Valencia in bicicletta? Possibile con bambini e famiglia.

Non penso che esistano città in cui non si possa viaggiare con i bambini; nonostante sia abbastanza evidente che le città non siano pensate per i più piccoli alla fine l’umano riesce sempre a trovare le risorse per adattarsi, soprattutto per il breve periodo di una vacanza.

 

Penso invece che ci siano dei posti ideali in cui andare ma non immaginavo di trovare a Valencia un mondo che appare costruito su misura per le famiglie con i bambini piccoli che è una cosa quasi “fastidiosa” visto che poi siamo dovuti tornati alla realtà quotidiana di Roma. Valencia con i suoi 80 chilometri di piste ciclabili è una delle poche città visitabili e percorribili quasi pienamente in bicicletta e in totale sicurezza. La terza città della Spagna per numero di abitanti è adagiata sul mare, proprio di fronte alle isole Baleari, e gode di un clima, anche in inverno, che mette voglia di stare all’aperto a bere un caffè o una birra oppure di passeggiare nell’enorme parco cittadino che attraversa la città: i giardini del Turia.

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Si tratta di un polmone verde lungo circa dieci chilometri ricavato dal letto del fiume Turia che è stato deviato dopo un’alluvione che ha causato vari morti alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso. Questa striscia di terra è stata trasformata in un enorme parco in cui si possono trovare aree giochi per bambini, campi sportivi, attrezzature per fare ginnastica, chioschi per un momento di relax e il famoso parco di Gulliver. Non ci sono auto, ma piste ciclabili da entrambi i lati e molte rampe che permettono di rientrare da un lato o dall’altro della città. Attraverso il parco si possono raggiungere facilmente la città delle arti e delle scienze, l'oceanografico e il bioparco. Sempre dai giardini parte una ciclabile che porta al mare dopo una breve pedalata di sette chilometri. Il centro non è molto grande e in gran parte senza mezzi a motore.

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Non voglio qui in poche righe scrivere una guida di Valencia o segnalare questo o quel palazzo, o il quartiere più entusiasmante (in rete oppure in libreria c’è tanto materiale), proverò invece a restituire con alcune sensazioni, poi tradotte in pensieri e appunti legate ai luoghi, l’essenza dei cinque giorni trascorsi in città.

Perché andare a Valencia

Non mi viene nemmeno un motivo per non andarci, e questo mi sembra già tanto. In generale non si spende molto, per dormire, mangiare, per entrare nei musei i prezzi sono in linea con quelli italiani, forse un po’ più bassi, si possono fare poi un sacco di cose all’aria aperta che non costano proprio nulla; e anche in inverno. Noi ci siamo stati per capodanno e il tempo è stato molto clemente, mai una giornata troppo fredda e non un goccio di pioggia. Questa del clima è una storia che gli abitanti amano molto rimarcare: molti italiani che vivono là mi hanno parlato proprio del clima favorevole come una tra le tanti ragioni per la loro scelta. La città ha una lunga storia, dalla fondazione dei Romani al dominio arabo fino ad arrivare ai giorni nostri: quartieri, palazzi, chiese, musei, il vecchio mercato, le porte d’ingresso ci rimandano a uno sviluppo non lineare, una stratificazione politica, culturale e sociale che, anche grazie alla rinascita degli ultimi anni, rendono la città un’interessante immersione in tempi che sembrano non appartenerci più, ma che arrivano a noi attraverso i colori, i sapori, la toponomastica e l’architettura.

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A Valencia si può fare tutto in bicicletta: il centro è quasi tutto pedonale e tutte le vie principali fuori dalla città vecchia hanno le piste ciclabili. Tra le varie cose da fare ve ne consiglio due che mi son particolarmente piaciute.In mezzo al giardino di Turia c’è il parco di Gulliver: i bambini, novelli lillipuziani, trovano un gigante di 70 metri sdraiato per terra. Possono salirci sopra, arrampicandosi con le corde o facendo le scale, scendere dagli scivoli, fare esercizi di equilibrismo sulle gambe del gigante e così via.  Le bambine si sono chieste da dove arrivava quel gigante e dove vivono gli altri giganti simili a lui; ho provato a spiegare la storia di Swift non so con quale successo ma la sua presenza proprio là, in mezzo al parco, non le ha impressionate più di tanto: hanno preso atto dell’esistenza di questa diversità e si sono divertite domandandosi però come mai fosse arrivato da solo. La Ciudad, è un insieme di moderni edifici nei quali trovano posto le più stimolanti attrazioni per le famiglie: l’Oceanografico (l’acquario più grande d’Europa), il Museo delle Scienze e il Planetario.

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Le bambine si sono divertite nell’enorme spiaggia di Malvarosa, a pochi chilometri dal centro, tutti ciclabili, molto frequentata da valenciani e turisti disposti a godersi il sole dei primi giorni dell’anno!

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Viaggiare con i bambini, nel mio caso di tre e quattro anni, è faticoso, ma a Valencia è possibile e divertente, anzi consigliato. (Federico Longo dicembre 2019 “Il Natale è un bellissimo periodo per visitare Valencia perché la città è ricca di luminarie e propone molti  progetti per le famiglie”.)

L’autore di questa pagina, Federico Longo,  è l’autore del libro: A Ruota Libera, Diario di un ciclista urbano, 2019 edizioni Ultra

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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