Ciclabile Risorgive, dall'Adige al Mincio in bicicletta
Il territorio attraversato, dall'Adige al Mincio, è quello di confine tra l'Alta Pianura e la Bassa Pianura Veronese ed è caratterizzato dalla presenza di centinaia di risorgive.
La Via delle Risorgive Veronesi o Percorso delle Risorgive è nato dalla cooperazione di otto comuni (San Giovanni Lupatoto, Zevio, Buttapietra, Castel d'Azzano, Vigasio, Povegliano, Villafranca e Valeggio) il Consorzio di Bonifica e infine la Regione Veneto.
La sua storia nasce il 4 novembre 2008 quando il Comune di San Giovanni Lupatoto chiede ai consorzi di bonifica la disponibilità ad usare l’argine del Canale Raccoglitore e la successiva convocazione degli altri sette comuni interessati territorialmente.
Di qui la sottoscrizione dell’accordo di programma (20 febbraio 2010) e l’approvazione del progetto preliminare.Ostacoli, delusioni e colpi di scena si sono susseguiti per anni nella ricerca dei finanziamenti necessari. Infine il contributo dato dalla Regione Veneto proprio in virtù della cooperazione e unità dei comuni, ha portato alla sua realizzazione nel gennaio 2017.
La spesa preventivata per il progetto è stata di due milioni, di cui 1 milione e mezzo è stato messo a disposizione della Regione ed i rimanenti 500.000 sono stati ripartiti proporzionalmente tra gli otto comuni.
Il percorso di 35 km inizia in località Pontoncello, sulla riva destra dell'Adige sulla esistente via ciclopedonale, tra San Giovanni Lupatoto e Zevio. Nei pressi è possibile anche trovare parcheggio e inforcata la bicicletta è una meraviglia essere inseriti da subito in un paesaggio fluviale conservato e protetto.
L’inizio del primo tratto est San Giovanni - Povegliano corre sull'argine del Canale Raccoglitore (di proprietà del Consorzio di Bonifica Veronese) con un fondo perfettamente asfaltato. Si osservano i primi campi fertili ai quali l’acqua del canale fornisce energia vitale nei periodi estivo e siccitosi.
Già le prime strutture realizzate a scopo cicloturistico, fondo asfalto e protezioni, danno il senso di sicurezza nel quale ci si muove e ci si muoverà per tutti i chilometri del percorso. Filari di pioppi cipressi fanno spesso da cornice e sulle acque si specchiano i loro snelli fusti nei contorni di luce e di ombre. L’incontro con un sottopasso è il segno della cura messa nella progettazione e nella costruzione.
Ne incontreremo un altro e anche quattro attraversamenti con semaforo a chiamata. In ogni stagione sarà possibile individuare i lavori e le colture diverse ad ogni stagione anche se è facile intuire la vocazione agricola a frutta e ortaggi aiutata e garantita spesso dalle serre. Attorno a noi nessun orizzonte lontano, per il momento, a mettere in mostra quello che sta oltre il campo o il filare di siepe o la casa adibita a maneggio o a fattoria; eppure dietro a questi “ostacoli visivi” scorgeremo a breve la linea di montagne che abbraccia Verona: la catena del monte Baldo, la Lessinia e ancora più lontano le caratteristiche montagne bresciane posizionate oltre Lago di Garda. Scorci ampi di panorami che diventano sguardi sul mondo lontano mano a mano che ci si avvicina a Villafranca.
Entriamo nella terra del riso (strada del riso) grazie alla abbondanza d’acqua prodotta dalle risorgive. Collegandosi ad altri percorsi è possibile scoprire il mondo che ruota attorno al riso non solo nella semina, coltivazione e raccolto, ma anche nella pilatura e lavorazioni successive. Un incontro naturalistico è anche l’oasi protetta wwf della Bora. Il tratto ovest Povegliano - Valeggio si svolge in piccola parte sull'argine del Tione dei Monti e in gran parte su stradine di campagna già esistente e inserite nel percorso con tratti anche in fondo naturale ma in buone condizioni e si collega prima a Valeggio sul Mincio per poi scendere a Borghetto e terminare il suo percorso con l’incontro con il Mincio ( lungo il fiume Mincio è attiva da parecchi anni la ciclopista che collega Peschiera a Mantova).
Cambia il paesaggio sullo sfondo e ai nostri lati. Il campo arato, coltivato e ampio, cede il posto avvantaggiando appezzamenti più contenuti coltivati a frutteto (pesco, Kiwi) e prende il sopravvento il vigneto allorquando il profilo dei colli morenici sono già presenti, illuminati e brillanti davanti ai nostri occhi. I cipressi neri svettano attorno a case e ville e il declivio assume la somiglianza di ampie terrazze per i numerosi filari di vite inseriti nel contesto. Anche chiese e campanili castelli e fortificazioni accompagnano l’escursione lungo la via rendendoci edotti della geografia e della storia dei paesi.
Lungo il percorso tre passerelle in legno e una dozzina di aree di sosta attrezzate rendono più piacevole l’inserimento nel paesaggio. I tratti più pericolosi lungo il Canale Raccoglitore sono provvisti di transenne in acciaio arrugginito e legno. Una accurata segnaletica (indispensabile nel tratto ovest) permette l'accesso al percorso anche al ciclista più sprovveduto o distratto all’osservazione di altri particolari geografici.
Il territorio attraversato, dall'Adige al Mincio, è quello di confine tra l'Alta Pianura e la Bassa Pianura Veronese ed è caratterizzato dalla presenza di centinaia di risorgive che, con i corsi d'acqua da esse originati, modellano ancora oggi il paesaggio. Nei secoli scorsi le risorgive hanno permesso al patriziato veneziano e veronese di introdurre la coltura del riso, di irrigare terreno altrimenti sterili e a creare una rete fittissima di molini e pile.
Ma queste terre sono costellate anche di ville, chiese, corti, capitelli, fortificazioni, castelli, antiche centrali idroelettriche e coltivazioni tipiche come la fragola autunnale, o tradizioni culinarie come il tortellino di valeggio e il risotto all'isolana.La Via delle Risorgive Veronesi insomma, può diventare una spina dorsale dalla quale partire ad esplorare un paesaggio ricco e, per i più, sconosciuto.
Curiosità:
E' già stata ultimata la passerella ciclopedonale sull'Adige e sarà presto aperta a collegare entrambe le rive e favorire il cicloturismo locale e di transito per lunghi tragitti. La passerella non c'entra nulla con il percorso delle Risorgive. O meglio: c'entra perché è nelle vicinanze favorendone la accessibilità da altri luoghi di provenienza. (Il ponte rientra nel progetto di EnelGreenPower per la nuova centrale costruita e che utilizza il DMV (Deflusso Minimo Vitale) dell'Adige).
“Questo è un esempio che quando tanti lavorano insieme con un fine comune si realizzano progetti con contenuti di vero rispetto. Andare in bicicletta è una tra le esperienze più piacevoli, ma andare in bici è bello quando è possibile farlo in sicurezza e rispettando sistemi di costruzione che permettano continuità e scorrevolezza. Allora l’itinerario assume la funzione di rilassamento e di suggeritore di bellezze da osservare senza pericoli. Nel caso delle Risorgive la regione ha creduto e dato finanziamenti a quei comuni che costituitisi nel progetto ci hanno creduto da subito”. (dai discorsi di inaugurazione del 15 ottobre 2017)