Eroica, la ciclabile storica

“tanto nomini nullum par elogium”

Partiamo da Radda in Chianti di buon mattino. Bici brillanti e maglie multicolori attraversiamo allegramente questo antico borgo per scendere velocemente verso Gaiole. Ma … è subito salita vera fino al castello di Brolio. Poi, lungo altri crinali, per sfiorare la bellissima Siena che ci appare in tutta la sua floridezza e raffinata eleganza.

in collaborazione con simonetta bike

Tra case patrizie e signorili palazzi spiccano gentili, laggiù sulla linea dell’orizzonte, la torre del Mangia e il campanile del Duomo. L'aria, in questa afosa tarda estate, è velata ed i cespugli di bosso lungo la strada sono coperti di polvere e ragnatele: trame finissime e precarie come le tracce delle nostre ruote sullo sterrato. Di quando in quando incrociamo qualche auto. Dai finestrini, sprofondati nell’aria condizionata, ci guardano e osservando quello sguardo capiamo subito che ci compatiscono. Non capiscono perché lo facciamo, cosa ce ne viene a far tanta fatica. Loro hanno semplicemente fretta e passano oltre sollevando un gran polverone. Ma nell’istante in cui la polvere si disperde, con amabile disinvoltura ricambiamo il saluto aggiungendo, ma non sempre, qualche … augurio.

Saliamo, spingiamo sui pedali, continuiamo a salire sui lunghi crinali senza paura. Accetteremo serenamente l'ora del trionfo o il possibile fallimento perché non pedaliamo per arrivare ma per ammirare lentamente, con incantato stupore, questo irraggiungibile infinito: l’ocra delle crete, i casali sonnolenti lassù, sulla cima del colle, attorniati da filari di cipressi ed ordinati vigneti, l’argento degli ulivi, un gigantesco leccio. Schizzi tracciati rapidamente sulla carta da una mano esperta e ricca di grazia e, per questo, ancor più incantevoli.

In questo secondo giorno, il più impegnativo, una serie di salite ci porterà prima a Castiglion del Bosco e poi al Poggio di Montalcino. Solo raramente ci permettiamo di abbandonare lo sterrato … per ritrovarlo solo poco più in là, in una sorta di schizofrenico girotondo alla ricerca, quasi spasmodica, di nuove dure salite e frenetiche discese. Ma è gioia più che fatica. Tra poco, la tanto desiderata pausa. E solo adesso, pur dispersi nel pulviscolo, i nostri corpi ritrovano maggior energia nella certezza che laggiù, all’appuntamento con il ristoro, sparirà dai nostri volti la stanchezza e che i nostri occhi si apriranno incantati ed avidi su tante delizie.

Ultimo sforzo tra boschi e girasoli in questa terza giornata afosa e pesante. Un vento caldo va e viene, nomade, tra le colline. Le nostre ombre procedono lente e mute in una lunga, sfilacciata fila indiana. Quei volti allegri sono spariti, coperti dalla polvere. Non una parola: oltre il silenzio il lento ruotare delle pedivelle ed il monotono crepitio delle ruote sul fondo sterrato: onda sonora, ingannevolmente dolce che qui, ora, non riesce a far percepire la nostra sofferenza.
Finalmente, con una deviazione, raggiungiamo il castello di Modanella. Sulle ultime rampe i colori caldi del tramonto illuminano i nostri stanchi visi. Ci attende, dopo un ristoratore bagno in piscina, una pittoresca esibizione degli sbandieratori senesi. Credo che nulla come questa amabile e signorile dimora sia stata miglior cornice ad una memorabile cena.

Ecco la nostra “Eroica” o, almeno una parte. Impossibile dire tutto. Chi non l’ha fatta non capirebbe e chi, invece, l’ha vissuta non riuscirebbe a spiegarla compiutamente nemmeno a se stesso.
E’ finita e sto indossando qualcosa di fresco e pulito. Riflesso in un piccolo specchio vedo il mio volto stanco, intriso di sudore e polvere. Ma il sorriso degli occhi esprime tutta la gioia e l’orgoglio di aver pedalato in questo favoloso passato.

Forse anche nel mio perché sento di aver rivissuto i miei vent’anni!

Ho scritto questo breve resoconto di getto sull’onda dell’entusiasmo per questa bellissima ciclo vacanza: la terza da me fatta quest’anno con l’Agenzia di viaggi in bicicletta Simonetta Bike Tour
Tutte di eccellente livello quanto ad ospitalità e molto curate nell’organizzazione. Sento quindi il dovere di ringraziare personalmente Simonetta Bettio che prepara ogni vacanza con grande esperienza e meticolosa cura, inserendo  gradevoli sorprese  e luoghi  suggestivi  da visitare.

Luciano Zamperini

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