In bicicletta da Klaipeda (Lituania) a Danzica (Polonia) attraverso Kaliningrad. Seconda Parte

Continua il racconto di un viaggio fino all'arrivo alla capitale Kaliningrad, una vera sorpresa per i protagonisti e lo sarà per voi. Cosa vedere, dove dormire, casa e dove mangiare. Seguirà una galleria delle più belle immagini di Kaliningrad.

 

 

Svetologorsk – Baltijsk 65 km

ciaobici kaliningradP1000314 mod

L’itinerario odierno non rivela nulla di nuovo e particolare per una quindicina di chilometri. Una strada piatta senza punti di interesse, alberi ai lati, qualche campo fiorito di erbe selvatiche a volte azzurre a volte gialle. Attira la nostra l’attenzione e fotografiamo una minuta chiesetta ortodossa bianca e blu dalle cupole dorate. Una signora strofina con delicatezza le icone e raccoglie la poca cera fusa dai candelabri spenti. La nostra modesta offerta cade nella cassetta con rumore ovattato. L’umile villaggio sembra vivere attorno all’attività di una grande caserma militare. Per ravvivare il monotono girare delle pedivelle e stimolare i quasi rassegnati muscoli, per fortuna si presenta un pavè, così tosto da mettere a dura prova oltre che i tendini del collo anche la pazienza. La tappa odierna è corta ce la prendiamo con comodo. Abbiamo tutto il tempo per visitare un castello ristrutturato, divenuto museo che raccoglie reperti di antichi mestieri ma che mostra la sua attrazione principale nell’esposizione di opere d’arte e gioielli realizzati in ambra di cui si può ammirare e fotografarne liberamente la lavorazione.

ciaobici kaliningradP1000318 mod Pochi chilometri oltre, a Yantarni, il mare Baltico premia questa località regalandole una lunga spiaggia di sabbia finissima e bianca. La cittadina, sia per l’organizzazione nella quale si sta impegnando, sia per l’effetto della festività locale, si presta a vivere un momento di felice intenso turismo con accoglienza in strutture di ogni tipo, molte delle quali ordinate e colorate lungo le dune prospicenti al mare. La sorpresa maggiore che notiamo e che viene offerta ai vacanzieri è una ciclabile che attraversa la cittadina in tutta la lunghezza di cui circa tre chilometri corrono su una passerella costruita in listoni di materiale riciclato e corrimani in acciaio inox. Si tratta di una ciclopedonale che corre come una serpentina disegnata sull’acqua con aree di sosta fornite di panchine e posteggio presso laghetti attorniati di canneti e avifauna. Vi si accede attraversando un parco ampio, ricco e ombreggiato da maestose piante.  Per goderne appieno il ricordo e il piacere, lo percorriamo in andata e in ritorno, accorgendoci quanto diversi siano gli stessi soggetti osservati da differenti punti di vista e di luce. (leggi recensioni Enzo). Poi, alla ricerca di nuove vie, superati semplici ostacoli lungo un incerto percorso sabbioso e con buche, ci riavviamo sull’itinerario, l’unico possibile verso la meta della sera.

 ciaobici kaliningradP1000340 mod

Non fu il temporale con gli abbondanti scrosci a turbarci il finale, ma una sorpresa che poteva costringerci a scelte molto seccanti e scomode. In Russia, a Baltijsk, è stata l’unica volta che avevamo deciso di non prenotare da casa. “La tappa è corta arriveremo a Baltisjk presto e avremo il tempo di cercare un albergo. C’è il mare e proprio sulla sua riva ci sono alcuni alberghi, sceglieremo il più spettacolare”. Arrivammo presto è vero, non ci fu tempo per cercare hotel, perché il temporale non dava tregua e, in una terra dove il sole tramonta alle 22.00, era sceso un buio da notte fonda colpevole il cielo con nuvole basse e scure. Ci tuffammo all’asciutto nel primo hotel che incontrammo. Ma come un tuffo in piscina senz’acqua, ci fece molto male. Dopo i sorrisi di accoglienza, le parole che seguirono, ci ferirono in maniera letale. In qualche qualche modo venimmo informati che questa cittadina è interamente zona militare e nessun forestiero può essere ospitato senza il permesso del Ministero della Marina che viene rilasciato nella capitale. Non ricordo se da entrambe le nostre bocche uscirono parole poco urbane; ricordo che ci fu illustrata come unica soluzione possibile di pernottamento un hotel, disponibilità permettendo, distante 10 chilometri e raggiungibile attraversando un bosco.  Infuriava la bufera, già eravamo sazi di umidità, cercavamo un bagno caldo e trovammo questa doccia fredda. Invocammo, con dignità e compostezza, la Provvidenza (leggi precedenti resoconti di viaggio) che non abbandona mai i cicloturisti in difficoltà. Lei bussò, e quando Le aprimmo il cuore, ci venne incontro con le sembianze del fratello della signorina della reception, che con un furgone trasportò per 10 chilometri biciclette, borse e cicloviaggiatori, attraversò il bosco su un sentiero umido e fangoso e si alleggerì del carico, davanti all’hotel. 

ciaobici kaliningradP1000354 modConcordo con l’amico Enzo quanto di questo luogo scrive: “unico, isolato sulla spiaggia, sembrava un vestito a perfetta misura per le nostre necessità immerso in un habitat dall'aspetto incontaminato. All'interno ed all’esterno la presenza di opere d'arte testimoniano che qui si tengono manifestazioni artistiche impiegando anche materiale di recupero. Il covo ideale per incontri galeotti con la complicità di tramonti surreali e subito mi rammarico di viaggiare con un amico… L'arredo semplice, l'ospitalità al massimo, una piccola biblioteca (sigh… in russo), un piccione viaggiatore a riposo in attesa di riprendere il volo e che si lascia accarezzare, lo spazio infinito e una natura madre, sono le cose che rimpiango a tutt'oggi.” Un hotel come quello che avevamo sognato di avere prima della partenza e durante tutto il giorno.

Baltijsk – Kaliningrad 35 km

 ciaobici kaliningradP1000340 mod

Seguivamo il sentiero nel bosco che avevamo attraversato in furgone la sera precedente. Mentre cercavo di schivare buche e non entrare nelle scie di fango, mi piaceva ricordare le sensazioni della serata precedente; una in particolare mi tornava alla mente che osservai a lungo ma che non fotografai per riservatezza e sensibilità. Dopo cena affacciato alla terrazza della camera, il cielo grigio non offriva nuvole infuocate, fui attratto nell’osservare una coppia di giovani stranieri, bicchiere di spumante in mano, che solitari passeggiavano lungo la riva, un po’ fermandosi a sorseggiare, un po’ a fotografarsi reciprocamente, molte volte a scambiarsi gesti affettuosi. I loro sguardi, a occidente verso l’orizzonte, lasciavano intuire che avrebbero apprezzato l’arrivo di un pur rapido raggio di luce con il quale il sole avrebbe potuto accendere, quasi ferire, quel lembo di spiaggia grigia, e far diventare unico quel loro soggiorno. Quel momento non venne sfortunatamente e le loro mani si unirono, attraversarono il tratto sabbioso e posarono i bicchieri vuoti sulla staccionata dell’hotel.  "I see friends shaking hands, saying, "How do you do? They're really saying
"I love you". What a wonderfull world! Fischiettai… Superato il tratto in terra battuta, il percorso prosegue sull’unica strada possibile per raggiungere la capitale, asfaltata con traffico intenso, spesso sconnesso, con assenza di punti interessanti.

ciaobici kaliningradP1000362 mod

Kaliningrad

Quasi un premio della prima settimana di viaggio l’arrivo nella capitale ci rallegra e pregustiamo i giorni di riposo in questo luogo sconosciuto. Kaliningrad sorprende da subito, con le sue strade ampie, ampi marciapiedi e qualche pezzo di ciclabile ai lati, alberi e parchi e traffico caotico. Raggiunto l’hotel prenotato in anticipo, ne scorgiamo il nome solenne che rappresentava tutto un programma: Hotel Mosca; bello sarebbe scriverlo in caratteri cirillici come riportato sulla sua facciata, sopra l’anonima, quasi segreta, porta di accesso alla reception.

ciaobici kaliningrad hotel mosca

 A quanti chiedevano informazioni sul nostro viaggio prima della partenza rispondevamo: Kaliningrad. E notavamo negli interlocutori una espressione di sorpresa alla quale seguiva l’espressione: “E dove si trova?” Non era facile far comprendere che questo pezzo di Russia era incastonato tra Paesi europei, Lituania a nord e Polonia a sud, che possedeva lo sbocco al mare Baltico e, anche e non solo per questo, la grande Unione Sovietica non volle cedergli autonomia o libertà di diventare stato indipendente. Il nostro progetto prevedeva di attraversare questo Stato – Regione (Oblast come dicono loro), per completare un percorso interrotto nel 2012 che ci aveva visto viaggiare in bicicletta negli Paesi Baltici e godere e apprezzare l’amicizia e la cordialità e l’ospitalità di questi popoli (aspetti che ricerchiamo nei viaggi prima ancora dell’eventuale scenografico paesaggio). La regione di Kaliningrad nell’immaginario suggeriva forti emozioni sia paesaggistiche, sia umane. Ed ora eravamo nella capitale e dovevamo sperimentarlo. Prima che prendesse il nome da Kalinin amico di Stalin, la città portava il nome di Koenigsberg ed era la capitale dell’impero di Prussia, ricca di storia, di castelli e fortezze, di monumenti, di angoli residenziali di notevole bellezza. La Storia è passata su questa città come un rullo compressore e ha livellato (letteralmente) tutto. Ma per la fertilità del terreno umano, La Storia quella creatrice, ha saputo far germogliare nuove e coraggiose idee e dalle macerie delle guerre ora si può ammirare una città nata nuova, ampia, aperta agli occidentali (solo dal 1991), organizzata nei servizi pubblici, punto di riferimento per arti e costruzioni urbanistiche, con l’occhio rivolto all’Europa (di cui subisce il fascino), pronta a diventare raffinata e signorile come in passato quando si chiamava Koenigsberg. Lo testimoniano le sue arterie principali ampie e alberate; lo skylight che le sta cambiando volto attorno e lungo il fiume ….dove l’immenso museo oceanografico accoglie migliaia di curiosi e studiosi; il museo dell’ambra, più del 90% di questa preziosa resina al mondo proviene da miniere di questo stato, con opere d’arte e gioielli di grande valore; la piazza della nuova cattedrale ortodossa; la via dello shopping e del passeggio, dei ristoranti e dei caffè chiamata Prospekt Mira.

ciaobici kaliningradP1000406 mod

Ma per cicloturisti curiosi, come eravamo noi, la visita prosegue lungo le vie residenziali dove sopravvivono stili d’epoca attorniati da viali di tigli e parchi rigogliosi, al monumento del cosmonauta, nei nuovissimi quartieri residenziali dove sembra essere in primo piano il rilassamento e la distensione degli abitanti, delle famiglie, dei bambini che vivono intorno a laghetti, con cascatelle e barche, con ciclopiste che uniscono gli uni agli altri. Di grande curiosità storica, merita la visita al museo del bunker, allestito a dovere per far comprendere la capitolazione dell’ultimo governatore tedesco ai vincitori Russi.

ciaobici kaliningradmuseo del bunker

ciaobici kaliningradLa vita pulsa ancora quotidianamente nella zona del mercato. Noi abbiamo visitato la città per tre giorni e nonostante percorressimo circa 20/30 chilometri giornalieri, ancora rimanevano luoghi che avremmo desiderato vedere e il desiderio di ritornare su quelli già visitati. Ci sarebbe stato da vedere il nuovo stadio, da provare una serata al teatro dell’opera, una visita allo zoo e altri luoghi per il tempo libero. Uno di noi preferì il mercatino di cose usate, l’altro la cerimonia religiosa ortodossa con tanto di coro. Alla fine ci sentiamo soddisfatti di questa città e dobbiamo aggiungere che i suoi abitanti, spesso discreti e riservati, non ci hanno mai dato motivo di dubitare sulla fiducia nei loro confronti e hanno sempre apprezzato il dialogo quando questo iniziava per informazioni o per semplice curiosità e desiderio di conoscere. Certo non fu sempre facile a causa della lingua, ma molto spesso è stato possibile interloquire in Inglese. La ricchezza, quando c’è, viene ostentata anche qui come ovunque oramai in occidente, con abbigliamento, gioielli e vetture di grossa cilindrata e… soste vietate di Suv sui marciapiedi. I ristoranti per tutti i gusti e per tutte le tasche, sono molti, ben frequentati dai giovani e si avvalgono di cuochi nazionali ed esteri e i risultati si sentono nei cibi di classe e vini di qualità. Curiosa e attiva anche l’attività dello street food. (Galleria immagini di Kaliningrad) Dove dormire, cosa mangiare, cosa vedere e quando andare a Kaliningrad.

ciaobici kaliningradP1000415 mod

ciaobici kaliningradP1000421 mod

Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER E RIMANI AGGIORNATO!