G D M B R, Renato Frignani ci descrive l'attraversata di Wyoming e Colorado

La bicicletta permette di addentrarsi con lentezza nel territorio: il Wyoming, nuovo Stato nel quale sto per entrare, muta il paesaggio precedente lasciando intravedere ampie foreste, ampi spazi con a zone aperte intervallate da aree boschive, prati fioriti e pascoli.Devono essere superati anche Alcuni passi importanti come il Togwotee e Union Pass che si trovano entrambi poco sotto i 3000 metri di quota. Terza parte Dal Wyoming al Colorado 2.000 km  LEGGI PRIMA PARTE  LEGGI SECONDA PARTE

 

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Superati questi, il tracciato si ammorbidisce molto, ci si abbassa lentamente di quota e dopo un centinaio di chilometri si raggiunge Pinedale, porta per l’ingresso al Great Basin. Il Great Basin è un’area secca e stagna, dove le acque piovane non alimentano alcun corso d’acqua. Molto arido, nessun tipo di riparo e senza aree dove poter prelevare acqua e filtrarla. Motivo per cui, è meglio avere qualche litro in più di acqua piuttosto che rimanere senza. A Pinedale, io e Doug troviamo ospitalità dal parroco che ci accomoda nell’oratorio della chiesa. Alla sera, altri cicloviaggiatori fanno tappa nello stesso posto e nel giro di poche ore riusciamo a creare un gruppo con la promessa che all’indomani saremmo partiti insieme per attraversare il grande bacino del Wyoming. Più di 300 km  separano Pinedale da Rawlins, cittadina che sancisce la fine del Great Basin.

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In mezzo non c’è nulla se non 2 paesini fantasma: South Pass, una gost town, ed Atlantic City dove esistono 3 attività: Wild Bill, un’armeria che a richiesta può offrire vitto e alloggio, 2 ristoranti molto alla mano, spesso chiusi. Consiglio di partire organizzati con le provviste e l'equipaggiamento. Dopo Atlantic City il paesaggio non cambia, anzi, la strada sembra essere unica, ma in realtà ci sono spesso delle biforcazioni dove, se non si è attenti alla mappa o al gps, è facile sbagliare strada e perdersi. Non ci sono punti di riferimento e il paesaggio sembra tutto uguale, infinite dune coperte da secca erba giallastra. Ogni tanto qualche animale si fa vedere, per lo più cavalli selvaggi e antilopi. Da Atlantic City a Rawlins la strada è lunga e così decidiamo di dividere il viaggio in due tappe fermandoci la notte vicino a una riserva isolata nel mezzo del deserto: la A&M Reservoir, passeremo la notte e in caso di esigenza, possiamo filtrare un po’ di acqua per cucinare e per il giorno dopo. Arriviamo tutti insieme a Rawilns e qui il gruppo si sgretola e ognuno fa le sue scelte, io mi fermo un giorno in più di altri perché attendo un pacco postale con i copertoni nuovi. Rawlins è una cittadina di modeste dimensioni, 9000 abitanti, in cui c’è praticamente tutto tranne un negozio di biciclette.

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Lungo il Great Divide, non bisogna dare per scontato che arrivare in una cittadina, significhi trovare anche un  negozio di biciclette o un meccanico. Meglio avere un po’ di attrezzi al seguito ed essere in grado di gestire le emergenze da soli. Da Rawlins in poi è tutto un saliscendi su strade a fondo naturale o ghiaiato, il paesaggio rimane comunque sempre molto brullo per un centinaio di chilometri, prima di sconfinare in Colorado. Sembra assurdo, come a volte, la fine di uno stato coincida con un cambiamento naturale geografico. Entrando in Colorado si nota il cambiamento evidentemente. Prati alpini, boschi verdissimi, canyon, montagne imponenti e passi oltre i 3000 metri, fanno da cornice a uno degli stati più belli d’America.

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Il Colorado come il Montana ha un ricco repertorio naturalistico da offrire. Già da subito, attraversando l’Aspen Valley con i suoi bianchi e slanciati alberi, si capisce che la natura ci avrebbe donato un ambiente vivo e ricco. Tappa obbligata al famoso Brush Mountain Lodge. Non sapevo bene cosa c’era ma tutti quelli che incontravo e con cui avevo parlato mi dicevano che se avessi avuto l’occasione, di fermarmi lì per la notte. Effettivamente l’accoglienza è delle più calorose che abbia mai ricevuto, il lodge è grande e servito di tutto, persino con attrezzatura di ricambio per la bici, medicinali vari e cibo. C’è anche la possibilità di piantare la tenda accanto alla struttura e usufruire dei servizi del lodge come toilette e cucina.

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Il giorno successivo riparto in compagnia di altri 5 cicloturisti e insieme pedaleremo tutto il giorno fino al turistico ma grazioso paese di Steamboat Spring.  Una brutta caduta mi costringe a trascorrere un giorno in più a Steamboat per riposare e medicare le ferite.

Consigli di Renato Frignani

Il Colorado è un ambiente impegnativo dal punto di vista climatico, di giorno può fare caldo e di notte fa molto freddo, i temporali pomeridiani sono frequenti e il tempo cambia molto rapidamente. La grandine è stata una costante di quasi tutti i giorni e di solito sempre intorno alle 13:30-14:00. Un’altra componente da tenere in considerazione è la scarsa manutenzione delle strade e dei sentieri che in diverse occasioni sono e restano delle vere e proprie pietraie. Superati alcuni passi impegnativi come il Lynx e lo Ute, si raggiunge un fulcro di piccole località turistiche che fanno da culla per gli amanti degli sport invernali ed estivi. Silverthorne, Frisco, Breckenridge sono le 3 piccole ma famose località per turisti di tutto il mondo.

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Per chi vuole prendersi una pausa e godersi un po’ i piaceri della vita comoda, questo è il momento giusto. Io mi prendo solo una breve pausa di mezza giornata a Frisco in compagnia di un  cicloviaggiatore americano, Mike, con il quale avevo pedalato qualche giorno addietro. A Breckenridge, si inizia a salire di quota. In breve si raggiungono i 3500 metri sul Boreas Pass. Il paesaggio è pazzesco, cielo blu, prati verdi e alte montagne tutto intorno. Una volta scesi dal Boreas Pass si entra in quello che viene chiamato South Park da dove viene ispirato l’omonimo cartone animato.  Una vastissima landa verde tutta contornata da montagne imponenti come se creassero un parco naturale.

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È impossibile non attravversare  il minuscolo paese chiamato Como, fondato dagli italiani, oggi conta 16 abitanti e 1 locomotiva a vapore. Como è famoso in tutti gli Stati Uniti per questo prezioso cimelio che veniva utilizzato ai tempi della corsa all’oro. La locomotiva viene messa in funzione ancora una volta all’anno e Como si trasforma in una festa per tutta la regione. Caso volle che capitassi proprio in quel giorno. Nel villaggio di Salida, 2200 mt, decido di fermarmi per curiosare: la cittadina offre qualsiasi tipo di servizio e attività.  Esiste anche un area vicino al paese dedicata al free camping ed è qui che ho fatto amicizia con una coppia sulla sessantina Mike e Karen che avevano deciso di vendere tutto e comprare un motorhome e passare il resto della loro vita in giro per gli Stati Uniti. Con loro sono tutt’ora in contatto e personalmente sono due delle persone con cui ho passato momenti indimenticabili.

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il Great Divide Mountain Bike Route diventa molto impegnativo dopo Salida. Terreni impervi, lunghe salite, passi a oltre 3000 metri e tratti in mezzo a canyon selvaggi, fanno da scenario per oltre 500 km. Il passo più alto da affrontare è l’Indiana Pass 3631 metri. Partendo da Del Norte, un piccolo paesino ben rifornito, è punto strategico per chi vuole salire verso l’indiana Pass. Si sale fino a 3631 per poi scendere, ma mai sotto i 2700 metri di quota. Da Del Norte in poi, la natura la fa da padrona, gli insediamenti urbani sono molto diradati e spesso non vi è anima viva. La natura veramente selvaggia, in molte aree sembra ancora intatta, vergine senza traccia di passaggio d’uomo. Il tracciato è in condizioni pessime il che faceva pensare ad un errore di rotta. Non ci si accorge dei tremila metri di quota, tanto la vegetazione è rigogliosa e prati con notevole fioritura.  fioriti. I ricordi che ho di questa parte del viaggio sono indelebili. Mi coinvolgeva la sensazione di desolazione di fronte a tutta questa immensità.

wyoming greatdivide 32Mi sentivo un ospite, chiamato per tradurre nell’animo quello che era già perfetto e che senza paura, solo stupefatto, mi appagava e mi regalava il privilegio di aver potuto essere presente e avere la possibilità di vivere, fisicamente ed interiormente, per qualche giorno in quei luoghi.  Il rapimento  e l’estasi dei diversi giorni passati da solo, si interrompe con l’incontro di 3 cicloviaggiatori con i quali farò molta strada insieme: una ragazza olandese; Roos e 2 signori americani; Dave e Gary. Con questi ultimi ho stretto un bellissimo rapporto di amicizia e dopo qualche giorno passato insieme, decidemmo che avremmo pedalato insieme fino al termine del viaggio. Eravamo diventati Los tres Amigos, e così ci chiamavamo.   Verso sud il paesaggio cambia: superato Platoro è il New Mexico a darci il benvenuto.

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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