Lucania in bicicletta. 160 chilometri, uscire dalla realtà per entrare nel sogno.

Questo percorso è indicato per chi arriva a Matera e intende muoversi nei dintorni. Con bici propria o noleggiata in loco, sia tradizionale che a pedalata assistita, è utile prendere contatti con Ferula Viaggi.  L’assistenza documentaristica di questo itinerario è stata affidata a Pietro Franzese, milanese doc, che gestisce un canale youtube di ciclismo. Questo è il nostro tour, questo il nostro racconto. Da Matera a Matera per un week-end ricco di sorprese e di incontri. (Testi e foto di Paolo Maragliulo)

 

 

PRIMA TAPPA: Da Matera a Grassano km 45

lungo il lago artificiale dell'Oasi Naturalistica di San Giuliano; 610m di dislivello positivo. Mappa

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Il generoso pranzo a base di focaccia barese, buone birre ritardano la partenza considerevolmente, ma superiamo il danno con tanto entusismo e un notevole dose di incoscienza. Breve in realtà la prima tappa con discesa rapida per uscire da Matera a cui segue uno splendido saliscendi nello scenario del lago artificiale dell’Oasi Naturalistica di San Giuliano. Lungo tratto in pianura e salita finale per testare la gamba e per “spaventare” soprattutto le ragazze che la stavano prendendo un po' troppo con leggerezza.
Sará stato per questa leggerezza, per la spinta delle e-bikes, per l'atmosfera di scampagnata nel giorno di Pasquetta, ma quello che succede, dopo appena 10km, è che una delle ragazze perde il controllo del mezzo (mai guidare con una mano sola!) e finisce a terra in discesa. Fortunatamente non era niente di grave e, nonostante i lividi e le tante abrasioni immediatamente pulite e disinfettate, si decide di ripartire!

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Il resto della giornata é stato davvero piacevole e fatto di chiacchiere e foto fino ad arrivare ai piedi della salita per Grassano. Per chi non conoscesse la Basilicata, si tratta di una regione davvero scarsamente popolata e, se questo da un lato ne caratterizza il fascino, dall'altro richiede un minimo di pianificazione per calcolare bene le forze e i rifornimenti d'acqua perché ci sono tratti, anche molto lunghi, nel deserto piú totale. Per cui finiamo l'acqua... dopo soli 40 km (di cui 10 in discesa); sará stato l'abbinamento focaccia e birra?

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Non essendoci praticamente nulla, neanche una stazione di servizio, fino all'ingresso di Grassano, improvviso uno stop per bussare a casa di qualcuno (in realtá mi era giá capitato di farlo e sapevo che i signori sarebbero stati gentili, ma una brava guida certe cose non le rivela mai... azz; l'ho appena fatto!). Ci accoglie un signore con il suo cane meraviglioso che ci fa strada verso la fontanella (o meglio pilozza o pilozzo nel linguaggio suddico) posta sul retro della sua casa e, mentre ci approvvigioniamo, ci regala un momento di chiacchiere e convivialitá che é una di quelle cose che per me rende un viaggio un'esperienza unica e irripetibile! Il viaggio è cos’è?
Siamo all'inizio della salita. Sento ognuno pregare le proprie divinitá e, mentre il sole sta scomparendo dietro la collina di Grassano, ognuno con il proprio passo inizia la scalata, non ripida, ma lunga (soprattutto per un salentino medio che, normalmente, si lamenta anche della pendenza delle rampe per i diversamente abili). Arriviamo sulla sommità che il buio è già salito e al primo bar, ci rifocilliamo con alimenti sani e genuini tipici.

Il supporto logistico di Ferula Viaggi è prezioso.  Arrivati a Grassano non abbiamo piú nulla di cui preoccuparci perché abbiamo il B&B prenotato e la cena a menu fisso organizzata! (Volevo segnalare che, anche la scelta di strutture ricettive non é sempre facile e ovvia, ma va pianificata! Non ce ne sono tantissime e poche persone sanno che forma abbia un cicloturista). Link alla struttura

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SECONDA TAPPA: Da Grassano all'Agriturismo Il Calanco (Pisticci) 60 km

passando dalla cittá fantasma di Craco e dal paesaggio surreale dei Calanchi (tipiche formazioni rocciose create dallo scioglimento delle colline argillose); 550m di dislivello positivo, ma anche tanta discesa. Mappa

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La sveglia é stata pigra, ma stamane non abbiamo fretta, perché non abbiamo vincoli di orario. Affacciati dalla sala colazione ci godiamo un'alba meravigliosa e una ricca colazione (per lo piú dolce... se volete qualcosa di salato al sud vi conviene chiederlo in anticipo) e poi riprendiamo a pedalare.
Lunga discesa per uscire da Grassano verso la basentana e, dopo appena dieci chilometri siamo di nuovo fermi a prendere il caffè nell’ultimo bar degno di questo nome nella giornata).
La strada su cui pedaliamo si chiama Cavonica e, a parte qualche strappetto, é per lo piú in discesa ma, con nostra sfortuna, abbiamo un vento contro incredibile che ci schiaffeggia tutto il giorno. Per cercare di fare un itinerario con meno salita possibile, siamo alla fine caduti lungo un percorso che non presentava un solo centimetro quadrato di ombra.

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Una svolta, a sinistra, ci immette in una strada bellissima che collega San Mauro Forte a Craco e va verso il mare caratterizzata dal paesaggio dei calanchi. Abbiamo bisogno di un po' di acqua. Ci fermiamo in una fattoria, nel mezzo del nulla e troviamo una signora che ci accoglie; dopo qualche convenevolo riesco a capire che la signora, con la sua famiglia, producono formaggi e, per sdebitarmi, decido di acquistare una scamorza da mangiare sul posto. Dopo qualche minuto la signora riappare magicamente portando anche pane e pomodori. E’ cosí che una breve sosta diventa un altro highlight di questo viaggio!

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Ripartiamo rinfrancati, ma subito la salita per Craco e il caldo dell'ora di pranzo fiaccano gli animi anche se siamo ricompensati dall'incontro con un pastore a cavallo con le sue pecore dalla vista davvero mozzafiato con Craco che si staglia all'orizzonte. Link a Craco.
Arrivati, finalmente, ci accoglie la cittá fantasma che, ovviamente, é deserta! Non ci sono neanche i volontari che organizzano i tour, ma solo un camioncino che vende panini e bibite e la sorella di uno dei partecipanti che ci ha raggiunto, da Lecce, portandoci tutto l'occorrente per un lauto pic-nic.

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Mangiato abbiamo mangiato, bevuto abbiamo bevuto, arriva il momento del caffé e il tizio del camioncino, mentre ci serve, propone al gruppo una visita (completamente abusiva) al centro storico entrando da un ingresso che solo lui conosce. Dopo una breve contrattazione tutti accettano e si avviano all'esplorazione di cui Pietro ha lasciato eloquente testimonianza: 

Dopo il tour, la parte finale é abbastanza semplice visto che abbiamo discesa e un piccolo tratto di pianura fino alla destinazione finale: un agriturismo nel mezzo del nulla dove avremmo anche cenato.

TERZA TAPPA: Da il Calanco a Matera 56 km

passando da Pisticci Scalo e da Pomarico; ma con 1100m di dislivello positivo! Mappa

La giornata piú dura. Le fatiche del giorno precedente si sentono e, in piú, non possiamo bighellonare troppo perché il piano é quello di rientrare a Matera per pranzo (che illusi!).

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La prima parte scorre in tranquillitá; ammirati dal paesaggio bruciato dal sole passiamo anche dalla sede dell'Amaro Lucano dove in tanti si fanno una foto commossi, ma subito dopo inizia il dramma! Salitona, di quelle serie con la colazione che ti si sussurra nell'orecchio e la gamba giá provata dai due giorni precedenti. La strada, chiusa al traffico, é abbandonata e piena di voragini, ma lo scenario é davvero suggestivo e, arrivati tutti in cima, scorgiamo Pomarico in lontananza; ma non é finita! Ci sono altre salite ad attenderci e, come al solito, nessuna fonte d'acqua fino all'arrivo a Pomarico!

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Consapevole di questo disagio avevo giá previsto, con lo staff di Ferula Viaggi, di organizzare una sosta con acqua e snacks alla fine della seconda salita prima di arrivare a Pomarico; a pensarci ora forse sarebbe stato meglio far trovare la macchina un po' prima, ma comunque la visione del bagagliaio aperto e della bacinella piena di ghiaccio con bibite fresche galleggianti é ancora vivida negli occhi di tutti!
Ultimo sforzo e arriviamo a Pomarico dove ci si puó sedere in un vero bar a mangiare un gelato circondati dai vecchietti del luogo che ancora oggi raccontano ai nipoti di aver visto dei fulminati in bicicletta; da Pomarico lunga e bellissima discesa fino a giungere nella valle del fiume Bradano con Montescaglioso che ci saluta da lontano (ho risparmiato ai Signori delle Pianure la scalata anche di questa cittadina) e fino ad arrivare ai piedi di Matera, lo stupore dei sassi.

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Mancavano 10 km... la salita finale! Specialmente gli ultimi 5 con pendenza media del 4,5%... era una questione di orgoglio e di principio... bisognava arrivare a Matera e nonostante la possibilitá di usufruire di un passaggio in auto, tutti scelgono impavidamente di soffrire fino alla fine per meritarsi la birra finale!
Non so se qualcuno mi abbia odiato per aver proposto questa tre giorni impegnativa, ma, di certo, i ricordi impressi dallo sforzo e dalla fatica resteranno per tutti indelebili (come il gruppo su whatsapp che ancora esiste e su cui ancora, ogni tanto, ci scriviamo!) https://www.strava.com/activities/4150176184

Questo é il link del video girato da Pietro:

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Il viaggio tende da sempre a trasformarsi in racconto: un tempo si traduceva in diari e dipinti, oggi più spesso in foto e immagini. (Anna Maspero) 

 

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 "Vado in bici perché la mia bicicletta mi ha portato a così tanti posti meravigliosi di incredibile bellezza. Discese, piste ciclabili, oltre le montagne, lungo gli oceani e laghi, attraverso il deserto, in diversi momenti del giorno e della notte".

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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