Cicloturismo rurale? Sì, grazie con Rurally. Nelle Marche, da Fabriano al Monte Conero

Viene proposto un singolare cicloviaggio di più giorni nelle Marche raccontato da un partecipante alla traversata dalle montagne di Fabriano al mare del Monte Conero. Viaggio di gruppo organizzato da Rurally.

 

 

I chilometri non sono poi tanti, ma l’esperienza personale che se ne trae è di un cicloviaggio benefico per il corpo e la mente. I ricordi che mi porto ancora dentro hanno collocato nel mio profondo scenari, incontri conoscenze ed esperienza che vivranno a lungo.   150 km, con un dislivello totale di 4.000 m, dalla montagna al mare, con partenza da Fabriano e arrivo a Sirolo alle pendici del Monte Conero, attraversando le colline marchigiane e la Vallesina. Un viaggio che ho percorso in e-bike seguendo la guida e il gruppo di www.rurallyitalia.com  organizzato in 8 giorni

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Giorno 1

Arrivo a Fabriano e con l’aperitivo e cena a seguire si apre un memento di calda accoglienza che continua con la conoscenza di Marco che sarà la nostra guida per tutta la durata della traversata! Fabriano, città operosa e dinamica ai piedi degli appennini, è un piccolo gioiello adagiato in una magnifica vallata, ricca di storia, di bellezza e di arte. Nota per i maestri cartai che hanno trasformato il nome in un modello di carta speciale fatta a mano, prende comunemente il suo nome dall’attivitàù della lavorazione del ferro molto diffusa in passato. Mi godo la serata seguendo le vie del centro accompagnato dalle luci che fanno da ornamento ai monumenti principali prima di rilassare le stanche membra nel B&B del centro storico.

Giorno 2

La mattinata inizia con un’esperienza fuori dall’ordinario dove “la carta nasce con le mani” sollecitati dalle istruzioni del Mastro Cartaio. Troviamo qui le biciclette, e-bike, preparate e non ci resta che salirci sopra per un giretto di prova, tanto per prendere confidenza, e poi partire in direzione Genga. In questa valle si trovano le famose Grotte di Frasassi e il Tempio del Valadier: L’eremo venne costruito tra le rocce ed è parzialmente scavato nella parete della grotta. Davvero suggestivo! Il percorso di questa giornata si è sviluppato su strade bianche a tratti asfaltate e poco trafficate. L’ultimo tratto ci ha gratificato attraversando il Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, con le sue gole scavate nella roccia davvero suggestive!

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Giorno 3

Al mattino c’è un entusiasmo speciale nel gruppo perché dovremo raggiungere monte Murano, continuando ad attraversare l’affascinante Parco Naturale. Arriviamo a 830 metri di altitudine, pur se la fatica non è troppa grazie alla e-bike, è bello rilassarsi sulla visione mozzafiato che da questo punto lascia intravedere tutta la Vallesina. “Pedalo per perdermi nello splendore della natura e per ricordare a me stesso che sono ospite della natura e che siamo entrambi fragili. Pedalo per fare lavorare il mio corpo sodo e dare alla mia anima un po' di pace”.Via via il percorso da montano diventa collinare e si attraversano le campagne dell’alta Vallesina con i suoi campi coltivati. Il pranzo diventa una dolcezza: a Mergo siamo ospiti benvenuti da Andrea apicoltore appassionato. Il pranzo/degustazione è a base di prodotti aziendali: mieli diversi serviti in molti e prelibati abbinamenti. Se c’è una regola in questo pranzo, forse è quella del contrasto. L’aspetto più piacevole, creativo e divertente, è quello di fornirci tantissime dolci soluzioni. Strano come il miele in cucina sia un alleato perfetto nel regalare poesia gastronomica ad ogni assaggio.

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Ma la sorpresa non è solo nel cibo. Per un giorno siamo diventati apicoltori o almeno ci abbiamo provato maneggiando gli strumenti dell’apicoltore e scoprendo tutti i prodotti dell’alveare. Con curiosità particolare ho seguito la pappa reale che ho prelevato e portato in laboratorio per l’estrazione. Al termine di questa entusiasmante esperienza ci siamo messi in sella alla volta di Montecarotto, patria del Verdicchio dei Castelli di Jesi, uno dei più importanti vini bianchi italiani!

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Concludiamo la giornata dopo aver percorso più di 40 chilometri su strade a fondo naturale, a tratti asfaltate e poco trafficate. Un cicloturismo davvero naturale circondati dalla bellezza della natura incontaminata al mattino e dalla campagna sapientemente lavorata dall’uomo nel pomeriggio.

Giorno 4

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Le dolci colline del Verdicchio di Jesi vanno assaporate con gusto e vivacità. Nuovamente in sella per gustarle nella loro scenografia naturale. Come il vino bianco, speciale per longevità e capacità di migliorare nel tempo, così imprigioniamo nei nostri sensi tutto lo splendore di questi luoghi che ricorderemo a lungo. Pranzo al sacco. Si arriva a San Marcello, piccolo borgo sulle colline che sovrastano la città di Jesi. Ci viene incontro Giorgio che ci conduce attraverso una passeggiata nel suo oliveto. Questa pianta divina, bella, e come dice Aldous Huxley «c’è sempre po’ di aria tra le sottili foglie grigie-argentee, sempre un balenar di luce nelle sue ombre». E’ in questo clima, tra le grandi e ritorte radici, che ci viene rivelata  la storia dell’ azienda e delle varietà di olivo che ivi si coltiva. “Avvicinarsi ad un olivo, per raccoglierne i frutti e farne olio genera un potente flusso di serenità e consapevolezza. Per raccogliere le olive serve accarezzare l’albero con le mani o con un piccolo rastrello che si passa fra i rami come fossero capelli da pettinare”.

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 Toccando e osservando e ascoltando imparo a riconoscere le differenze delle varietà più note. Ci trasferiamo in laboratorio dove tra il profumo perennemente presente, ci dedichiamo all’assaggio professionale delle qualità degli oli monovarietali prodotti in azienda. Poco lontano, a solo un chilometro, raggiungiamo un altro luogo di rara bellezza dove Massimo e Pascale si dedicano da alcuni anni alla viticoltura sostenibile, biodinamica e biotica e all’ospitalità nel loro piccolo agriturismo/osteria. Si comincia con una passeggiata lungo i filari di questo vigneto, dove ci vengono presentati il territorio, la storia dei vitigni aziendali e i principi della viticoltura sostenibile adottati in azienda. Qui il vino si produce in anfora secondo una tecnica antica già in uso presso i Piceni oltre 2.000 anni orsono. Esploriamo il territorio alla scoperta di queste anfore interrate. Nulla di più significativo ed emozionante.  Oggi pedalando per 20 km, ma intensi nel significato e nel contenuto, abbiamo imparato che “procedere con lentezza ci permette di cogliere e distinguere quello che la velocità di solito occulta”. Attraversando la Vallesina si respira l’odore della natura e ci sente davvero liberi di fronte a tanta bellezza che dura da secoli, con i suoi borghi centenari a farci da scenografia e la scoperta dei luoghi dove nascono tante eccellenze enogastronomiche.

 

Giorno 5

Attendevo questo giorno con insolita trepidazione. Oggi è la giornata dei borghi. Iniziamo subito con San Marcello, piccola perla a poche pedalate dalla struttura, borgo circondato dai vigneti di Verdicchio. Poi scendiamo ed attraversiamo il fiume Esino passando dalla Riserva di Ripa Bianca, una della più importanti zone umide delle Marche, con più di 150 specie di uccelli! Entriamo nella Terra dei Castelli per raggiungere Polverigi. L'antico castello di Polverigi realizzato nell'XI-XII secolo, ha le mura a cortina. Si tratta quindi non di un vero e proprio castello bensì di un borgo fortificato come tanti altri nelle Marche.

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Tra le colline che circondano Ancona è situata un’antica terra: la Terra dei Castelli.
Le fortificazioni che si ergono nei cinque comuni offrivano un tempo protezione e difesa alla città di Ancona. La zona delimitata dall’Esino e dall’alto Musone comprende i cinque comuni di Agugliano, Camerata PicenaOffagna, Polverigi e Santa Maria Nuova. Terra ricca di tradizioni storiche e culturali, ma anche di tipicità gastronomiche che soddisfano i palati più fini. Oasi naturali di pace, offrono possibilità di svago per ogni esigenza: dallo sport alle mostre, dalle rievocazioni storiche alle sagre di paese. Meta scelta da tanti turisti per trascorrere una vacanza all’insegna del relax, della riscoperta della natura, dei prodotti genuini e nel gustare il sapore della storia.

 Scendiamo passando da Mazzangrugno ammirando le dolci colline della bassa Vallesina incontrando qua e là alcune case coloniche abbandonate o trasformate in splendidi agriturismi. Poi risaliamo fino all'incantevole borgo di Offagna, dominato dalla sua maestosa rocca medievale che si erge su una rupe in tufo. Mi dilungo a passeggiare nel mio tempo libero visitando uno dei tre musei del paese. La stanza che mi viene offerta al rientro a poca distanza dal centro storico è una vera chicca. Conto i chilometri percorsi in questo itinerario in bici: circa 30 km quasi esclusivamente su strade a fondo naturale e asfaltate ma poco trafficate.

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Giorno 6

L’ultima tappa che affrontiamo oggi ci fa raggiungere il Conero, ma prima di raggiungere il mare, attraversiamo il Monte Conero. Qui troviamo un paesaggio naturale che racchiude in sé sia la natura incontaminata sia campi coltivati. Davvero suggestivo. Giunti a Sirolo ci mettiamo a tavola per un meritato pranzo ricco di ogni specialità e poi prendiamo alloggio.  Non è finita: nel primo pomeriggio con servizio transfer ci rechiamo ad Ancona. Io come tanti altri ho provato l’esperienza del monopattino elettrico e con la guida Maria abbiamo visitato la città. Gli aneddoti e i racconti sulla storia di Ancona ci hanno fatto scoprire la città e la sua gloriosa storia di Repubblica Marinara. Qualcosa di unico ed inedito. La sorpresa poi l’abbiamo ricevuta da Sara con la sosta alla pinacoteca civica; abbiamo creato insieme a lei il colore Rosso Tiziano composto seguendo la ricetta originale del Maestro. Questo Rosso Tiziano incontrando la filigrana fabrianese, suggella la conclusione di questa meravigliosa esperienza. Ogni partecipante a questa esperienza scrive nel foglio le sue emozioni legate al cicloviaggio dipingendo in Rosso Tiziano il foglio di carta che abbiamo prodotto a Fabriano.  Per concludere la giornata non c’è niente di meglio che il capoluogo dorico possa offrire: un aperitivo/cena panoramico al tramonto al cospetto del faro antico! Itinerario in bicicletta circa 20 km su strade sia bianche sia asfaltate e poco trafficate.

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Cosa vedere nelle marche in primavera

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Giorno 7

L'ultimo giorno mi godo una giornata a disposizione con pedalate in libertà sui percorsi attrezzati e segnalati del Parco Regionale del Monte Conero o tranquillamente al mare. Ritengo la mia esperienza di estremo coinvolgimento culturale e  ricreativo. In libertà, nell’accettazione della lentezza dove tutto si fa più autentico, benefico e mai dannoso per sé e per gli altri. Il giorno successivo sarà il giorno del ritorno a casa. Seguiranno i giorni dei ricordi, del rivedere immagini e provare la nostalgia di non essere ancora in buona compagnia degli amici del Rurally. (Testi di L. H. Stone per la Redazione di questo sito) 

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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