14,30 e il sonno mi stressa. Ho grande desiderio di una doccia, di lavarmi i vestiti e di buttarmi su un letto. Nascondo il mio orgoglio e prenoto il posto più vicino, a Riposto presso un delizioso B&B situato tra la maestosa Etna e le più belle spiagge bagnate dal Mar Ionio. Ho difficoltà ad addormentarmi e durante la notte mi sveglio di frequente; che sia perché non sono più abituata all’ambiente chiuso?

ciaobici 14 Castello di Tafuri a Portopalo di Capo Passero

8° giorno: RIPOSTO-FONDACHELLO-GIARDINI NAXOS-TAORMINA-NIZZA DI SICILIA-MESSINA-SPARTA’-MILAZZO140 Km (SP71i – SS114 – SP10 – SS114 – SP43 – SS113dir – SS113)

ciaobici 21 La terrazza di Taormina 1

La giornata di oggi ha un risveglio speciale, sono le 5.30 eDeniro & Vincenzo mi aspettano in sala con i loro sorrisi e un tavolo pieno di cibo e prelibatezze. Li abbraccio e li ringrazio infinitamente. Lascio questo posto nel silenzio delle prime ore del mattino e pedalo su pendenze a cui non rimango così indifferente, oltrepasso i Giardini Naxos, località molto carina sul mare e seguo le indicazioni per la bellissima Taormina. Affronto alcuni tornanti con leggerezza e mi rendo conto che non sono nulla di così impegnativo. Dopo una pausa, riscendo in fretta, si susseguono vari “Mangia e Bevi” e solo nelle vicinanze di Messina la strada che continua a fiancheggiare il mare, sino a farsi piana. Nei pressi del porto della città, mi affiorano i ricordi dei viaggi con papà che mi accompagneranno sul lungo viale pieno di semafori rossi. Ci vuole parecchio tempo prima che io riesca a svignarmela dal caos. In periferia passo accanto al lago di Ganzirri e percorsa la curva, mi ritrovo sul versante nord della costa sicula. A ricordarmelo è il vento che ha cambiato rotta. Tra una salita e l’altra e le nuvole nere sopra la mia testa, incontro villaggi sporadici di pochi abitanti.

Da Spartà solo discese che mi portano nel grande movimento della gente attraversando i paesi successivi. Il sole è tramontato, supero le raffinerie e nel giro di pochi minuti c’è buio pesto.

Le auto sfrecciano al mio fianco e con il fiatone raggiungo Milazzo. Nessun temporale, sono fortunata, ma questa sarà ricordata come la mia notte peggiore: esausta, niente doccia, non sarò mai sola; ad ogni mezzora alcune auto si daranno il cambio, a due metri da me, è l’angolo delle coppiette!

9° giorno: MILAZZO-TINDARI-PATTI MARINA-CAPO D’ORLANDO-ACQUEDOLCI 95 Km (SP72a – SP90 – SP98 – SP99 – SS113 – SP147 – SP147bis – SP162bis – SP162 – SP113)

ciaobici 19 Fondachello

Oggi pedalerò nel presente, come ho sempre fatto, tranne ieri, assalita dai pensieri di una Sicilia quasi pronta a salutarmi, ma io no! Uscendo dal centro di Milazzo mi ritrovo in una zona poco accogliente a livello estetico, a destra grandi distese di sabbia ed erba secca misti a materiale che dà compattezza ad un suolo abbandonato.

Sul lato opposto pile di condomini, sembrano case popolari.Sono in direzione di Palermo e questo mi basta per procedere senza farmi troppe domande e faccio bene, mi accorgo di pedalare in salita da un po’ di tempo ormai, fin quando Tindari non mi dà il benvenuto.

Ci sono parecchie pendenze che mi guadagno con le marce leggere, il sole è violento e mi bruciano le scapole, tra ieri e oggi mi trovo a quote più alte del solito ed il panorama è mozzafiato.

Prosegua destra per Capo d’Orlando e la discesa mi porterà vicino l’acqua.

E’ una località turistica dai colori esplosivi, non troppo affollata e prendo la decisione di pranzare sul lungomare che si rivelerà ottima. I chilometri successivi si sviluppano in piano ed Acquedolci mi ospiterà per la notte, dopo una doccia pubblica tanto desiderata.

Avviso Simone che domani lo raggiungerò a Cefalù.

Cielo e Terra mi avvolgono in un tutt’uno con loro, le onde saranno la mia ninna nanna, per tutta la notte.

10° giorno:ACQUEDOLCI-TORREMUZZA-CEFALU’ 70 Km (SS113)

La tappa di oggi non ha dislivelli importanti e sarà più breve del solito.

A circa 15 km dalla meta, avvisto un ciclo-viaggiatore con un carretto sul retro della bici. E’ Eduardo, anche lui sta completando il giro della Sicilia in bici, ma in compagnia della sua cagnolina. Salgo in sua compagnia a Cefalù dal retro che conosco bene da anni, passiamo dal porto fino ad immetterci in qualche viuzza, guido Eduardo verso la costa per evitare ingorghi in centro tra i numerosi turisti presi a fare shopping.

Un bar diventa il nostro parcheggio temporaneo.

Il borgo è meraviglioso, come lo è sempre stato!

Sono emozionata, chiamo Simone al telefono e ci mettiamo d’accordo per incontrarci da un momento all’altro. Lo richiamo due volte per dargli fretta, ho bisogno di vederlo subito.

Mi sporgo sulla strada pedonale e da lontano vedo un ragazzo, è lui, sembra un americano con il cappellino e un mazzo di Girasoli in mano.

Lo seguo rapidamente e lo chiamo, si volta verso di me e sono abbracci infiniti, urli di gioia tra la folla di gente che ci guarda stupefatta.

Nella mia testa girano girasoli e granite per i prossimi 20 minuti, seduta al bar con Simone ed Eduardo. Decidiamo assieme che il giorno dopo l’avrei trascorso lì in sua compagnia, a Cefalù e avrei percorso l’ultima tappa fino a Carini l’indomani.

ciaobici 20 La salita per arrivare a Taormina

11° giorno:CEFALU’-FICARAZZI-PALERMO-MONDELLO-ISOLA DELLE FEMMINE-CARINI 112 Km (SS113)

Ci svegliamo presto, e ci diamo appuntamento a Carini.

La giornata si preannuncia calda e lo sarà davvero. Mi impressiona dover attraversare Palermo e il suo traffico.

In realtà è peggio di quello che mi aspettavo: motorini, auto e camion saranno al mio fianco da Cefalù fino a pochi chilometri dopo Mondello.

La mattinata trascorre in fretta con alcune soste urgenti al bagno dei benzinai e ai bar (il riposo di ieri mi fa questo effetto). L’attenzione costante è di stringermi sulla destra, oltre la riga bianca, col pericolo costante a pochi centimetri dovuto a mucchietti di vetro, chiodi, resti di cibo a terra.

Le buche sono tante, soprattutto in città. Superata Mondello inizio a pedalare più rilassata e a ritornare al mio viaggio il più importante di sempre, di questi 11 giorni pazzeschi!

Faccio una siesta ghiacciolo e poi mi dirigo verso l’Isola delle Femmine che rimane sulla mia destra.

Non sono lontana dal B&B prenotato, e cercandolo ho il coraggio di perdermi a Carini. Appena arrivata, mi siedo a terra vicino al portone dell’entrata con la testa rivolta al cielo.

Riprendo fiato qualche minuto e poi preparo un messaggio sul telefono per Simone e lo spedisco: “Sono qui”.

Aspetto che mi apra. Me lo dico a bassa voce: “Sono arrivataaaa!” Testi e foto di Ilenia Zaccaro leggi prima parte

ciaobici 27 Io e Simone a Cefalù

ciaobici 1 Percorso Sicilia

 

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