Sicilia, cicloviaggio a tappe in bicicletta dell'isola completo (prima parte)

IL GIRO DELLA SICILIA (prima parte)
1100 KM IN SOLITARIA
11 giorni, disarmata, in Bici e Tenda

A volte si ha solamente voglia di andare, andare lontano, leggeri, in silenzio, fedeli a quella spinta interiore che non chiede altro di partire e mettersi in moto.(Ilenia Zaccaro)

ciaobici 1 Imbarco aeroporto BergamoVolo Bergamo-Palermo con Simone, il mio ragazzo. Avremo dovuto dividerci all’arrivo perché a lui aspettava la Magna Via Francigena a piedi mentre a me il giro della costa occidentale sicula in bicicletta. Il tempo di ricompattare la bici, un lunghissimo abbraccio ed ero già in sella, con gli occhi umidi, da sola. E’ stata una scelta difficile la nostra! Mi allontano dall’aeroporto e i miei sensi si riattivano in fretta, dopo un anno, assopiti dalla quotidianità. Pedalo nella direzione del B&B a Carini - l’unica certezza dell’avventura, non ho prenotato altro. Accendo la luce frontale, c’è molto buio ed ho difficoltà a vedere, non ci sono lampioni, neanche uno. L’odore del pericolo penetra in fondo alle mie narici, incontro piccoli branchi di cani randagi vicino ai cassonetti colmi di spazzatura, più avanti parecchie roulotte, ma non riesco a intravedere da chi sono abitate. Cerco di non preoccuparmi più di tanto, mi devo solo riabituare, sono in viaggio, da sola e non è la prima volta.

ciaobici 3 Tramonto Favignana

1° giorno: CARINI – CASTELLAMMARE DEL GOLFO – TRAPANI - FAVIGNANA (SS113 – SS187) 80 Km

Ripercorro la stradina della sera precedente che alla luce del giorno ha il sapore dolce della colazione all’italiana. Al mio ritmo la salita di Castellammare non è così impegnativa come mi aspettavo e così arrivo in alto con tutto il fiato per ammirare il panorama. Ho appuntamento con la mia prima brioche con granita di quest’anno prima di scegliere di non proseguire per San Vito lo Capo, c’è molto traffico (sarà l’unico punto della costa sicula che non percorrerò).Si susseguono varie salite, gallerie, curve e ahimè si iniziano a scalare le marce fino a Valderice, da qui in poi discese e la bici arriverà ai 50 km/h a cui non sono abituata. Mi immetto nel traffico congestionato di Trapani, un po’ impacciata seguo i cartelli per il porto, andrò a Favignana in nave dove mi aspetterà una notte insonne alla festa più cool dell’anno. E’ Ferragosto e me ne sono completamente scordata.

ciaobici 4 Saline di Marsala

2° giorno: FAVIGNANA – TRAPANI – MARSALA – MAZARA DEL VALLO - TRISCINA (SP21 – SP84 – SP38 – SP51dir) 82 km 

Doccia all’aperto, fredda di buon mattino e mi rigenero totalmente. Rientrata a Trapani, il percorso è molto piacevole, passo vicino alle saline di Marsala con la giusta lentezza per ammirarle anche se mi viene un piccolo nodo allo stomaco; potrebbero essere paragonate al Salar de Uyuni in Bolivia, peccato che invece sono lasciate allo stato selvaggio. Attraverso la città di Marsala e poi quella di Mazara del Vallo, il più velocemente possibile, è molto stressante e pericoloso, servono occhi ovunque, avanti, dietro e lateralmente. Intanto tra una città e l’altra, mi ritrovo spesso a pedalare su piste ciclabili e tratti costieri piani, la tappa è di gran lunga meno impegnativa rispetto a quella di ieri. Arrivo a Triscina, poco prima di Selinunte e il mio istinto mi dice che sarà lì la mia prima notte libera in tenda, forse insieme agli scarafaggi!

3° giorno: MENFI – SCIACCA –MONTALLEGRO – SCALA DEI TURCHI – S. LEONE 112 km (SP56 – SP79 – SP39 – SS115 – SS640

Le prime ore del mattino sono critiche, mi confondo tra la strada provinciale e quella di campagna che continuo ad alternare perché vorrei rimanere il più possibile vicino alla costa in piano e invece i “Mangia e Bevi” impegnativi sono inevitabili. Il contachilometri inizia a segnare i primi 40 km della giornata a digiuno. Incontro un benzinaio e assalgo il bar al suo interno. Giunta a Menfi, mi rendo conto di quanto mi sia costato arrivare fin lì, tanta fatica tra fichi e fichi d’india! Sulla salita all’ingresso di Sciacca, incontro quattro esseri, miei simili e decidiamo di percorrere un pezzo assieme, allineati, uno dietro l’altro, sembra un gioco, quasi! Imparo parecchio; dietro di loro, è un coro di marce, un avanzare rapido in salita e in discesa, li imito. Sono una squadra unita e chissà perché, sento di farne parte anch’ io. La SS115 in direzione di Agrigento è interna, attraversa monti ed è sviluppata su ponti alti e larghi e fa caldo. Lasciamo la statale all’uscita di Realmonte per arrivare alla maestosa Scala dei Turchi e poi continuare fino a San Leone. Userò la tenda come sacco a pelo questa notte, all’interno infilo il materassino autogonfiante e il sacco a pelo vero e proprio. Un occhio rivolto alla bici, lì al mio fianco destro e l’altro in cielo, così mi addormento, serena.

ciaobici 7 SS115 in direzione Agrigento

4° giorno: S. LEONE – LICATA – GELA – BAIA DI DORICA - SCOGLITTI 107 km (SP71 – SS115 – SP51 – SP31)

Il giro iniziale della costa occidentale si sta espandendo, ma non so quale sarà la mia meta finale. Attraverso Licata, poi Gela intorno alle 11.00 e mi lascio alle spalle le raffinerie. Al 98° km di fronte ad una piccola salita, ho una piccola crisi e mi butto sotto un ulivo su sabbia sporca e foglie secche. Una telefonata a Simone, di cui capisco poco e niente, però mi rassicura e questo mi basta, un pianto e qualche parolaccia a me stessa che sto mangiando poco per lo stomaco chiuso. Affiora il ricordo di mio nonno e dei suoi ulivi, gli chiedo di starmi vicino e stacco un’oliva dall’albero, la stringo nella mano. Mi rialzo e decido di trasportare la bici a mano fino ad arrivare al primo bar, sono alla Baia di Dorica. Nel pomeriggio mi sposto a Scoglitti, dopo aver fatto una doccia pubblica. Un signore che mi rassicura sulla possibilità di dormire lì senza preoccupazioni e così all’imbrunire posiziono la mia tenda in formato sacco a pelo. Domattina si cambia, colazione con lenticchie, farro, piselli, carote!

ciaobici 9 Baia di Dorica

Incredibile, erano le 13.45, mancavano solo 3 km all'arrivo e c'era un'ultima piccola salita..ma nulla da fare.
Una telefonata veloce, un pianto e qualche parolaccia a me stessa che sto mangiando poco in questi giorni, ma ho sempre lo stomaco chiuso.
Domattina si cambia, colazione con lenticchie, farro, piselli, carote e vediamo!

5° giorno: PUNTA SECCA-MARINA DI RAGUSA-POZZALLO-PACHINO-PORTOPALO-ISOLA DELLE CORRENT I 105 km (SP102 – SP85 – SP88 – SP63 – SP89 – SP64 – SP65 – SP66 – SP67 – SP44– SP22–SP6–SP8)

Il giro odierno sarà meraviglioso, attraverserò varie strade  provinciali segnate da un cartello marrone, la ciclovia di Siracusa che attraverserà i paesini caratteristici sulla costa, uno più bello dell’altro. Presto mi accorgo di essere vicino all’estremità più a sud della Sicilia, c’è vento, allora indosso una giacca antivento, pedalo controcorrente, il mare è candido e le spiagge sono selvagge e pulite, continuerò fino a Portopalo di Capo Passero, uno di quei posti turistici che meritano di essere visitati per la loro bellezza. La cassiera di un supermercato mi consiglia di pernottare vicino all’isola delle Correnti. Stupidamente le chiedo: “C’è corrente lì? Fa freddo?” Lei mi risponde: “Ma quando mai?! Lì freddo?! Vai, Vai!”. Giungo lì, sono le 19.00 e smetto di pensare a qualsiasi cosa, sdraio la bici, rimango in costume per un bagno veloce. C’è qualcosa di magico lì che scoprirò solo all’indomani. Lascerò un pezzo di me e me ne porterò via un altro. Mi addormento cullata dal fascio di luce del faro che illumina il mare e la speranza che il mio desiderio appena espresso di fronte ad una stella cadente possa avverarsi.

Fine prima parte (testo e foto di Ilenia Zaccaro) Leggi seconda parte

ciaobici 13 Pernottamento di fronte allisola delle Correnti

ciaobici 1 Percorso Sicilia

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