Georgia, dal Caucaso al Mare in bicicletta

un augurio per Fernando ed Enzo (pubblichiamo questa lettera arrivata in redazione)

Per due amici che hanno affrontato il Caucaso dall’Armenia è quasi un dovere percorrere le strade della Georgia.

Così l’avventura di attraversare le sue strade in bicicletta diventa una prova, non solo per se stessi, ma anche verso il territorio più aspro e difficile. Le montagne più alte del Caucaso si trovano in Georgia. Le sue genti sono molto diverse per tipologia di carattere dal popolo armeno, rimasto compatto e solidale attorno alla fede, che li ha protetti nelle terribili vicende storiche. I georgiani vivono la fede con spirito più tranquillo. Le loro chiese si possono vedere nei punti più alti di un picco da cui si domina il paesaggio, dove la natura diventa parte della fede e simbolo della creazione.

I georgiani sono un popolo montanaro, anzi sono tanti popoli, perché qui ci sono più di cento diverse nazionalità. Queste genti sono unite dall’allegria e dal buon carattere che elargiscono con gran generosità: lo potranno constatare i nostri due amici durante gli incontri che stanno preparando. Una leggenda racconta che quando Dio distribuiva i suoi beni sulla terra, giunto in Georgia, fu trattenuto dai suoi abitanti: lo fecero sedere a tavola e gli offrirono cibo e buon vino, così Dio posò la sua gerla piena di doni e se ne dimenticò.

Venne sera e si ricordò il motivo che lo aveva portato lì. Prese la gerla al volo, ma si ribaltò spargendo ogni “ben di Dio” al suolo. I georgiani sostengono che questo è il motivo per cui la natura della Georgia è così ricca; qui si può trovare tutto quello che un essere umano può desiderare, soprattutto in fatto di cibo e di vino. I georgiani amano la buona tavola e propongono cibi assai appetitosi, innaffiati da vini rinomati. A tavola cantano e danzano, mostrando la loro gioia di vivere. I loro canti spesso sono cori di montagna.

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L’antica Georgia si chiamava Iveria (Iberia), i georgiani tramandano che quando qualcuno trasgrediva le leggi, li caricavano su delle imbarcazioni e li abbandonavano in mare al loro destino. Rifacendosi a questa storia, raccontano che i baschi sono un gruppo di persone abbandonate in mare, che sbarcate in Spagna, hanno dato il nome della loro patria d’origine a quel territorio. La Georgia è la terra del Vello d’Oro, di Prometeo incatenato; storie mitiche che appartengono alla cultura greca, al Mar Nero, ed anche alla nostra storia.

La Georgia, pur aspirando sempre all’indipendenza, nella storia recente è sempre stata nell’ambito della Russia: dal 1878 entrò a far parte dell’Impero russo. Ancor prima d’allora i russi avevano tenuto delle guarnigioni sul suo territorio, per controllare quel popolo guerriero, ribelle e amante della libertà. Questo diede modo a scrittori e poeti, mandati lì in servizio militare, d’innamorarsi del paese, di cantare le bellezze della terra, la bellezza delle sue donne. Famosa nella storia fu la regina Tamara.

Note per la loro bellezza furono le ragazze circasse, vendute come schiave e mandate a Bisanzio negli harem dei sultani ottomani. Leggere il poema di Lermontov “Il demone” è un tuffo di poesia tra gli alti monti del Caucaso. Percorrendo valli e montagne, come faranno Fernando ed Enzo in bicicletta, sicuramente non sfideranno nessuno a duello (come fece Lermontov, che vi morì), ma sfideranno se stessi a suon di muscoli e sudore, su per i pendii di quei panorami dalle intense sfumature verdi tra rocce spruzzate di fiori gialli e bianchi, abbagliati dai raggi del sole.

I nostri eroi della bici impareranno a conoscere la simpatia e l’umanità dei georgiani, gente spiritosa, affabile, sprezzante del pericolo. Passando da Gori, s’imbatteranno nel sontuoso mausoleo sovietico, che ricopre la modesta casa natale del loro più illustre concittadino, Giosef Giugashvili Stalin, colui, che salito sul podio più alto della Russia, mostrò una diabolica spietatezza. Saliranno fino a Mestia, nello Svaneti, e scopriranno l’antica località ex capitale di un principato d’arcaica bellezza, grazie alle sue case-torri di pietra.

La Georgia è famosa per la longevità dei suoi abitanti. Molti vivono più di cento anni, da molto tempo. I nostri geriatri sono andati a studiarli per carpirne i segreti. Poi Fernando ed Enzo scenderanno a Batumi sul Mar Nero, grande porto e località marittima, dove il gioco imperversa come a Las Vegas. Qui si ritroveranno nella moderna città dai grattacieli, che li riporterà alla realtà dei tempi moderni, che lasceranno in treno per rivedere a ritroso una gran parte del loro viaggio.

Fernando e Enzo arriveranno con le bici al seguito a Tbilisi in aereo, una città dall’ antico passato un po’ persiano, un po’ greco; una città dall’atmosfera mediterranea e orientale, territorio di transito delle antiche carovane, crocevia di civiltà. Per tutti questi motivi Tbilisi è una città da guardare con il rispetto: arroccata sulle alte rive del Kura conserva tutta la sua innata sacralità. Da questa capitale i due amici torneranno a casa in aereo con la loro bicicletta, arricchiti nell’animo e nello spirito complice la loro iniziativa di solidarietà. Noi li aspetteremo con curiosità e amicizia, desiderosi di ascoltare i racconti “epici” della loro avventura e quelli semplici degli incontri di tutti igiorni.

Buon viaggio in Georgia, Fernando ed Enzo, e Buona Strada. Gabriella Pittari

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