Usedom-Berlino, in bicicletta senza difficoltà

Cicloturismo in Germania, ciclabile Berlino- Usedom

L’isola di Usedom era alle spalle dopo un’ora e mezza di traghetto. Kamminke, porto di partenza, aveva lasciato un caro ricordo e la conoscenza di una triste pagina di storia: la collina di Golm.

Ueckermunde - Stegelitz 100 km.

La nuova ciclabile ora si chiama Radfernweg Berlin-Usedom e viene da noi percorsa in senso contrario. Il suo logo, nuovo, moderno e verde, appare presto in prossimità dello sbarco ed è facile conformarvisi per la nuova e copiosa segnaletica.Essa è spesso accanto a segnaletiche di numerose nuove ciclabili che indicano percorsi naturalisti e rilassanti di ogni genere e in tutte le direzioni.

Vera ricchezza di questa parte di ex DDR dove accanto alla ricostruzione in atto di abitazioni e industrie non si è dimenticata la costruzione, e/o l’ammodernamento, di piste ciclabili a riprova dell’ereditato interesse per il turismo in bicicletta.

Il tratto che corre fino a Pasewalk non presenta particolare interesse. Corre lungo la strada con corsia preferenziale e permette di osservare paesini e località con poca personalità. Penetra per un lungo tratto al limitare di un bosco di pertinenza militare e una interminabile caserma ne giustifica l’esistenza. La breve visita alla turrita Pasewalk mette in evidenza gli sforzi di rinnovamento compiuti in questi anni e quelli ancora in esecuzione per preparare la città al turismo e alla sua ricettività.

Oltre Rollwitz la ciclabile si appropria del suo percorso personalizzato e attraversando località di campagna, in via di organizzazione, mostra aziende agricole ben attrezzate e campi ordinati e sterminati lungo la valle del fiume Uecker. Saliscendi di effetto, strade alberate, campi di grano maturo o in fase di raccolta accompagnano alla città di Prenzlau in riva al lago Unterucker. Dall’alto delle torri gemelle della Marienkirche lo scenario è di quelli che si fanno fotografare e ricordare (lago, Kloster, Steintortum, tetti dei restaurati condomini) come pure i trecento scalini irregolari per arrivare sulla loro sommità.

Percorrendo il lungo lago per una decina di chilometri la ciclabile mostra tutta la sua bellezza sotto filari di grossi tigli con alle spalle la città e la sua grande chiesa che nel procedere diventa suggestivo fabbricato tra il canneto. Un esempio a conferma del vivo interesse della zona per questa ciclabile, c’è a Strehlow. Si chiama Berlin-Usedom Box e, in mancanza di strutture in muratura, accoglie i cicloturisti in ampie strutture prefabbricate di buona fattura, in luoghi tra il verde. A governare la struttura giovani motivati e preparati.

Ancora laghi lungo il percorso senza il fascino del precedente. Attorno ad essi residenze modeste e qualche barca. Bisogna per la cronaca riferire che tutti i laghi mantengono la caratteristica naturale delle rive. Canneto, alberi, rive fiorite, qualche ninfea sui fondali bassi, sassi e qualche molo in legno per poche imbarcazioni. La cementificazione è ancora lontana.

Segno della diversa cura per la natura o della modernizzazione in ritardo? Propendo per la prima ipotesi dopo gli esempi osservati, qui e altrove, in Germania.Attraversata una florida campagna, si giunge a Stegelitz: solo una chiesa e poche case. Nei pressi della chiesa una Gastehaus, accreditata Bett and Bike, offre i suoi servizi: cena, pernottamento e prima colazione.I gestori Sabine e Walgang Fritz con la loro esperienza e cortesia hanno conferito al rifugio un tocco di internazionale fratellanza.

Stegelitz - Wriezen 90 km.

Il confine Polacco corre vicino e quasi parallelo a questo percorso. Il fiume Oder ne segna il limite: una tentazione costante quella che passa per la mente di poterlo raggiungere. La possibilità potrebbe presentarsi una volta arrivati ad Angermunde. Per raggiungere questa località il percorso della ciclabile Berlino - Usedom si incunea quasi subito in un bosco fitto e percorre un tracciato spesso sterrato, quasi ostile, per aprirsi più avanti tra campi di grano e girasoli di grande effetto scenografico aumentato dal movimento collinare del territorio.

Visitare Angermunde è piacevole: i suoi giardini, l’immancabile laghetto, il centro storico, la piazza del Rathaus, il fornitissimo centro di informazioni turistiche. In questi centri, comuni a molte città, è possibile trovare in primo luogo tutte le mappe delle infinite ciclabili che corrono in lungo e in largo la zona di pertinenza. E’ sorprendente capire come sia ben organizzato in questi luoghi il turismo in bicicletta. E’ attraverso una di queste proposte che cediamo alla tentazione di arrivare al fiume di confine con la Polonia.

Colori sui campi, falchi e cicogne nel cielo, animali al pascolo ci conducono all’incontro con il fiume Oder, Odra per i polacchi. La breve escursione sino a Cednya non ci entusiasma e decidiamo di rimanere sulla ciclabile verso sud in territorio tedesco. Lo sguardo su questo itinerario evidenzia tutta la modernità della sua realizzazione: manto stradale perfetto, bordi ben tenuti, punti di riposo e cartine guida a disposizione, segnaletica perfetta con indicazioni chilometriche per tutte le direzioni.

Corsia ampia per doppio senso sull’argine alto e altra simile in basso al riparo del vento. L’ampio fiume scorre lento, percorso da qualche imbarcazione, ai lati grandi alberi occupano le rive e le golene. Il traffico di bici è modesto ma costante, e alle piazzole di sosta si fa presto amicizia. La coppia di svizzeri che procedeva in direzione nord opposta alla nostra, ci dette l’informazione che cercavamo.

Dovevamo raggiungere nei prossimi 20 chilometri una località per pernottare. Il consiglio fu di raggiungere Wriezen; la nostra carta, acquistata nel 2006, segnava una ferrovia che raggiungeva la città, la loro mappa, recente, indicava nello stesso punto una ciclabile. Fu così che, abbandonato l’Oder, scoprimmo la nuovissima ciclabile ricavata sul sedimento di una dismessa ferrovia che conduceva, in 12 chilometri di rettilineo, direttamente in centro città. Le sue piccole stazioni erano ancora intatte ed ai lati presentava una piantumazione regolare di giovani tigli. La segnaletica era perfetta e un logo confermava l’appartenenza ad un progetto più ampio.

Wriezen - Berlino 50 km.

Era domenica, il viaggio volgeva al termine e raggiungere Berlino poteva essere cosa da poco se non fosse stato per il vento. Continuo, forte e frontalmente esso soffiò per tutta la mattinata facendoci consumare le energie residue, prodotte dagli ultimi zuccheri estratti dallo zaino in attesa di un possibile punto di ristoro. Il percorso si presentava a saliscendi, su una direttrice quasi senza curve, con ai lati alberi enormi che vibravano sotto il vento. In mezzo ai campi di grano maturo, sui punti più elevati, le pale dei numerosi aereogeneratori indicavano la zona a rischio vento.

Strausberg, località lungo il lago da cui prende il nome, fu luogo ottimo per riposare e rifocillarsi. Il lungo centro abitato arriva fino ad Eggersdorf da cui, prima attraverso strade secondarie poi lungo una nuova ciclabile, si arriva fino a Mehrow. Ormai la periferia di Berlino si fa vedere e sentire. Appaiono i primi palazzi della città e il rumore del traffico sostituisce nelle nostre orecchie la voce del silenzio.

Ti accorgi così di essere alla fine del viaggio. La Radweg ci ha consegnato molte cose interessanti, ci ha a volte stancati. Abbiamo alzato la mano e sorriso a quanti passavano per la nostra stessa via, con qualcuno abbiamo fatto brevi tratti assieme, con altri ci siamo detti le frasi sufficienti a conoscerci. Nel complesso ci siamo sempre divertiti e la fine della strada suscita un po’ di malinconia.Ci consolerà, a breve, il programma per la prossima partenza.

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