Armenia - seconda parte
Da Diljian a Martuni km. 120
Il percorso nella prima parte affronta una dura salita di 15 km. Sulla sommità, la lunga galleria che si incontra, ha gravi difetti per chi intende affrontarla in bicicletta.
Lunghezza 3 chilometri, illuminazione scarsissima, senza marciapiede, strada scivolosa con buche, il tutto condito con passaggio di automezzi e vetture. La nostra scelta fu di non rischiare sia per la fatica dell'ascesa sia per la insicurezza del traforo. Accettammo la proposta di un tassista di portare noi e le bici da Diljian fino al termine del tunnel, per pochi euro.
Da questo punto inizia una continua discesa, senza pericoli, e interessante paesaggisticamente. Valli con prati e fiori, ruscelli spumeggianti, vette di cime poco lontane ancora con la neve. E giù sull'altopiano la grande distesa del lago Sevan, quasi un mare, di mille chilometri quadrati. Bisogna mettere in conto che da Sevan a Martuni non esiste nessuna possibilità di pernottamento.
Questo non vale per chi viaggia con tenda e sacco a pelo che può trovare albergo ovunque. Parecchi i punti di attrazione in questo tratto: il monastero di Sevan, la costa del lago e le sue spiagge, il complesso di Khachtkhar a Noraduz, gli incontri con greggi e pastori. Ma la peculiarità di questo luogo sono le luci e i colori del paesaggio nelle ore del tramonto. Martuni ha un unico hotel con numerose stanze, piccoli negozi di alimentari, e un ristorante.
Da Martuni a Yeghegnadzor km. 70
Per un cicloturista affrontare e superare il Selim Pass è una esperienza indimenticabile. Il percorso che si snoda lungo questo tratto presenta caratteristiche che racchiudono la peculiarità del viaggio in Armenia. La fatica, viene spesso messa in disparte e dimenticata nel contatto che si ha con la natura, con le persone, con i luoghi, con la storia di questo antico passaggio della strada delle spezie e della seta.
Ognuno che viaggia percepisce emozioni diverse dinnanzi agli stessi soggetti naturali, ma è facile immaginare la universalità dei messaggi di questo tratto. Quello che vi posso dire io è quello di leggere il volume “Con l'Armernia nel cuore” e provare, seduti in poltrona, a pedalare con l'autore e farvi venire la voglia di partire.
"... eravamo proprio sul passo, perché poche pedalate più avanti si apriva il balcone più spettacolare che avessi mai visto. La valle davanti era senza fine, la strada in ripida discesa e le altezze che la racchiudevano erano rocce erose con una varietà di colori notevole. Gioia, felicità accompagnatemi per 15 chilometri lungo la discesa del Passo Selim! Fu il primo ed unico pensiero”.
Yeghegnadzor e dintorni
Utilizzammo questa città per fermarci due notti e per poter visitare i luoghi turistici attorno ad essa in taxi. E’ possibile farlo anche in bici, basta avere tempo. La città non offre nulla di caratteristico, ma possiede un ottimo hotel di cui si conosce il nome solo dopo essere entrati: Hotel Arpa, nome di uno dei due fiumi che bagnano questa città.
Presso un taxi office abbiamo contrattato il costo dei viaggi nei dintorni. Quello che ci sorprese maggiormente fu di non poter parlare alcuna delle lingue da noi conosciute con i dipendenti dell'ufficio e dover chiedere per spiegarsi ad una signorina di passaggio. Ci capitò un tassista che pensava di avere una Ferrari e di guidarla sul circuito di un Gran Premio. Visitammo così il monastero di Tatev e il sito archeologico di Zorast Karer. L'itinerario porta fino a Goris, nel sud dell'Armenia, dove una profonda valle nasconde il magnifico monastero e un altopiano ospita un insediamento megalitico di oltre 3000 anni A.C.
L'attraversamento del passo Sisian e dei fioriti altopiani caucasici verso sud in direzione Iran offre affascinanti vedute sulla regione montuosa del Ngorno Karabak terra contesa e che nasconde millenarie chiese e luoghi religiosi.
“Un tragitto di oltre 300 chilometri andata e ritorno che meriterebbe di essere fatto in altre condizioni: esempio una vettura propria (per chi se la sentisse di guidare in questo Paese) o in bicicletta per chi intendesse proseguire poi verso l'Iran”.
Questo racconto costituisce una descrizione sommaria. Il libro “Con l’Armenia nel cuore” racconta tutte le situazioni, gli incontri e le emozioni di questo viaggio in bicicletta.