Cicloturismo in Normandia. Racconto da Arromanches-Les-Bains a Caen sui luoghi dello sbarco

Da Arromanches-Les-Bains a Caen 56 km

Lascio l’albergo Le Pappagall di Arromanches di buon mattino. Solo 50 metri separano l’hotel dal mare e dal museo dello sbarco. Dimora accogliente per turisti alla scoperta della Normandia.

 

 La cittadina è deserta, silenziosa; penso alla giornata che mi si prospetta ricca di suggestioni pur nella brevità, perché ho scelto di  assaporare ogni dettaglio e suggestioni di luoghi e monumenti legati a entrambe le due Guerre mondiali. Mi concedo un giro per osservare con calma e in solitudine i resti del porto. Salgo sulla collina che domina le spiagge e osservo da vicino il carro armato Sherman, posizionato in cima a una casamatta che faceva parte del Wiederstandnest 43 (WN43), le difese tedesche note come Vallo  Atlantico.

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 Questo carro armato, contrassegnato con le insegne della 2ª divisione corazzata francese comandata dal generale Leclerc, è un monumento commemorativo per tutti gli  equipaggi di carri armati corazzati che hanno prestato servizio durante la Seconda guerra mondiale, sbarcò in Normandia all'inizio dell’agosto del 1944. Il nome di questo particolare carro armato, "Berry-au-Bac" mi ricorda un mezzo simile che ho visto nel 2023, quando ho percorso, in bicicletta, la via Francigena. Durante quel viaggio, percorrendo la Via da Laon a Reims, nell’area del Chemin de Dames, nel tratto che parte da Coberny, sono passato dalla cittadina di Berry-au-Bac.  Qui, nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, (i francesi utilizzarono, per la prima volta, questi carri e, a Berry-au-Bac) è stato costruito un memoriale per ricordare questa terribile battaglia, che portò morte e distruzione in tutta questa area.

 Lasciato questo monumento, mi inerpico lungo il sentiero che porta sulla sommità della scogliera che domina Arromanches e passo davanti al Museo Arromanches 360°, un museo moderno, all’interno del quale in una grande sala circolare, nove schermi proiettano film che documentano gli avvenimenti principali dello sbarco.

Leggi le notizie relative alla prima parte del cicloviaggio Dal Devon alla Cornovaglia, e la seconda parte dalla Bretagna alla Normandia.

Proseguo e percorro la strada in parte sterrata della EV4, la ciclabile Arromanche-Ouistreham che corre a fianco della D514, fino alla spiaggia che si estende da Asnelles a Ver-sur-Mer, alla quale gli Alleati, in vista dell'azione militare, avevano dato il nome in codice di Gold Beach. Questo settore, situato al centro della zona dello sbarco, è dedicato alla 50° Northumbrian division del generale Graham. A Ver-sur-Mer, proprio adiacente a un sentiero che porta alla spiaggia, passo davanti al piccolo il memoriale dello sbarco dedicato a Stanley Hollis Hut, eroe britannico sopravvissuto allo sbarco del 6 giugno 1944.

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Proprio davanti a questo memoriale un cartello stradale ricorda che a 300 metri da questa spiaggia, il 1° luglio del 1927, il trimotore Fokker chiamato "America", guidato dal Comandante Byrd, fu costretto ad un ammaraggio di emergenza. L’aereo rappresentò il primo tentativo di spedizione di posta dagli Stati Uniti alla Francia per via aerea. L’aereo era partito da Roosevelt Field il 29 giugno ed era diretto a Parigi. A causa della nebbia, giunto nelle vicinanze della città, non trovando l’aeroporto, invertì la rotta e tornò a nord. Quando la nebbia si diradò e l’equipaggio vide delle luci a terra e sul mare, si rese conto di essere in Normandia. A corto di carburante, si apprestarono ad un atterraggio di fortuna, ma finirono in mare. L’equipaggio si salvò gettandosi in mare e nuotando fino alla riva, i suoi componenti riportarono solo alcune ferite lievi. Più tardi l’aereo e la posta furono recuperati. L’aereo fu smantellato successivamente.

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Non conoscevo questa storia, l’averlo scoperto ha rafforzato la mia convinzione: solo viaggiando con lentezza, soffermandosi anche in luoghi poco conosciuti, si possono scoprire storie poco note ma che hanno rappresentato momenti importanti per il progresso civile e sociale del nostro mondo.

Proseguendo in direzione di Ouistreham, ad un incrocio, si trova un esemplare del Sexton Self-propelled 25 Pounder Gun, un veicolo semovente d'artiglieria, con una targa posta da Matthew KILN in memoria del padre, maggiore Robert KILN e delle truppe britanniche sbarcate su questa spiaggia. Poco prima di raggiungere il tratto di spiaggia con il nome in codice di Juno Beach, si incontra il memoriale dedicato ai soldati polacchi e un carro armato, il Charlie 1 Churchill. Questo mezzo, ora diventato un monumento dedicato allo sbarco, restò bloccato, non riuscendo a superare un fossato anticarro e il suo equipaggio fu costretto ad abbandonarlo sotto il fuoco nemico, subendo pesanti perdite.

Juno beach è il nome dato dagli alleati al tratto di spiaggia che va da Courseulles-sur-Mer a Bernières-sur-Mer. Poco prima di entrare nella città di Courseulles-sur-Mer, proprio all’inizio del tratto di spiaggia dello sbarco, si trova il Juno Beach Centre, museo e centro culturale dedicato al contributo dato dai 45.000 canadesi che persero la vita durante la guerra. Il ruolo svolto dai canadesi nella Liberazione è rappresentato in modo da essere adatto alle famiglie. Giovani guide canadesi illustrano per condividere e trasmettere la loro grande storia.

Il centro è estremamente ben organizzato anche per noi cicloturisti. Si trovano rastrelliere dove tenere al sicuro la bicicletta, è possibile ricaricare le batterie delle biciclette e, se necessario, usufruire di un'isola per la piccola manutenzione. Se all'interno sono esposti cimeli e fotografie dell'epoca, esternamente si cammina in prossimità dei cavalli di Frisia ed è possibile visitare i resti di una casamatta tedesca.

Lasciata Courseulles-sur-Mer proseguo lungo la ciclabile e arrivo a Bernières-sur-Mer. Qui trovo una scultura di biciclette, omaggio alle truppe canadesi della Terza divisione di fanteria canadese, che sbarcarono qui il 6 giugno 1944, equipaggiate con questo mezzo di trasporto.

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Arrivato a Lion-sur-Mer il panorama che caratterizza la pista ciclabile cambia radicalmente. Se, fino a questo punto, ho trovato alternanza di strade sterrate, campagna e stradine secondarie dell’entroterra, con fugaci viste del mare, qui inizia un lungo tratto di strada lungomare tipico del Nord Europa.

Da Lion-sur-Mer fino al canale che da Caen porta al mare è una lunga e piacevole pedalata con la vista sul mare a sinistra e belle ville e palazzi a destra. La ciclovia è separata dalla pedonale e lontana dalle strade percorse dalle automobili. Seguo l’indicazione per Ouistreham.

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Arrivato a Ouistreham intravedo, al di là di una duna ricoperta da alberi e cespugli, il Memoriale delle Forze Francesi libere, dedicato ai Commandos che sbarcarono con il compito di neutralizzare le batterie di cannoni tedesche poste a difesa del canale.

La loro azione è ricordata in una scena iconica del film del 1962 “The Longest Day”, che può essere vista a questo link
. (fantastico video. N.d.R.)

Oggi la ciclabile che costeggia il canale si snoda lungo un panorama totalmente diverso, ma in alcuni punti, si può ancora respirare quella terribile atmosfera di guerra e distruzione. Proseguo seguendo il canale costruito parallelamente al fiume Orne e mi avvicino alla città di Bénouville, fino a quando vedo il ponte Pegasus e l’indicazione per il Museo che porta lo stesso nome.

Il ponte è stato chiamato così in ricordo del cavallo volante posto nello stemma della 6ª divisione aviotrasportata britannica, che sbarcò qui il 6 giugno 1944 e catturò la testa di ponte importante per garantire il successo dello sbarco. Il piccolo museo ricorda questa storia e fornisce informazioni sui dettagli.

Queste truppe furono trasportate utilizzando degli alianti Horsa, già protagonisti in molte azioni in Nord Africa, Italia, Olanda e Germania. In Normandia, la 6ª Divisione Aviotrasportata ha utilizzato più di trecento alianti Horsa per trasportare la fanteria e l'equipaggiamento.  Ogni aereo poteva trasportare 28 soldati o una jeep e un rimorchio. Questi alianti vennero trasportati dall’Inghilterra trainati da Bombardieri e sganciati sugli obiettivi. La fanteria che conquistò e mantenne il controllo dei ponti sull’Orne e sul Canale fu trasportata da sei alianti. Nel parco del piccolo Museo Pegasus è stata posta una copia a grandezza naturale di un aliante Horsa.

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All’interno del Museo sono raccolti cimeli, fotografie e strumenti militari utilizzati durante l’operazione, inclusi i manichini lanciati con il paracadute che avevano il compito di distrarre la contraerea tedesca.

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Pochi chilometri e raggiungo la meta della giornata, la città di Caen, con i suoi 112.000 abitanti è il capoluogo del dipartimento del Calvados, nella regione della Normandia. Come tutta la Normandia, questa città sorprende per la sua austera bellezza. Meriterebbe un soggiorno di più giorni per poterla visitare e apprezzarne la composta bellezza. L'albergo è molto vicino al Memoriale di Caen, centro culturale internazionale dedicato alla storia del XX secolo, dove le sale raccontano gli avvenimenti dello sbarco in Normandia attraverso filmati, oggetti e testimonianze.

Da lì, con un autobus, mi sono diretto verso il quartiere Hastings, fino a Place Louis Guillouard, uno spazio enorme totalmente avvolto dai ruderi dell'Eglise Saint-Etienne-le-Vieux e dal complesso dell'abazia di Saint-Étienne de Caen.

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L'Eglise di Saint-Etienne-le Vieux è, in parte, in rovina. Costruita nel X secolo fu gravemente danneggiata durante l'assedio della città nel 1417, durante la guerra dei 100 anni. Nel 1944 fu colpita da un proiettile destinato a una colonna di mezzi tedeschi parcheggiati lì vicino. La navata crollò e, da allora, la chiesa non fu mai ricostruita ed è visitabile solo dall'esterno.

Il monastero di Saint-Étienne è un'antica abbazia benedettina e, come la chiesa del monastero di Saint-Étienne, risale a Guglielmo il Conquistatore. Gli edifici sono considerati l'apice dell'architettura normanna e il completamento del passaggio romanico al gotico.

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All'interno delle sue sale è stata allestita una mostra dedicata agli avvenimenti legati allo sbarco in Normandia, dopo la visita, all'uscita, ho lasciato un pensiero sul libro dei visitatori, chiedendo scusa ai francesi per quello che, come alleati delle truppe tedesche, abbiamo contribuito a fare nel corso della guerra.

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 A Caen vengo raggiunto da mia moglie, mio figlio e la sua fidanzata, provenienti da Bruxelles. Il ricongiungimento familiare pur favorendo una rilassante pausa, ottiene pure l’obiettivo di partire con mio figlio, il giorno successivo, per Fougerese e Rennes. Il resto dei familiari si dirigeranno verso Le Mont-Saint-Michel. Il viaggio proseguirà, verso Rennes, ma con sorprese.

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 Rivedendo gli itinerari seguiti e confrontandoli con quelli pianificati, mi rendo conto che avrei potuto soffermarmi maggiormente in alcune cittadine e dedicare un po' di tempo in più ad alcuni monumenti, come la chiesa ad Avranches o prendermi un po' di tempo per gustarmi alcuni panorami come le falese di Port d'Hoc, ma ho capito anche che, per quanto si possa pianificare, questo tipo di turismo lento ti riserva sempre delle sorprese, positive o negative. Ci sono città o monumenti molto famosi che deludono le aspettative e altri luoghi sconosciuti che scopri e sono ricchi di storia e fascino. Viaggiare da soli aiuta a percepire meglio le sensazioni che il viaggio ti propone e anche il gusto dell’errore. Da solo puoi sbagliare strada, affrontare difficoltà, stanchezza, senso di isolamento, ma ti evita di dover sopportare le recriminazioni di altri. Se sbagli e sei da solo, devi trovare una soluzione da solo, e questo non ha prezzo.

 

Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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