Repubblica Ceca, meta per chi viaggia in bicicletta

Oltre gli Alti Tauri (Tauernweg) (seconda parte)

“IN CIMA ALLA COLLINA” gli rispondo con voce fantozziana. Fortunatamente è uno dei migliori. Arrivo alla reception giusto il tempo di ripararmi da un acquazzone e il tipo mette la bici al riparo, mi dà una mano per il trasporto borse e mi indica la stube dove poi mi rifocillerò a dovere dopo i miei 85 chilometri di qualità.

 

Venerdì 20 luglio da Suben a Ulrichsberg 85 km.

Di mattina preferirei partire piu’ presto, ma finora le colazioni non mi sono mai state servite prima delle ore 8,00. Lungo il tragitto attraverso St.Florian (A), Scharding (A),dove rimango incantata dalle abitazioni della piazzetta centrale, Neuburg (D) e Wernstein (A) finalmente arrivo a Passau.

Sembra di essere a Santiago di Compostela per la quantità di cicloturisti che si ritrovano qui dove si congiungono i 3 fiumi. Presso l’ufficio informazioni chiedo dell’unico tragitto ciclabile che mi mancava cioè da Passau alla Repebblica Ceca. Conoscono solo di Danubio e di Inn. Dopo aver girato tra giornalai e librerie in cerca di mappe, mi capitano due ragazze alla cassa che si prodigano a tal punto fino a telefonare al proprio compagno ciclista per chiedere se conoscesse il percorso ciclabile che stavo cercando.

Rimango stupita, mi stampano da internet il pezzo consigliato, ma nonostante ciò al momento di lasciare il Danubio, per svoltare verso nord -est non trovo cartelli e nessuno mi sa indicare la ciclabile. Solo un podista mi consiglia la statale da Obernzell (D) e così sia! Cominciano le salite, le discese. Prima si sale sulla collina dove non si vedono cime e pensi che sia tutta pianura invece si riscende e si risale. Qui la campagna sembra perfetta, disegnata con un righello e colorata da un bambino. Allegre sfumature verdi e gialle con improvvise macchie di verde scuro. Passo da Untergriesbach (D), Hanging (A), KollerSchlag (A), Nebelberg (A), Julbach (A) ed alle 17,00 comincio a cercare un luogo per dormire.

Nei paesi più grandi sembra di essere capitati in uno sciopero degli albergatori: tutto chiuso finché un signore mi regala un depliant degli hotel della zona indicandomi il più vicino: “IN CIMA ALLA COLLINA” gli rispondo con voce fantozziana. Fortunatamente è uno dei migliori. Arrivo alla reception giusto il tempo di ripararmi da un acquazzone e il tipo mette la bici al riparo, mi dà una mano per il trasporto borse e mi indica la stube dove poi mi rifocillerò a dovere dopo i miei 85 chilometri di qualità. Il paese si chiamava e si chiama ancora Ulrichsberg (A). Questa è una zona turistica famosa per gli sport invernali.

Sabato 21 luglio da Ulrichsberg a Putim 130 km.

Dopo colazione SORPRESA! I signori proprietari dell'albergo mi regalano una scatola di cioccolatini Linde con biglietto da visita. Non è stato il lilla ad invogliarmi, ma la salita del buongiorno che mi ha portata fino a Schoneben avvolta dalla nebbia. Esulto per l'arrivo in Repubblica Ceca! Tra mucche, nuvoloni grigi e neri, finalmente raggiungo il grande Lago Lipno e traghetto velocemente sull’altra sponda a Horni Plana. Pur essendo in una zona ricca e turistica tra boschi e montagne, noto la differenza dall’Austria e la Germania. Incrocio numerose macchine con canoe e bici sul tetto, così mi accorgo di essere entrata nel fine settimana.

Arrivo nel paese-gioiello, meta principale del mio viaggio, Cesky Krumlov. Sono anni che voglio visitarlo. Per farlo in modo sicuro, lego la bicicletta al palo e comincio a girare tra i tanti giapponesi che fotografano di tutto. Piove e penso di rimanere a dormire qui; gli alberghi sono economici e le stradine piene di localini, ma tra le urla festose dei ragazzi nel fiume, immagino una voce che mi chiama dalla Germania…e così mi avvio verso la desolata Budejovice. Rimango delusa. Questa è la città della celebre birra Budweiser, ma quella che cade dal cielo è solo acqua piovana. Tra pezzi ciclabili, boschi, fiumi e saliscendi vari passo da Hluboka, Protivin, Razice e mi fermo a dormire a Putim.

Domenica 22 luglio da Putim a Plzen km. 90

Raggiungo Pisek, molto carina ed animata con il suo centro medioevale, sotto una leggera pioggia. Mi fermo a consultare la mappa e subito si affianca un ciclista preoccupato per il mio tragitto. Dopo un gentile terzo grado mi invita a seguirlo fino all’incrocio con il fiume Uslava (vi avevo avvisati che questa è una favola) così mi porta su tratti ciclabili passando da Krasovice, Strazovice, Blatnà, Kasejovice, tutto in saliscendi, io mi fido “cecamente” e lo ribattezzo Sig. Vice poi proseguo verso Blovice ed infine Plzen. Trovo i negozi di questa località tutti chiusi, con poca gente per strada e mi viene detto che gli unici siti interessanti sono la sinagoga ed il birrificio. Mi infilo in quest'ultimo a bere e mangiare prima che la tristezza mi possa assalire. Odio la domenica, secondo me sarei favorevole a due sabati in una settimana.

Lunedì 23 luglio da Plzen a Pleystein 118 km.

Da qui parte una ciclabile, la n. 37. Per fortuna la trovo subito, e attraversando Stribro, Kladruby, Bernatice e arriva a Zelezna confine con Germania. La ciclabile attraversa e immensi campi di girasoli con tratti sterrati infangati nel bosco, comunque quasi sempre pianeggiante. Incontro pochissime cicloturisti e biciclette in genere. Questa ciclabile fa parte della Paneuropa, che parte da Parigi e arriva a Praga. Incontro una coppia francese che la sta percorrendo tutta. Distratta dal paesaggio e amante delle discese a tutta velocità, a volte non vedevo l’indicazione e sbagliavo strada, sbucavo in qualche statale o tornavo indietro.

Così incontravo nuovamente la coppia e ci siamo ritrovati anche nell’unico posto dove si poteva mangiar. Fui invitata al loro tavolo. Abbiamo riso insieme mentre raccontavo loro le mie sviste. Erano interessati alla nostra Toscana da raggiungere in bici dalla Francia. Sperano che l’Italia migliori prima della loro vecchiaia. Ah! Quanti turisti in più se avessimo le ciclabili! Dopo il confine, dove hanno pensato bene di allestire un mercatino per chi vuole spendere le corone ceche rimaste in tasca, si prosegue per Eslarn, Waidhaus e Pleystein dove un tizio mi consiglia il Gasthof Regina, un bel posto dove si mangia anche bene e nel quale speravo mi potessero raggiungere la coppia francese. Il paesaggio è cambiato nuovamente. iIn Germania sembra tutto più nuovo.

Martedì 24 luglio Pleystein a Sulzbach-Rosenberg 100 km.

Finalmente un posto dove si colaziona alle 7.00 così oggi parto prima ma in garage SORPRESA! I francesi? No, la ruota a terra così si parte più tardi, mi armo di pazienza per fortuna sono comoda nel garage e riparto canticchiando “Una mattina mi son svegliato…” divertendomi a sostituire le parole. Mi fermo a Weiden per comprare una camera d’aria e mi accorgo subito di una vasta scelta di manopole ergonomiche con bar-end che a Verona non riuscivo a trovare. Le acquisto e me le montano in 5 minuti.

Dopo 100 chilometri di ciclabile, a Sulzbach-Rosenberg, non trovo dove dormire. Tutto completo a causa di una festa musicale. Così mi avvio verso il paese successivo, ma un signore anziano mi sorpassa dicendo qualcosa in tedesco. indossava la maglia della Sellaronda e gli urlo “Sellaronda Italia” lui si ferma contento e continua a parlare in tedesco, a gesti gli faccio capire che cerco dove dormire, lui sbircia il mio contachilometri e con molta gentilezza mi accompagna in un ostello con camere singole da 25,00 € e telefona alla proprietaria .Questa arriva in macchina e aspetta finché non ha la certezza che la stanza sia di mio gradimento.

Mercoledì 25 luglio da Sulzbach-Rosenberg a Nurnberg 60 Km.

Viva la libertà di partire all’alba e fare colazione lungo la strada! Passo Hersbruck e Lauf ma,dopo le delusioni delle due citta’ ceche, pedalando mi chiedo se Nurnberg varrà la sosta e mi vengono in mente i famosi mercatini natalizi. Wow! Altrochè! Davvero bella: ponti, casette a graticcio caratteristiche sempre viste nelle pubblicità turistiche con gente ovunque, tanti negozi conmerce scontata. Km.60 Stavolta i prezzi degli alberghi sono alti e non ho voglia di cercare, così mi affido alla tecnologia e sul web becco l’offerta last-minute vicino al centro.

Giovedi 26 luglio ritorno a Verona in treno.

Dopo questi giorni trascorsi in tranquillità, al solo pensiero che nel week-end potrei trovare il pienone sui treni, mi assale la fretta di rientrare così decido di prendere il treno direzione Monaco e poi un diretto per Verona. Causa lavori sulla linea del Brennero ci tocca scendere e continuare con dei pullman. Fortunatamente ero l’unica con la bici così ho trovato dove stivarla, ma ero anche l’unica tranquilla mentre gli altri perdevano le coincidenze e dovevano sbrigarsi per trovare delle alternative.

Arrivata a casa, entro in bagno e rivedo… il BIDET!

chi è Beatrice Virga

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