Armenia - prima parte

Da Tbilisi, Georgia a Diljian

Il viaggio, con il mio tomtom personale Enzo, inizia a Verona l'otto di giugno 2013. Da Verona a Tblisi, con volo Alitalia, via Roma .

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Da Tblisi a Dzor km. 80

Il volo era stato prenotato tramite agenzia alcuni mesi prima con una offerta che comprendeva anche il volo di ritorno. Visto il prezzo favorevolissimo (256,00 euro andata e ritorno bicicletta compresa) abbiamo rinunciato alla prima idea di tornare da Yerevan preferendo il ritorno da Tbilisi. In aereo la bicicletta deve viaggiare con proprio imballo e non può superare i 23 kg di peso. Deve essere l'unico bagaglio da spedire se non si vuole pagare supplementi. Il bagaglio a mano non può superare i 7 chilogrammi.

Oramai tutte le compagnie si sono fatte pignole ed è meglio non pensare di farla franca. Le “sviste” costano care. Infatti noi siamo stati condannati al pagamento di 67,00 euro per extra peso. All'arrivo a Tbilisi le scatole con le biciclette che contenevano anche parte dell’abbigliamento personale, non sono arrivate. Un’ agenzia locale ci presta aiuto e recuperiamo bagaglio e biciclette dopo 2 giorni. Una scatola risulta manomessa e mi accorgo della mancanza di una borsa contenente alcuni pezzi della bicicletta compresi i pedali. Dobbiamo a cercare in città un negozio di ricambi.

Risolto l'inconveniente ricomponiamo le biciclette e siamo pronti alla partenza. Durante i giorni di forzato riposo abbiamo potuto visitare la capitale della Georgia. Con la generosa collaborazione di turisti italiani e catalani conosciuti presso la chiesa cattolica di Tbilisi, abbiamo visitato i dintorni: Mtskheta, l'antica capitale, e Kazbegi, villaggio caucasico sul confine russo.

L'itinerario in bicicletta inizia nel pomeriggio del terzo giorno. I primi chilometri in bicicletta non sono stati facili da percorrere causa il traffico in uscita dalla città. Questo per parecchi chilometri fino alla deviazione per Marneuli. Poi il percorso diventa meno trafficato ed inizia la salita, pedalabile, fino al confine con l’Armenia. Incontri diversi con giovani e abitanti di villaggi. Al confine armeno, da quest'anno, i cittadini Europei non pagano più il visto di ingresso (quello in Georgia è stato abolito già da alcuni anni). Esiste la possibilità di hotel presso il confine. Noi proseguiamo una decina di chilometri fino a Dzor dove abbiamo trovato una buona sistemazione e ottima cena.

Da Dzor a Alaverdi km. 40

Percorriamo la Valle del Debed scavata prima dal ghiacciaio e poi dal fiume. Ogni chilometro è una novità in questa nuova terra. La vallata non è molto ampia. Le montagne ai bordi del fiume si fanno sempre più elevate. La vegetazione si insinua negli anfratti e, in fondo valle, la poca terra ai lati del fiume è parzialmente coltivata. L'asfalto è grossolano con numerose buche e ondulazioni. Ho i primi problemi con il cambio che risolvo con alcuni cinturini.

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Vecchi stabilimenti dismessi attendono la loro inesorabile consumazione tra i rottami dei loro impianti. Alle spalle di questi le rocce martoriate, materia prima per l'estrazione di metalli, deturpano il paesaggio. C'è una certa premura di arrivare al villaggio chiamato Alaverdi perché è il paese attorno al quale sono costruiti alcuni antichi famosi monasteri. Per visitarli è preferibile affittare un taxi. Ne visitiamo cinque Aktala, Hagpat, Sanahin, Odzun, Kobayr. Raggiungerli in bicicletta sarebbe molto impegnativo. I monasteri non si vedono fino all'ultimo momento.

Sono costruiti in posizioni difficili da raggiungere e spesso sono fortificati. All'interno svelano tutta la storia del cristianesimo Armeno e sono meta di pellegrinaggio e turismo religioso. Molti di questi siti sono patrimonio Unesco.Alaverdi, costruito sulla riva sinistra del fiume, tenta di recuperare il tempo perduto e di strizzare l'occhio al turismo. Esiste un modesto hotel in riva al fiume presso il quale troviamo alloggio.

Nei dintorni ci sono anche ristoranti, banca, supermercato e una funivia che sale e scende per portare personale alla miniera dal villaggio-residenza posto a 600 metri sopra Alaverdi. La maggiore attrazione è un ponte medioevale in pietra. Se si arriva nelle prime ore del pomeriggio è possibile effettuare in taxi l'escursione a tutti i cinque monasteri o ridurla a tre in caso di tempo non sufficiente. Il modestissimo hotel, senza nome, è proprio in riva al fiume. Possibilità di acquisti alimentari e ristoranti. Alcuni B&B a Sanahin.

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Da Alaverdi a Diljian km.

L'Armenia si stava delineando e l'attesa era tanta. Avevamo visto parecchio ieri ma eravamo consci che tante novità sarebbero arrivate ancora. Per primo fu il fiume ad essere il protagonista. Scorreva nella valle tumultuoso e scuro. Pedalata dopo pedalata la strada diventò più dura. La salita accompagnava anche la mia difficoltà con il cambio della bicicletta che presentava problemi dopo il rimontaggio. La strada era segnata da vecchie fabbriche che stendevano le braccia aride al cielo in attesa della loro ultima fine.

Scollinammo e la discesa ci portò fino a Vanadzor dove lo sconcerto superò ogni limite osservando che i tombini dell'acqua piovana erano senza chiusini. La facilità di entrare in quelle voragini aperte, larghe un metro quadrato, era grande. In questi casi l'attenzione alla strada valse molto di più dell'attrazione verso la scarna città. Iniziava una seconda salita, costante ma pedalabile in direzione Dilijan. Fu il pomeriggio in cui apprezzammo l'amicizia della gente Armena. La gente armena stava rivelando la sua migliore qualità e noi scrivemmo delle pagine bellissime sulla scena di un film intitolato “cicloturismo in Armenia” consapevoli di trasmettere gioia a chi non aveva mai visto una bicicletta.

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La discesa verso Dilijan era ripida e ricca di novità. Rallentavamo per fotografare o per osservare i prati pieni di fiori. Grandi margherite rivestivano le verdi ondulazioni fino ai piedi delle vette più elevate che giù in fondo apparivano ancora con aree bianche di neve. Disposta su diverse colline, la cittadina di Dilijan è ben tenuta, ha un centro storico rinnovato, un laghetto dentro un parco pubblico nel quale si specchiano le alte cime che la circondano ed è fornita di hotel e B&B e camere private. (fine prima parte)

Questo racconto costituisce una descrizione sommaria. Il libro “Con l’Armenia nel cuore” Racconta tutte le situazioni, gli incontri e le emozioni di questo viaggio in bicicletta.

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