Elberadweg I^- la ciclabile lungo il fiume Elba

da Praga a Magdeburg - Ciclabile del Fiume Elba

Condividere il racconto di un viaggio è sentirsi vicino a quanti hanno la tua passione, è l'invito a cogliere esperienze e vicende. E se pure non saranno le stesse emozioni provate dall'autore: "Viaggiare è come innamorarsi: il mondo si fa nuovo ad ogni contatto". (Jan Myrdal)

 

Praga a Litomerice 106 km

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La Elberadweg inizia con la scoperta del fiume Moldau (Vltava) che attraversando Praga fa di essa una delle più belle capitali Europee. Seguendo la corrente del fiume, dopo il centro storico, si attraversa il Cechuv Most e il percorso ciclabile inizia proprio all'interno di un vasto parco. Nella breve salita si dà l'addio alla città osservandone ancora una volta l'architettura classica e moderna. Proseguire seguendo le indicazioni "zoo". Si passa davanti al planetarium e, attraversato un primo e poi un secondo ponte quasi consecutivi, esclusivi per bici, si arriva nei pressi dello zoo nella località Troja dove è possibile osservare una bellissima villa. L'incontro con la Moldau, temporaneamente abbandonata nel tratto di periferia, rende piacevole il nuovo procedere. Subito torna alla mente la musica di Smetana, ma è facile intuire che l'autore vedesse all'epoca un'altra Moldau, priva dei piccoli difetti prodotti dal modernismo, e con occhi non certo da cicloturista. Il tratto da percorrere in bici è buono con qualche chilometro di sterrato fino a Klecany (8 km.). A questo punto è vivamente consigliabile percorrere, se pur in salita, la variante per Klecany, Drasty, Vodochody fino al traghetto di Libcice. Infatti il percorso, segnalato lungo il fiume, è solo un sentiero arduo e con veri pericoli per la bici e per il peso che, con le borse, trasporta. Esso corre lungo il fiume, sul margine rialzato, senza alcun parapetto, ad una altezza dall'acqua di circa tre metri, con il bosco sulla destra che, irto di radici sporgenti e di fusti caduti e lasciati sul posto, opprime e non permette di spostarsi. Roba per duri, per chi non si emoziona davanti al pericolo. Sconsiglio fortemente di non avventurarsi con carrettini o con bambini. Sono quattro chilometri da compiere esclusivamente a piedi. All'uscita da questo percorso di guerra, o dalla variante consigliata sopra, un piccolo posto di ristoro nei pressi del traghetto, dona sollievo. Sempre restando sul lato destro del fiume, il sentiero prosegue in buono stato in direzione Lobecek arrivando in breve ad un nuovissimo ed attrezzato "centro turistico per cicloturisti" dove è possibile trovare cibo tipico e servizi in ordine. La Repubblica Ceka manifesta così un'ottima sensibilità all'accettazione del turismo ciclo-turistico che, sebbene non ancora paragonabile alla più esperta vicina Germania, è molto più avanti dell' Italia. Proseguendo e attraversando un incrocio pericoloso presso la cittadina di Lobecek, inizia una parte di ciclabile in sterrato, ben conservata.

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Anche il paesaggio offre spunti pittoreschi restando sotto il verde di viali alberati e superando villaggi senza fama e … senza soldi. Superato un ponte in località Veltrusy che porta sulla sponda sinistra del fiume, la ciclabile prosegue su strada asfaltata con pochissimo traffico, passa sotto l'autostrada (dove richiede particolare attenzione la ricerca della via) e, dirigendosi verso Melnìk, attraversa Luzec, Vrbno. Il valore di questo tratto di ciclabile lo si rileva dopo Horìn: in alto, sopra un colle, appare la imponente costruzione del monastero Benedettino di Melnìk attorniato da ordinati filari di viti. Solo salendo sulla sommità di questo breve colle, si apprezza il valore della sua posizione. Da quella altezza, poche centinaia di metri, il sito mostra l'incontro di tre fiumi, una valle rigogliosa ed un paesaggio a perdita d'occhio. E' il primo incontro con il fiume Elba che dà il nome alla ciclabile, anche se qui viene chiamato Labe.

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Discesi, dopo aver attraversato l'elegante Melnìk, oltre il ponte, subito a destra il cartello indicatore segnala il percorso "n. 2" che sarà molto spesso visibile, con altre indicazioni secondarie, sino al confine con la Germania e oltre. Una strada senza traffico, asfaltata, ci porta un po' lontano dal fiume attraversando villaggi di campagna. In qualche modo ci si rilassa tra i campi di grano, di orzo, di girasole, e rare coltivazioni di luppolo. Si entra nel territorio della Centrale di Melnìck, piccola da lontano, ciclopica da sotto. La strada a volte sale di poco facendo intravedere la valle del fiume e l'orizzonte di colline al di là del fiume. Una campagna ricca e ordinata con raccolti in piena maturazione. Il caldo dell' estate è elevato ed umido. In bicicletta la brezza mitiga il sudore.

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A Terezìn il sudore si gelò sulla pelle. Fu l'attimo, quando lessi "Krematorium". Dopo essere entrato nel luogo indicato la visita e la meditazione su quanto stavo osservando, mi stupì nel profondo, sconvolgendo i pensieri di sereno ciclista. Mai mi sarei aspettato che la mia vacanza potesse essere attraversata da una simile esperienza. Dalla guida che portavo con me, tra l'altro in lingua tedesca, il sito era passato inosservato. Nessuna emozione nella lettura dei cartelli indicatori lungo il percorso. La ferrovia che entra nel campo, le tombe uguali e allineate, i "forni" a coppie e le spettrali sale adiacenti, il colombarium … e poi quei lumi accesi… Accendendo un lume a quelle 30.000 vittime "passate per un camino", scrissi sul registro dei visitatori l'augurio che il mondo non avesse più da attraversare simili tragedie. Ma… "ancora tuona il cannone"...

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Alcuni chilometri dopo, attraversato il ponte sull'Elba, appare la cittadina di Litomerice. La sua sua nobile piazza, nel sole brillante della sera, invita alla scelta del riposo dopo la prima, dura, giornata in bici.

Litomerice - Dresden 120 km.

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I compagni di viaggio inducono spesso a cattive scelte ed a percorsi troppo lunghi. La scelta fu dettata dall'occasione per restare in compagnia di Frank, e non fare torto al suo invito a percorrere un po' di strada insieme. Incontrato di buon mattino, Frank, da Hamburg, in aereo con bici al seguito, fino a Praga, là intendeva ritornare in sette giorni. Il percorso di questa seconda giornata si snoda inizialmente su strada senza traffico seguendo per qualche chilometro il fiume per poi allontanarsene, salire e scendere dolcemente, e raggiungere nuovamente il fiume nei pressi di Cirkvice dopo aver imboccato una rapida svolta a sinistra sotto la ferrovia (lo sterrato segnato presso Litomerice lungo il fiume non è percorribile) .

Ritorna anche il segnale n. 2 un segno di tranquillità. La radweg ora è spesso sterrata, ma in buonissime condizioni, il fiume ricorda un po' il Danubio nei chilometri precedenti Passau, con i villaggi pittoreschi e colorati sulla riva. Molti pescatori passano il tempo nel loro sport preferito. Si avvicina intanto la visione del castello di Burg Strekov posto sulla cima di una roccia come un nido d'aquila. Si viaggia sempre sulla riva destra del fiume e assistendo alla visione di Ustì, posta sull'altro lato. E' una cittadina moderna, ordinata che propone tra l'altro la visione di uno splendido ponte in ferro, quasi una vela, con le sue cime simbolo dello spirare del vento della modernità in una regione dove antiche fabbriche dimesse non fanno brutta figura. Anzi creando la visione di una decadente, pur piacevole, archeologia industriale. Il tratto di ciclabile lungo il fiume, nei dintorni della città, è in costruzione e presenta un progetto agile e moderno.

Pista ciclabile e strada provinciale, d'ora in poi sono una cosa sola, e per parecchi chilometri, la si segue fino a Decìn attraversando paesini di poca fama, importanti per il fatto che danno possibilità di trovare cibo, bibite e acquisti vari ai numerosi cicloturisti.elberadweg primo 07

A Decìn si pone l'alternativa di scegliere la pista tra le due ai lati del fiume. Una meditata lettura della guida (da parte dell'amico Frank) scoraggia l'utilizzo della riva sinistra? Si legge infatti che 4 o 5 chilometri sono difficilissimi e da fare a piedi. Scegliendo la riva sinistra , invece, la strada prosegue pur con traffico, fino alla frontiera. Una salita moderata e continua è la caratterista di questo tratto fino al traghetto di Dolnì Zleb, presso il quale è consigliato attraversare per procedere sulla riva opposta e raggiungere Hrensko, confine di stato, e il territorio Tedesco. Il traghetto merita una nota: vera rappresentazione di tre forze contemporaneamente: la corrente del fiume che spinge su di un lato, una fune infissa al centro del fiume che fa da fulcro e le braccia dell'uomo manovratore, che interpretando le forze precedenti, intelligentemente le domina. Dolce lo scorrere del fiume, tra natura e silenzio, dove ora la ciclabile mostra il suo nome, "Elberadweg", nel suo tipico logo, simbolo di un pedalare sereno e sicuro nelle mani dell'efficace organizzazione tedesca.

Subito le differenze con il precedente tracciato balzano agli occhi: indicazioni più chiare, presenza di luoghi di sosta, ristori, parcheggi. Aumenta il traffico delle bici, siamo in una zona di alto afflusso turistico in generale, e anche per il turista in bici tutto ha una diversa struttura e collocazione. Dalla riva sinistra si può vedere scorrere, sulla riva opposta, il bellissimo paesaggio offerto dal centro di Bad Schandau e dalla Sachsische Schweiz dove le cime in arenaria formano impressionanti pareti. Sull'acqua battelli e barche trasportano e scaricano turisti escursionisti attirati da questa pittoresca parte della Sassonia. Si raggiunge in breve la visione del Festung Konigstein, difficile da raggiungere in bici, ma facile immaginare la spettacolare vista da quella altezza su tutto il paesaggio circostante. Prendere il traghetto in questo punto per portarsi sulla riva destra, significa evitare alcune salite; procedendo pure tra risolvibili problemi di viabilità legati all'altura (sconsigliati carrettini), la fatica viene dimenticata presso Basteiaussicht, punto panoramico e di partenza per eventuali escursioni (a piedi).

Fino alla carina Stadt Wehlen e la più grande città di Pirna, il territorio è meta turistica per molti. Case di villeggiatura, pensioni, alberghi, privat zimmer e una natura protetta e ordinata sono l'offerta per cicloturisti ed escursionisti.Una rapida visita alla Marktplatz di Pirna ritratta anche dal Canaletto, e in venti chilometri di pittoresca ciclovia, dal fondo perfetto, sulla riva sinistra del fiume, si arriva alla periferia di Dresden. (L'ospitalità di NEBENAN pension am Blauen Wunder elegante e raffinata).

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Dresden a Muhlberg 90 km.

Osservandola nel suo presente, Dresden fa intuire il grande fascino del suo passato, distrutto in una notte di bombardamenti il 13 febbraio 1945. L'opera di ricostruzione, ancora in atto, manifesta una ricchezza architettonica di grande rilevanza. Arrivare in centro percorrendo la ciclabile è scoprire uno scenario stuzzicante. In bici arrivi ovunque e la mezza giornata dedicata alla visita, anche se frettolosa, è gratificante. Perfino all'ingresso dello Zwinger, nobile fortezza rococò, quasi una piazza con fontane giardino e teatro, si arriva in bici.

La dolcissima silhouette della città, riflessa nel placido fiume, resterà ricordo principale della sua visita. Aldilà del ponte Augusto la ciclabile riprende sulla riva opposta, transitando davanti al palazzo giapponese. Non è possibile distaccarsi da questa città senza aver nuovamente osservato da questa riva la sua scenografica posizione. Ora la direzione punta su Meissen. Sono visibili sul lato opposto alcuni Schloss, (chi ha più tempo raggiunga l'impareggiabile Moritzburg che si trova invece su questo lato di marcia). Consigliabilissima la deviazione in località Naundorf per Kotitz, si evitano così i problemi di transito sulla incompleta ciclabile, lungo le sterpaglie del fiume, che costringe a tornare indietro. Bisogna pensare che le rive di questo fiume non sono mai imbrigliate da argini in cemento o pietra e le piene, numerose, rodono i margini e spesso la ciclabile che transita vicino ad esso.

Il traffico ciclistico in questo tratto è notevole. La vicinanza di Meissen a Dresden ne fa un itinerario di classico cicloturismo per tutte le stagioni. I servizi offerti sono numerosi, il fondo stradale è ottimo anche se a volte diventa sterrato o pavè. Si percorre anche un tratto della "via del vino rosso" e filari di viti fanno bella mostra in collina. La città di Meissen vista dal fiume ricorda Dresden, ma la mole del suo centro storico è minore pur se vivacissimo e pittoresco. La via segue sempre il fiume, (sia a destra che a sinistra) fino a raggiungere Riesa con paesaggi di campagne ordinate e coltivate dove l'allevamento di bovini, ovini ed equini, in grandi recinti, sembra quasi completamente allo stato libero. Identico paesaggio da Riesa a Strehla, con qualche tratto sterrato in mezzo al bosco e con leggere salite. Il percorso, pur vicino al fiume, non consente di vederlo e segue buone strade di campagna sino a Muhlberg.

Muhlberg a Wittenberg 90 km.

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Si attraversa subito il fiume su traghetto. La corda che fa da fulcro all' imbarcazione, è mossa dall'energia di un motore: l'uomo domina le forze non più con le braccia ma schiacciando un bottone. Si entra in una campagna larga e piatta e per la prima volta si incontra un amico, il vento. Spesso soffia a raffiche e giustifica le installazioni di grandi eliche per la produzione di energia elettrica che dominano l'orizzonte. Il percorso è perfettamente tenuto in ordine e conduce ad attraversare una campagna quasi monotona dove qualche raro campanile si alza all'orizzonte. Nel procedere si incontrano piccoli villaggi, attraversando i quali la vita sembra assopita nel tenero tepore estivo. A Belgern, la pista assume un ulteriore nome di Internazionale, presenta ancora le caratteristiche dei precedenti chilometri e punta in buonissime condizioni verso Torgau. Wessnig e Losswig sono i villaggi principali con la presenza di impianti eolici e naturalmente della materia prima, pulita, per farli muovere.

Nonostante la variazione di direzione il vento sembra sempre soffiare contro. L' impressione è forse causata anche dalla stanchezza e dalla solitudine che in questo tratto incide più del solito. La ciclabile riprende il logo originale ed è sempre una sicurezza incontrare l'indicazione della direzione ad ogni incrocio. Non è possibile seguire un itinerario senza una mappa dettagliata. Io acquisto sempre quelle delle edizioni Esterbauer. Non sarebbe male comunque accomunare a questa scelta anche una mappa più allargata del percorso nel caso si volesse meglio capire la posizione. (Edizioni Pocket Handlich. Pratisch. Gut. - Die General Karte). Buona cosa il Gps, ma è la mappa è un regalo ulteriore.

Torgau merita una visita ed una meditazione. Infatti il monumento che rappresenta l'incontro tra le truppe sovietiche e quelle alleate, nella marcia verso Berlino, merita una pausa. Era il 25 Aprile 1945 e in quei giorni terminava il dominio nazista sull'Europa. E' tutta campagna con coltivazioni di grano, orzo e girasole anche la via fino a Dommitzsch. Per la prima volta il cielo si carica di nuvole. Il timore di forti precipitazioni dura solo pochi minuti e rinfrescanti goccioline lasciano in breve tempo spazio a nuovo sole. Il vento è l'autore di questi cambiamenti, porta a spasso le nuvole e per mia fortuna lontano dalla pista ciclabile. Cavalli, manze e pecore allietano l'osservazione in questo tratto.

A Dommitzsch si attraversa in traghetto l'Elba (i tratti sono sempre a pagamento con importo inferiore a 1,00 Euro). Strade scorrevoli e senza traffico, con filari di giovani piante da frutto ai lati, accompagnano l'itinerario dopo Prettin attraverso Axien, Gehmen, Kleindroben, Kloden, Gorsdorf. Si attraversano alcune aree naturali protette, dove oltre a diverse specie di uccelli si può intravedere anche qualche cicogna. Ancora pale per energia eolica all'orizzonte e ancora vento nei paraggi. Ad Elster si torna a seguire il Fiume Elba fino a Lutherstadt-Wittenberg.

Wittenberg a Gross Rosenburg 100 km.

Wittenberg, la città dove tutto parla di Martin Lutero, richiede una sosta generosa. Proseguendo lungo la strada principale, la ciclabile, ora in corsia preferenziale ora su apposito marciapiede, raggiunge Coswig/Anhalt un simpatico paesino situato in posizione elevata rispetto alla riva destra del fiume. ("Coswig e l'altrove" di Fernando Da Re è un racconto con attestato di merito all'edizione IL Bicicletterario 2018).  Non deve essere facile vivere in questo paese. Un segnale, in basso sulla riva, ricorda le piene misurandone l'altezza e la data. Il segnale sembra ormai insufficiente a poterne descrivere delle altre. Il suo Schloss domina la valle e fu prigione per molti durante la guerra. Attraversando il fiume si domina l'incantevole scenario che il paese offre.

La ciclopista che porta il nome di Furst-Franz-Weg si dirige ora verso Worlitz e il suo parco, attraversando fino a Dessau la riserva naturale del Mittlere Elbe dove tutto è intatto. Un tempietto, statue di Diana e scene di caccia, sottobosco e posto di ristoro sono gli incontri lungo uno sterrato senza buche. Il ponte costruito sul fiume Mulde, affluente dell'Elba, è luogo di sosta per tutti per ammirarne la moderna costruzione in legno e osservare da vicino la fauna ittica che il corso d'acqua lascia intravedere tra le limpide acque. Poche pedalate (3,5 km) e Dessau è alle porte.

Attraversandola si scopre la sua eleganza ed il suo vasto parco. Il tratto che, dopo la città, costeggia la strada non è turisticamente rilevante, ma permette di capire come tutte le strade potrebbero essere percorribili anche da biciclette se al loro lato fossero dotate di una corsia preferenziale. Da Aken a Gross Rosenburg la via ciclabile, sempre all'interno del Biospharenreservat Mittlere Elbe, presenta situazioni naturalistiche simili a quelle viste in precedenza con incontri faunistici interessanti.

Gross Rosenburg a Magdeburg 40 km.

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Lascio la Elbe Radweg per raggiungere Saale lungo la Saale Radweg. Una decina di chilometri in mezzo a campi coltivati e distese di grano. La cittadina, una sorpresa, si presenta al turismo con importanti monumenti del 1100/1200 tutti in fase di restauro. Proseguo fino a Schonebeck su strada normale, sempre con corsia preferenziale fuori dalla sede stradale. Il traghetto per Grunewalde permette di riprendere la ciclabile originaria e mettersi in serenità sulla strada per Magdeburg attraverso i villaggi di Elbenau, Randau, Pechau in un territorio naturalistico creato dal Alte Elbe, ramo che prende origine in quest'area e, attraversando la pianura, crea l'oasi naturale di Kreuzhorst, ricongiungendosi con L'Elba a Magdeburg. L'arrivo in questa importante città, meta della prima parte della ciclabile dell'Elba, mette una strana euforia. Prima attraversando un vastissimo parco, poi percorrendo uno stupendo ponte ciclabile. Si arriva in centro con la visione del Dom, del Kloster e della città modernissima nata sulle rovine dei bombardamenti. Per ringraziare quanto stanno facendo gli amici della bicicletta tedeschi  http://www.adfc.de/ si può incontrarli in questa città in pieno centro. Il loro ufficio si riconosce subito da una mezza bicicletta appesa a mo' di insegna.

PARTE SECONDA ELBERADWEG

 

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