Georgia e Svaneti in bicicletta - (terza parte)

da Kutaisi a Batumi e Tbilisi

Un treno che viaggiava lento, come lento sembra il processo di modernizzazione di questo Paese. Inadeguato come sembrano i mezzi a disposizione di questo Paese.

Treno Kutaisi-Batumi

Un treno con il vetro della motrice rotto e un bambino sullo sgabello del macchinista: questa visione è stata l’immagine che ho voluto fissare sulla mia fotocamera a confermare nel tempo l'idea che avevo percepito in quei giorni della Georgia: giovani con la speranza di guidare un treno in movimento lento con il vetro rotto. Arrivammo a Batumi di sera. Le luci del golfo erano sempre in numero maggiore mano a mano che ci dirigevamo verso il centro.

ciaobici georgia5a

Presto anche Batumi si presentò con tutto il profilo illuminato riflesso nel mare. Lungo la ciclabile raggiungemmo il cuore pulsante della vita serale e notturna: il waterfront. il lungomare. Luci, ruota panoramica, biciclette, sculture, fontane danzanti ed elegantissimi bar offrivano, sulla passeggiata di questo tratto di mare, la possibilità a residenti e turisti di intrattenersi fino a tardi.

Le nostre biciclette, al contrario, erano rondini in cerca di nido, noi le loro ali stanche di volare. Batumi vuole diventare la perla turistica dell’area del Mar Nero e ha tutte le condizioni per farlo. Sta investendo molto sul restyling e sulla modernizzazione di strade e negozi garantendo e proteggendo aree verdi e ludiche. Su tutto domina il monumento ad Alì e Nino dell’artista georgiana Tamar Kvesitadze che rappresenta i due innamorati, protagonisti di un libro, che in questa scultura alta sette metri, si allontanano e si avvicinano, si guardano e si voltano si incontrano e si baciano, si compenetrano e si fondono in un tutt'uno con una sensualità che neppure il grande schermo a volte sa fare.

ciaobici georgia7a

 

Batumi e dintorni Km. 30

Noi a Batumi avevamo un messaggio da portare. Per raccontare il quale ci vorrebbe più spazio, vi lascio soltanto con l’idea che, investiti della funzione di ambasciatori di pace dal Comune di Verona, incontrammo la Municipalità di Batumi per suggellare un patto di amicizia iniziato tra le due città nel 2015. Fu l’occasione per sperimentare quella che si ritiene la più viva e particolare tradizione il del popolo georgiano: il pranzo. Le sue regole, l’abbondanza e la bontà dei cibi, i brindisi e la figura del Tamada permettono di leggere una, tra le più belle pagine, della tradizione di questo Paese.

ciaobici georgia3a

 

Treno Batumi - Tbilisi

Il nostro compito (e divertimento) erano terminati comprese le visite a comunità della Caritas alle quale abbiamo portato un piccolo contributo economico frutto di quanti hanno voluto aggiungersi a questa pedalata. Raggiungemmo Tbilisi durante la nottata e spendemmo ancora due giorni per la visita della città di Tibilisi, capitale di una nazione ricca di storia, di scenografiche bellezze e di una gran voglia di scrollarsi di dosso polveri e ruggini di un passato insolito, e diventare ponte verso l’occidente e l’Europa in particolare.

Ciaobici georgia 1a

 

Tbilisi e dintorni km. 40

Parlare di Tbilisi è come approfondire la storia della civiltà. Dalla mitologia alla storia, dall’epica alla realtà, dalla preistoria alla modernità, Tibilisi è una fonte di ricerca e di studio. Rappresenta la Georgia che ha voglia di crescere, di abbandonare il lungo letargo sovietico e inaugurare finalmente il ponte di collegamento con l’Europa. "Tbilisi è una giovane donna, i suoi occhi limpidi, non chiari, non scuri, portano i colori dei popoli che l’hanno attraversata, abitata e amata.

ciaobici georgia4a

Ti osserva da capo a piedi, ma all’altezza del tuo sguardo si ferma, colpisce e penetra interiormente. Cerca di farsi voler bene. E non puoi non farlo. I monti che l’abbracciano, le chiese che si ergono, le torri che si innalzano, le strutture in vetro e acciaio, sono strali affettuosi che seducono. E l’incontro con questi occhi si fa romantico e tenero quando di sera, ti conduce per mano e, davanti ad un caffè, le giuri eterno amore. Potrebbe chiamarsi Nino o Marika, Mariam o Ashvitha, ma si chiama Tbilisi: la città che ti ama guardandoti negli occhi".

Tbilisi loves you 1

Ritrovammo presso l’amico, che ce le aveva custodite, le scatole per le biciclette. Fummo accompagnati all’aeroporto e in volo, proiettate dalla mente sulle nuvole scure, le immagini di un viaggio venivano selezionate finché gli occhi le racchiusero nei sogni.

leggi prima parte           leggi seconda parte 

itinerario e mappe

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER E RIMANI AGGIORNATO!