E’ una scommessa con se stessa. Mettendo alla prova la sua tenacia e le forze che potrebbero sorreggerla, riesce ad attrarre il lettore nelle peripezie in questa sua avventurosa iniziativa. La bicicletta è la protagonista del simpatico libretto che narra il cicloviaggio.
Il mio primo vero viaggio in bicicletta nasce da un racconto. Quello di mio padre, che sulle due ruote aveva scoperto la bellezza del muoversi lentamente, assaporando i paesaggi. Era un invito alla lentezza, a uno sguardo diverso sul mondo. Così ho deciso di ripetere uno dei suoi itinerari in Estonia. In un mondo che va sempre più veloce, volevo capire se due ruote avessero potuto restituirmi un ritmo più naturale, più umano.
Questo è il racconto di, Peter ter Huurne, che non ha smesso di cercare. E che, ad ogni pedalata, scopre che il mondo è ancora lì. Pronto a stupire.
E quando le parole scivolano, volano... cantano... Siamo tentati di pensare che sia solo ispirazione o genialità. Ma, più spesso, è il frutto di preparazione, duro lavoro, esperienza. Lo scrittore lavora, riflette, rielabora.
Brevi parole, alcuni aforismi, bastano da soli a evocare una città, un luogo, un territorio. Diventano simboli di una Storia, di un film, di una vita. Pochi luoghi possono però vantare il privilegio di essere racchiusi in un endecasillabo o, forse, già nelle prime sue quattro voci: “Sempre caro mi fu...”. Recanati.