Danzica (Gdansk), penisola di Hel, Mar Baltico. Escursioni in bicicletta
Iniziamo con l’affermare che l’incontro con questa città ha scatenato un vero entusiasmo e visitandola, bicicletta alla mano, godevamo ogni angolo, ogni attimo della rappresentazione scenografica vivente che la città poneva in scena. Termina con questa parte il cicloviaggio da Klaipeda a Danzica attraverso Kaliningrad esposto nelle precedenti pagine.
Danzica - Mare Baltico escursione 30 km
Lascio alla vostra ricerca personale la gioia di effettuare ricerche per conoscere ed approfondire la città di Danzica. Alcuni consigli sul nostro soggiorno sono reperibili nei link di Aforismidiviaggio o nella pagina Galleria di Danzica. Gdansk, Danzica è una città sorprendente che mantiene intatto il fascino di antico tra le vie strette ed acciottolate, dove la Città Principale ( Glownw Miasto) mantiene intatti o rifatti i fabbricati storici lungo le grandi vie ai bordi delle quali sorgono eleganti e nuovissimi fabbricati dall’architettura coraggiosa, veri capolavori di design e di funzionalità, che arricchiscono la loro spettacolarità alla sera quando le luci disegnano i loro profili e ne riproducono forme e colori nei riflessi delle acque lente del fiume e dei canali.
Ci accorgemmo, il giorno successivo, nel nostro itinerario verso i Cantieri di Danzica e poi fino al Baltico, di quanto la città fosse ben organizzata per le ciclabili. Ampie, in tutte le direzioni, segnalate con anticipo ai complicati incroci. Era giorno festivo, Corpus Domini, e il flusso era prevalentemente verso il mare. Già nella prima periferia si imponevano alla vista le strutture dei cantieri. Alte macchine di sollevamento, sembravano animali preistorici imbalsamati in un contesto di capannoni e di cortili dove il colore dominante era quello del ferro e del cemento, non dissimile da quello dei vetri polverosi, in tonalità con la ruggine di vecchie attrezzature in disuso. Davanti ai cancelli, su tre croci alte 40 metri, sono appese e inchiodate, tre ancore: a ricordo del sacrificio di operai e lavoratori portuali che persero la vita nel nome della libertà.
E in questo contesto stona, il viso della modella allegra e disinvolta, occhiali da sole e labbra rosse modellate a cuore, che dall’alto del pannello luminoso, ammicca quasi ad esortare di dimenticare il recente sacrificio operaio consumato lì accanto, e invitare a prendere in considerazione il consumo e la spesa presso il supermercato di cui lei è testimonial.
Superata la ferrovia, la ciclabile entra nell’area urbana periferica composta di larghe vie con la costante presenza della ciclabile ai lati. Su queste ciclabili sono presenti oltre al MEVO, noleggio di biciclette pubblico, anche i punti di assistenza, di gonfiaggio e pure la possibilità per chiamare il personale tecnico per intervento sul posto. Molto piacevole questo tratto che accompagna fino al mare con alberi in ambo i lati. Meno piacevole risulta l’incontro successivo con il lungo mare dove il grande traffico di biciclette e pedoni trasmettono l’amaro in bocca a chi cerca un po’ di tranquillità. Ci accorgiamo di non essere più i soli o i pochi ad apprezzare la bicicletta e il sole, ma ci rendiamo conto quanto l’afflusso esagerato comporti disagi anche a questo mezzo silenzioso e green. In questo giorno di festa senza dubbio erano più tranquilli i fedeli cattolici, non molti, che seguivano cantando le processioni del Corpus Domini presso le loro comunità parrocchiali, con tanto di sacro baldacchino, di fiori sparsi sui marciapiedi, di decori religiosi ai balconi e alle finestre. La Polonia cattolica cara a papa Woytila.
Raggiunto il lungomare, ci accorgemmo che non c’era posto per noi nella rena. Quel posto che pensavamo potesse ospitarci per qualche ora di relax si dimostrò una vera arena, con tanto di lottatori in cerca di posto, con stentoreo fragore di pubblico in attesa dei gladiatori sudati pronti ad offrire e soffrire le ostilità. Tutta la spiaggia, per chilometri e chilometri, tra l’altro era stravolta alla maniera di un cantiere dove ruspe e automezzi pesanti erano fermi, in attesa di proseguire all’indomani il sotterramento di ciclopiche condutture che attualmente giacevano a terra, a guisa di monito a quanti intendevano proseguire verso il mare. Trovammo maggiore rilassamento lungo la ciclabile pure frequentata verso Sopot. In quei pressi infatti avremmo dovuto prendere accordi definitivi per la vendita delle biciclette acquistate a Klaipeda. (vedi prima parte). Tornammo con l’accordo di vendita in tasca, ma lungo la strada ricevemmo una telefonata. Grazie Veloking per la collaborazione.
Danzica – Penisola di Hel, escursione treno + bici 15 km
Larga dai 300 ai 500 metri la penisola di Hel si estende per 30 chilometri dalla costa. Scegliemmo il treno, comodo da Danzica, ma che se la prende veramente comoda, e per percorrere circa 80 chilometri impiega più di 2 ore. Ci si aspettava la visione del mare su entrambi i lati di corsa, invece tutto il percorso lungo la penisola è coperto da alberi e solo per brevi tratti si intravede un solo mare quello di destra. Una serie continua di ciclisti, famiglie e cicloturisti, percorrono questa ciclabile e vanno verso l’estremità della penisola. Ma arrivati e scesi dal treno…vi lascio al commento di Enzo: "Alla stazione di Wladyslawowo sembra un assalto alla diligenza da parte di una folla “Fantozziana”; rari gli scorci fugaci sul mare e sul golfo. Hel ci accoglie nella sua veste peggiore con attrazioni da Luna Park e chioschi alimentari; la confusione regna totale. Ci dileguiamo verso la punta estrema, ma la solitudine e il silenzio rimangono impressi solo sulle cartoline. Qualche foto scattata cercando di ricreare l'ambiente ottimale, ma la punta sabbiosa che dovrebbe esibirci lo scontro di onde opposte è devastata da lavori di scavo per la posa di colossali tubazioni. Solo i sentieri nella foresta riservano qualche scorcio ancora apprezzabile, mentre la salita al faro risulta impossibile per coda".
A proposito della telefonata di ieri tornando da Danzica. Presso l’Hostel Filip 2 avevamo sparso la notizia che volevamo vendere le biciclette, ma che il primo contatto l’avremo avuto con Veloking (bike rental) sulla spiaggia che aveva già confermato l’acquisto. La telefonata ci informò che anche due amici dell’Hostel erano interessati all’acquisto e volevano entrare in trattativa. Al ritorno all’Hostel dopo breve negoziato cedemmo le bici al minor offerente. La potenza dell’amicizia giustifica e supera la fragilità delle scelte di convenienza.
Ritornammo dalla penisola di Hel a Gdansk via mare, un’occasione per una breve crociera baltica e scoprire come sia eccitante scoprire Danzica dal mare. Si entra nel centro città dopo aver percorso tutto il tratto del suo fiume Mottawa, l’area dei cantieri dove grandi navi erano in allestimento, e nel sentirle così vicine, perfino gli animali neri preistorici non sembravano più imbalsamati, ma grandiose realizzazioni per sollevamento e spostamento. Altre navi mercantili entravano, con l’aiuto di pilotine, e le loro sirene scuotevano per un istante il fragoroso sottofondo dei motori mentre lo sciabordio delle onde spumose diminuiva con il rallentare della prua.
Costeggiando le banchine animate da turisti e curiosi, affollate di velieri ed aree di ristoro si intravedevano i negozi e i caffè, attori e protagonisti del passeggio di migliaia di persone. Con sorpresa, alla fermata del traghetto, vediamo alzarsi un moderno ponte ad unica campata ed entriamo nel cuore della città che si abbandona come seducente signora agli sguardi attoniti e ai pixel libidinosi dei turisti a bordo. E mentre tutto questo accade per la prima volta sotto i miei occhi, forse non era così per una coppia di giovani, che con occhiali neri da sole e magliette traforate, continuavano a picchiettare sui tasti del loro cellulare. Neppure la smisurata scritta di benvenuto a Gdansk ottenne il risultato di vederli abbracciati e inteneriti. Ma si sa ogni animo reagisce a seconda della propria indole, al cuore non si comanda, ed io mi stavo intenerendo.
Termina questa storia. Il viaggio, il racconto e le foto sono di di Fernando Da Re e di Enzo Pellegrini. Per tutti gli appassionati di racconti di viaggio raccomando I LIBRI DI CIAOBICI scritti dall'autore di questo viaggio e titolare di questo sito Fernando Da Re.
