Itinerario in bicicletta, Via dei Normanni, Lecce

Bosco di Rauccio, Abbazia di Cerrate

L'itinerario si svolge nell'area a nord-est di Lecce toccando il Bosco di Rauccio, posto quasi in prossimità della costa adriatica. Il bosco è uno degli ambienti naturali più belli di Puglia, ultimo residuo di una più estesa e folta copertura boschiva conosciuta nel medioevo come "Foresta di Lecce". Ma la meta ultima della nostra ciclo-navigazione è la straordinaria Abbazia di Cerrate, della prima metà del XII secolo, la cui costruzione sarebbe stata voluta dal conte normanno Tancredi.

Il percorso circolare si sviluppa per circa 41 km ed è prevalentemente asfaltato, con solo alcuni chilometri di strade sterrate con fondo naturale in buone condizioni. La viabilità corre su strade secondarie intercomunali (inserite nel tracciato delle Ciclovie del Mediterraneo CyronMed) con soli 100 metri di strada provinciale. Il punto di partenza è la stazione ferroviaria di Lecce o, per chi arriva in auto, il Foro Boario, dove è possibile il parcheggio.

Da qui la bicicletta diventa protagonista e compagna di viaggio. Prima in direzione di Borgo San Nicola, poi, al termine di questo quartiere, posto al confine con il Comune di Surbo, verso la Casa Circondariale e subito dopo il cavalcavia che permette di superare la Tangenziale Est. Scesi dal cavalcavia si volta immediatamente a destra seguendo l’indicazione per la Chiesa della Madonna d'Aurio.

colombaia

Uno tra gli esempi più interessanti di arte romanica salentina, la Chiesa dedicata alla Madonna d’Aurio, si manifesta agli occhi del visitatore in tutta la sua affascinante quanto misteriosa bellezza. La visita alla chiesetta avrà donato la prima emozione di questo percorso. Si torna indietro una decina di metri per prendere la stradina sterrata che aggira la Chiesa e che conduce alla ricerca delle “energie alternative”. Infatti si avvista subito la vecchia discarica Fondo “Da Rio”, usata adesso per la produzione di energia da biogas da RSU, e da pochi anni sovrastata da un impianto fotovoltaico da circa 480 kW. Seguendo sulla sinistra la strada che aggira il recinto della discarica, si entra nel Parco Eolico di Lecce, giungendo proprio ai piedi di una delle torri eoliche.

In funzione dal 2007 è stato costruito dalla società Inergia e si compone di 18 aerogeneratori Vestas V90 da 2 MW ciascuno, installati su pali alti 80 m, che, sfruttando l'energia del vento, producono 70 milioni di kWh l'anno evitando così l'emissione nell'atmosfera di 70000 tonnellate di anidride carbonica e consentono di ridurre importazioni di petrolio per 200.000 tonnellate.

Si attraversa completamente il Parco Eolico da Sud-Est verso Nord-Ovest, seguendo le stradine sterrate sotto cui sono stati stesi i cavi che trasportano l’energia generata alla stazione di immissione nell’elettrodotto di TERNA, per arrivare sulla provinciale Surbo-Torre Rinalda. Dopo aver percorso solo 100 m si svolta subito a destra in una strada asfaltata immersa nell’oliveto, che raggiunge un Centro Radio dell’Esercito. Proseguendo oltre si arriva alla Masseria Paladini, caratterizzata da una grande torre colombaia.

cerrate

La costruzione delle maestose torri colombaie risale in genere al '500, anche come elemento di visibilità di potere del signore o feudatario, il cui stemma campeggiava sui muri, che poteva promulgare severissimi divieti alla caccia nei territori circostanti le colombaie. L'interno di questi edifici è letteralmente stipato di cellette disposte su vari piani, in numero anche di diverse centinaia. I vari livelli sono collegati da scalinate (a spirale o no) che consentivano di raggiungere tutte le file di nicchie.

Nel complesso della Masseria Paladini Piccoli, databile alla fine del XVII secolo, è possibile scorgere la torre colombaia di forma cilindrica coronata da un anello sorretto da mensole e provvista di una finestra dalla quale si accedeva, per mezzo di una scala a pioli removibile, alle rampe di scale in muratura. Svoltando infine a sinistra sulla Strada della Riforma Fondiaria si arriva in breve al viale di accesso alla Masseria e quindi al Parco di Rauccio.

Dopo la visita, si ritorna sulla via della Riforma Fondiaria, svoltando a destra in direzione nord. Massima attenzione nell’attraversamento della SP 93 Surbo-Torre Rinalda per raggiunge Masseria Monacelli, pregevole complesso con impianto a corte chiusa, composto in origine da Torre, mulino, corti per gli animali, pozzo a giardino. Si aggira la masseria percorrendo un breve tratto tra gli uliveti giungendo ad un cancelletto che immette su un viottolo che conduce all'Abbazia di Santa Maria di Cerrate.

santa maria cerrate

La sua magnifica visione rende testimonianza delle mille bellezze di questa provincia e dello sforzo per la conservazione dei suoi tesori. Per rientrare si consiglia di seguire la strada Surbo-Casalabate in direzione mare per un breve tratto sino ad incrociare la Strada della Riforma Fondiaria (detta anche Via G.A. Roggerone e indicata come Percorso Cicloturistico – attenzione gli incroci con la SP 93 Surbo-Torre Rinalda nonché le Provinciali da Lecce per Torre Chianca e per Frigole) che si segue fino all’incrocio con Via Vecchia Frigole, lungo la quale si rientra a Lecce. La bicicletta ancora una volta ci ha aiutato a scoprire e capire bellezze quasi nascoste.

In collaborazione con cicloamici lecce logo

santa maria cerrate lecce

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