Lasciatemi sfogare, diritti dei ciclisti

Non inquino

Almeno qui, tra amici, nel sito di Fernando, che come me battaglia tutti i giorni per affermare i (minimi) diritti dei ciclisti, lasciatemi sfogare..So bene che passerò per esterofilo, ma non m'importa, è un insulto insulso, privo di fondamento, che solo personaggi privi di cultura e di esperienza possono lanciarmi.Tuttavia permettetemi di premettere alcuni concetti fondamentali per capire le mie scelte e i miei pensieri.

In collaborazione con Amici della Bicicletta Fiab Verona

Sono nato a Cerea, in piena terra veneta, da un uomo di ascendenze celtiche e germaniche e da una donna di origini germano - italiche. Sono, perciò, veneto per essere nato in territorio veneto, a pochi chilometri dal Po, ma mi sento e sono Europeo, per discendenza e per cultura.
Sono Europeo come lo erano i Romani, sono europeo come lo erano i nostri antenati del Medio Evo e come loro mi muovo per l'Europa sentendomi a casa mia.

L'unico rimpianto che ho è di assistere a questo penoso arretramento dell'unificazione europea, che rischia di vanificare decenni di impegno verso l'unione politica e di far risorgere i famigerati nazionalismi che tanti lutti hanno portato a tutte le nostre popolazioni.

Sono Europeo d'Italia, uno dei luoghi più belli del mondo, che amo e che visito con assiduità, scoprendo in continuazione luoghi incantevoli e unici.
L'Italia, il mio Paese, la mia Patria, è -purtroppo- anche uno dei luoghi più trascurati e bistrattati al mondo e, quello che più fa indignare, sono i suoi abitanti e i suoi amministratori a perpetrare il delitto.
Contro questo suicidio collettivo, da anni - per fortuna non da solo - mi batto, nella speranza di contribuire ad evitare il peggio.

Cosa c'entra tutto questo con la bicicletta? C'entra, c'entra. Infatti, approfittando dell'ospitalità di Fernando, mi impegno a scrivere, a cadenza regolare, brevi note di costume, legate all'uso della bicicletta. Vedranno, i miei tre lettori (Manzoni ne aveva quattro…) quante cose si possono osservare dall'alto di un sellino. A presto.

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