Bici e guerra

la bicicletta e la sua guerra

La bicicletta è un veicolo che ha una lunga e importante storia alle spalle e rappresenta molto di più dell’oggetto scintillante, desiderabile e con tutti gli accessori per mtb da passeggio o strumento di sport, ecologico e di fratellanza (cicloturismo) che oggi rappresenta.

La “due ruote” ha avuto un ruolo molto importante durante la prima guerra mondiale, quando era considerato il mezzo più veloce per trasmettere gli ordini dei generali dal comando fino alla trincea. Durante il primo conflitto mondiale era stato istituito un vero e proprio reggimento che prevedeva l’ uso della bicicletta e venivano scelti uomini di notevole prestanza fisica e idonei alla fatica poiché di norma il militare in bicicletta doveva percorrere almeno 100 km al giorno su una bici che pesava circa 30 kg trasportando anche la mitragliatrice d’ ordinanza.

ciaobici bersaglieri

I soldati-ciclisti andavano sempre in giro in coppia per poter trasportare nel miglior modo le armi e le provvigioni per gli altri commilitoni; un’ altra caratteristica fondamentale per essere un buon ciclista dell’esercito era quello di possedere la capacità nel cooperare e di riuscire tutti a tenere lo stesso passo per non rischiare la vita. Nel 1911, l’allora ministro della Guerra, Paolo Spingardi, indice un concorso tra le più quotate ditte di biciclette per scegliere il modello che sarebbe divenuto ufficiale per la dotazione del reggimento dei soldati-ciclisti.

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La ditta Bianchi vinse quel concorso e produsse il modello 1912, che è stato quello usato dall’esercito italiano nella Prima Grande Guerra. Tra i bersaglieri più famosi arruolati nel reggimento dei ciclisti bisogna annoverare il trevigiano Ottavio Bottecchia, che si dedicò poi al ciclismo agonistico divenendo famoso in tutto il mondo per essere stato il primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924. Ottavio Bottecchia, che proprio nella Grande Guerra scoprì il suo amore per la bicicletta, faceva parte del Sesto Reggimento Ciclisti di Bologna con il grado di caporale, e fu poi affidato al reggimento speciale dei bersaglieri che vennero ribattezzati esploratori d’ assalto.

Numerosi sono i personaggi che hanno fatto parte delle campagne in bicicletta durante la Prima Guerra Mondiale: dai futuristi, innamorati di questo veicolo, Filippo Tommaso Marinetti e Umberto Boccioni (sua una grande rappresentazione pittorica della bicicletta) fino ad Enrico Toti che venne destinato al terzo battaglione dei bersaglieri e morì a Sablici nei pressi del fiume Isonzo il 6 agosto del 1916, venendo poi decorato dal re Vittorio Emanuele III con la medaglia d’ oro al valor militare.

ciaobici e grande guerra

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